Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Confini piu’ "ampi" contro l’inquinamento in mare
Pubblicità
Sull’esempio della Francia, l’Italia ha approvato un disegno di legge che allarga la protezione ambientale sul Mediterraneo.
Il provvedimento istituisce una "zona di protezione ecologica del Mediterraneo", una fascia al di là delle 12 miglia delle acque territoriali in cui valgono le regole ambientali nazionali.
In particolare il provvedimento prevede che entro la zona di protezione ecologica sia esercitata la giurisdizione italiana in materia di protezione e preservazione dell'ambiente marino.
Anche nei confronti delle navi battenti bandiera straniera e delle persone di nazionalità straniera, si applicano le norme del diritto italiano, del diritto dell'Unione Europea e dei trattati internazionali in vigore per l'Italia in materia di prevenzione e repressione di tutti i tipi di inquinamento marino, compreso quello da navi e da acque di zavorra, l'inquinamento da immersione di rifiuti, da attività di esplorazione e di sfruttamento dei fondi marini e l'inquinamento atmosferico. Le stesse regole valgono in materia di protezione dei mammiferi e della biodiversità.
Secondo il Ministero dell’ambiente, questo ampliamento permetterà di controllare una fascia più ampia di mare in modo da evitare gli scarichi di sostanze inquinanti da parte delle navi, di prevenire il pericolo di sversamento in mare di rifiuti pericolosi, di realizzare un migliore controllo contro gli incidenti petroliferi.
Sull’esempio della Francia, l’Italia ha approvato un disegno di legge che allarga la protezione ambientale sul Mediterraneo.
Il provvedimento istituisce una "zona di protezione ecologica del Mediterraneo", una fascia al di là delle 12 miglia delle acque territoriali in cui valgono le regole ambientali nazionali.
In particolare il provvedimento prevede che entro la zona di protezione ecologica sia esercitata la giurisdizione italiana in materia di protezione e preservazione dell'ambiente marino.
Anche nei confronti delle navi battenti bandiera straniera e delle persone di nazionalità straniera, si applicano le norme del diritto italiano, del diritto dell'Unione Europea e dei trattati internazionali in vigore per l'Italia in materia di prevenzione e repressione di tutti i tipi di inquinamento marino, compreso quello da navi e da acque di zavorra, l'inquinamento da immersione di rifiuti, da attività di esplorazione e di sfruttamento dei fondi marini e l'inquinamento atmosferico. Le stesse regole valgono in materia di protezione dei mammiferi e della biodiversità.
Secondo il Ministero dell’ambiente, questo ampliamento permetterà di controllare una fascia più ampia di mare in modo da evitare gli scarichi di sostanze inquinanti da parte delle navi, di prevenire il pericolo di sversamento in mare di rifiuti pericolosi, di realizzare un migliore controllo contro gli incidenti petroliferi.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.