Cecità da...cellulare

“Inattention blindness”, cioè cecità da disattenzione. Questa la conseguenza delle conversazioni telefoniche effettuate mentre si è alla guida, anche con l’utilizzo di viva voce o auricolare.

Lo sostengono i ricercatori dell’Università dello Utah, al termine di una ricerca che sarà pubblicata a marzo sulla rivista scientifica americana "Giornale di psicologia sperimentale applicata".

Lo studio è stato condotto analizzando i comportamenti di 20 persone alla guida di un simulatore. I ricercatori valutavano i tempi di reazione e il tipo di guida, sia in condizioni normali sia in caso di ostacoli improvvisi, in diverse situazioni: conversazione telefonica (con viva voce o con auricolare), ascolto di musica, conversazione con il passeggero.

Le simulazioni hanno rilevato che, anche con l’utilizzo di accessori che lasciano libere le mani, si genera l‘”inattention blindness”, cecità da disattenzione.
L’attenzione rivolta all’interlocutore telefonico è in realtà sottratta dal proprio campo visivo, in particolare a quello periferico. Non viene così percepito se l’auto sbanda e c’è una scarsa attenzione dei segnali stradali (non si vedono il 50% dei cartelloni stradali).

L‘”inattention blindness”, non è stata invece riscontrata nel caso di ascolto di musica o di colloquio con il passeggero.

Sull’uso del cellulare in automobile sono stati realizzati alche altri studi. Ad esempio una ricerca condotta da Quattroruote ha mostrato che telefonare o inviare sms in automobile quadruplica le probabilità di incidente (Si veda n. 429).
Un altro studio statunitense aveva messo in evidenza che i riflessi dei guidatori mentre usano il cellulare alla guida sono rallentati (Si veda n. 529)