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Bagni...sicuri
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Per scegliere la meta delle vacanze al mare, gli italiani hanno la possibilità di valutare la qualità delle acque di balneazione attraverso il Rapporto annuale presentato dal Ministero della Salute, sulla base delle delibere regionali per l’individuazione delle zone idonee alla balneazione.
Dal rapporto annuale si apprende che a livello nazionale il 68% dei 7375,3 Km di costa marina sono balneabili. Dei rimanenti 2357,5 Km, 877,1 (12%) sono vietati alla balneazione per motivi indipendenti dall'inquinamento (presenza di porti, servitù militari, parchi marini etc.), Km405,7 (5,5%) non sono idonei alla balneazione per inquinamento, Km 17,7 risultano insufficientemente campionati, Km 1057 (14,3%) non sono stati sottoposti a controllo prevalentemente per inaccessibilità della costa.
“La percentuale più alta di costa balneabile rispetto alla costa adeguatamente controllata, si riscontra in Basilicata, Molise e F.V.Giulia (100 %), Toscana e Sardegna (99,8%), Emilia Romagna (99,6%), Sicilia (99,0%), Puglia (98,9 %), Liguria (97,3%) e Marche (96,9 %).
Campania e Lazio - rileva il ministero - sono ancora le Regioni che hanno la maggiore percentuale di chilometri costieri non idonei alla balneazione, temporaneamente o permanentemente, per inquinamento, rispettivamente 17,4 % e 12,5 %, però con un lieve miglioramento per la Campania rispetto allo scorso anno. Caserta (53,1 %), Roma (20,5 %) e Napoli (19,9 %) sono le province che hanno la maggiore percentuale di chilometri costieri non idonei per inquinamento, con un lieve aumento della percentuale rispetto allo scorso anno per quanto riguarda la provincia di Roma, mentre le acque prospicienti le province di Ferrara, Gorizia, Lucca, Potenza, Trieste, Udine presentano una percentuale di costa inquinata pari a 0.”
“I 1057 km di costa non controllati a livello nazionale appartengono soprattutto alle Regioni Sardegna, Sicilia e Toscana, che hanno una conformazione delle coste spesso inaccessibile ai campionamenti e pertanto poco antropizzata. – prosegue la nota di sintesi dei dati rilevati - Viene controllato il 100% delle coste marine di 33 province su un totale di 56; la provincia che ha la più bassa percentuale di costa controllata è quella di Trapani con il 46,4%. Il confronto, a livello nazionale, con i dati relativi al 2002 evidenzia che la costa non balneabile per motivi di inquinamento è diminuita di Km 25,7. Rispetto alla lunghezza della costa adeguatamente campionata (Km 5178,7) quella della costa balneabile (Km 5017,8 ) è pari al 96,8% (96,6 % nel 2002)."
Tabella.
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Per scegliere la meta delle vacanze al mare, gli italiani hanno la possibilità di valutare la qualità delle acque di balneazione attraverso il Rapporto annuale presentato dal Ministero della Salute, sulla base delle delibere regionali per l’individuazione delle zone idonee alla balneazione.
Dal rapporto annuale si apprende che a livello nazionale il 68% dei 7375,3 Km di costa marina sono balneabili. Dei rimanenti 2357,5 Km, 877,1 (12%) sono vietati alla balneazione per motivi indipendenti dall'inquinamento (presenza di porti, servitù militari, parchi marini etc.), Km405,7 (5,5%) non sono idonei alla balneazione per inquinamento, Km 17,7 risultano insufficientemente campionati, Km 1057 (14,3%) non sono stati sottoposti a controllo prevalentemente per inaccessibilità della costa.
“La percentuale più alta di costa balneabile rispetto alla costa adeguatamente controllata, si riscontra in Basilicata, Molise e F.V.Giulia (100 %), Toscana e Sardegna (99,8%), Emilia Romagna (99,6%), Sicilia (99,0%), Puglia (98,9 %), Liguria (97,3%) e Marche (96,9 %).
Campania e Lazio - rileva il ministero - sono ancora le Regioni che hanno la maggiore percentuale di chilometri costieri non idonei alla balneazione, temporaneamente o permanentemente, per inquinamento, rispettivamente 17,4 % e 12,5 %, però con un lieve miglioramento per la Campania rispetto allo scorso anno. Caserta (53,1 %), Roma (20,5 %) e Napoli (19,9 %) sono le province che hanno la maggiore percentuale di chilometri costieri non idonei per inquinamento, con un lieve aumento della percentuale rispetto allo scorso anno per quanto riguarda la provincia di Roma, mentre le acque prospicienti le province di Ferrara, Gorizia, Lucca, Potenza, Trieste, Udine presentano una percentuale di costa inquinata pari a 0.”
“I 1057 km di costa non controllati a livello nazionale appartengono soprattutto alle Regioni Sardegna, Sicilia e Toscana, che hanno una conformazione delle coste spesso inaccessibile ai campionamenti e pertanto poco antropizzata. – prosegue la nota di sintesi dei dati rilevati - Viene controllato il 100% delle coste marine di 33 province su un totale di 56; la provincia che ha la più bassa percentuale di costa controllata è quella di Trapani con il 46,4%. Il confronto, a livello nazionale, con i dati relativi al 2002 evidenzia che la costa non balneabile per motivi di inquinamento è diminuita di Km 25,7. Rispetto alla lunghezza della costa adeguatamente campionata (Km 5178,7) quella della costa balneabile (Km 5017,8 ) è pari al 96,8% (96,6 % nel 2002)."
Tabella.
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