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Crescono i consumi energetici

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

15/04/2005

Il dato emerge dal rapporto "Ambiente Italia" curato da Legambiente.

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La crescita dei consumi energetici è uno dei dati salienti del rapporto "Ambiente Italia", presentato ieri a Roma da Legambiente, che propone la promozione della qualità ambientale "come antidoto alla perdita di dinamismo socio-economico".

Di seguito riportiamo alcuni dati del rapporto.

Nel 2003, complice anche un anomalo andamento climatico, i consumi energetici sono eccezionalmente cresciuti del 2,6% (del 2,9% quelli elettrici), aumento concentrato principalmente nel settore civile e nei trasporti.
Complessivamente nell’ultimo decennio i consumi energetici sono cresciuti del 15%; è stata rilevata una crescita di combustibili fossili: il carbone sale (+6%) rispetto al 2002 e addirittura del 25% sul 1993, al punto che il suo apporto ai consumi energetici nazionali supera ormai quello delle fonti rinnovabili, rimaste stabili.
Le fonti propriamente rinnovabili pesavano nel 2003 per il 4,5% dei consumi totali, -0,2% sull’anno precedente.

Secondo Legambiente ciò si è tradotto in maggiori emissioni di gas serra che nel 2002 sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2001 (in lieve aumento al lordo dei cambiamenti dell’uso del suolo), ma che sono in forte crescita nel 2003. "Confrontate con il 1990 – anno di riferimento per l’obiettivo di riduzione del 6,5% entro il 2010 assegnatoci dal Protocollo di Kyoto – la crescita (come emissioni nette) raggiunge il 9,9%, soprattutto a causa dell’aumento dei consumi per trasporti (+23,9% sul 1990) e della stessa produzione energetica (+12,4%)." ha osservato Legambiente.

Nel corso di questo decennio si è consolidato il dominio del trasporto su gomma (+43% pari al 77% del totale) mentre stazionarie sono mobilità su rotaia (-5% sul 2001, +12% sul 1993) e cabotaggio (+7% sul 2001, +2% sul 1993).

I livelli di gestione ambientale del territorio e delle risorse sono migliorati. Anche nel 2003, soprattutto a livello locale, sono aumentate le iniziative dirette a migliorare la capacità di controllo e di contenimento delle pressioni ambientali. "L’ulteriore miglioramento della raccolta differenziata, la diffusione delle piste ciclabili e l’aumento delle isole pedonali, l’introduzione di politiche di “consumo sostenibile” sono tutti segni positivi. Restano però modesti e discontinui."

La raccolta differenziata è al 21,5% (in progresso, ma lontana dall’obbiettivo del 35% che si doveva raggiungere nel 2003) ed è comunque un fenomeno positivo di alcune regioni del Centro Nord, con i casi di successo di Lombardia e Veneto che sono già al 40%.

Lo sviluppo della raccolta differenziata e della capacità di trattamento tecnologica dei rifiuti ha fatto decrescere (dal 67% del 2000 al 44% del 2003) la quantità di spazzatura abbandonata in discarica, generando (anche se quasi esclusivamente al nord) un sistema più razionale, più efficiente economicamente, con un maggior tasso di occupazione.

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