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Elettrosmog: danni alle cellule evidenziati in un test del sangue?
Uno studio, condotto dal Centro di ricerche oncologiche Giovanni XXIII dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha riscontrato danni provocati dalle onde elettromagnetiche a basse frequenze (Elf9 su colture di cellule normali e tumorali.
I ricercatori hanno registrato un'accelerazione nella proliferazione neoplastica delle cellule esposte alle radiazioni elettromagnetiche a basse frequenze (Elf) e, in caso di grandi quantità assorbite, anche il DNA è risultato temporaneamente danneggiato.
L'evidente incremento alla proliferazione cellulare durante l'esposizione alle Elf in alcuni casi può essere positivo, ma in altri decisamente nocivo.
Il direttore del Centro, Achille Cittadini, ha, infatti, sottolineato che le Elf possono risultare "benefiche in alcune circostanze (riparazione di ferite, ecc.) o nocive qualora l'effetto proliferativo avvenga su cellule già indirizzate alla proliferazione neoplastica".
I risultati degli studi effettuati dal Centro Giovanni XXIII sono stati, però, contestati dal Centro interdipartimentale di epidemiologia dell'università dell'Aquila, secondo il quale le cellule di qualsiasi natura, anche semplicemente esposte alla luce, subiscono modificazioni importanti.
I ricercatori hanno registrato un'accelerazione nella proliferazione neoplastica delle cellule esposte alle radiazioni elettromagnetiche a basse frequenze (Elf) e, in caso di grandi quantità assorbite, anche il DNA è risultato temporaneamente danneggiato.
L'evidente incremento alla proliferazione cellulare durante l'esposizione alle Elf in alcuni casi può essere positivo, ma in altri decisamente nocivo.
Il direttore del Centro, Achille Cittadini, ha, infatti, sottolineato che le Elf possono risultare "benefiche in alcune circostanze (riparazione di ferite, ecc.) o nocive qualora l'effetto proliferativo avvenga su cellule già indirizzate alla proliferazione neoplastica".
I risultati degli studi effettuati dal Centro Giovanni XXIII sono stati, però, contestati dal Centro interdipartimentale di epidemiologia dell'università dell'Aquila, secondo il quale le cellule di qualsiasi natura, anche semplicemente esposte alla luce, subiscono modificazioni importanti.
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