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Circa 12 milioni di euro: il risarcimento per lo stoccaggio abusivo di rifiuti nocivi
La IV Corte d'appello penale del tribunale di Milano ha condannato il responsabile della costituzione di alcuni depositi di rifiuti tossico nocivi in Lombardia ad un risarcimento per l'equivalente di circa 24 miliardi di lire.
La sentenza si riferisce al deposito di 18mila tonnellate di liquami realizzato, nel periodo compreso tra il 1980 e il 1990, in provincia di Milano, a due passi dal centro di Dresano. La bonifica di quest'area ha, infatti, richiesto oltre 12 milioni di euro e ha costretto il comune a chiedere aiuto a Svezia e Francia per redigere un piano di evacuazione.
Il processo in primo grado, conclusosi il 18 febbraio 1998 aveva condannato il responsabile del fatto a sei mesi e al risarcimento dei danni, la sentenza emessa in questi giorni dalla IV Corte presieduta da Luisa Mancinelli ha , invece, dato il ''non luogo a procedere'' per i reati di trasporto e stoccaggio abusivo di rifiuti tossici, ma non ha concesso alcuna riduzione in merito al risarcimento.
Il danno ambientale arrecato a Regione, Comune e associazioni è stato, infatti, confermato dalla Corte.
Sorpresa da parte del condannato, responsabile dell'azienda chimica Petrol Dragon a Caponago , il quale sosteneva di poter estrarre olio combustibile dai rifiuti industriali ed "… è ancora convinto che da quei rifiuti si sarebbe potuto estrarre petrolio'', come ha affermato il sindaco di Dresano.
La sentenza si riferisce al deposito di 18mila tonnellate di liquami realizzato, nel periodo compreso tra il 1980 e il 1990, in provincia di Milano, a due passi dal centro di Dresano. La bonifica di quest'area ha, infatti, richiesto oltre 12 milioni di euro e ha costretto il comune a chiedere aiuto a Svezia e Francia per redigere un piano di evacuazione.
Il processo in primo grado, conclusosi il 18 febbraio 1998 aveva condannato il responsabile del fatto a sei mesi e al risarcimento dei danni, la sentenza emessa in questi giorni dalla IV Corte presieduta da Luisa Mancinelli ha , invece, dato il ''non luogo a procedere'' per i reati di trasporto e stoccaggio abusivo di rifiuti tossici, ma non ha concesso alcuna riduzione in merito al risarcimento.
Il danno ambientale arrecato a Regione, Comune e associazioni è stato, infatti, confermato dalla Corte.
Sorpresa da parte del condannato, responsabile dell'azienda chimica Petrol Dragon a Caponago , il quale sosteneva di poter estrarre olio combustibile dai rifiuti industriali ed "… è ancora convinto che da quei rifiuti si sarebbe potuto estrarre petrolio'', come ha affermato il sindaco di Dresano.
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