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“Vuoto a rendere” anche per i rifiuti tecnologici

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

17/05/2005

In arrivo la nuova normativa per la spazzatura elettronica.

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Negli ultimi anni la produzione di rifiuti tecnologici ha avuto una vera e propria impennata. Gli italiani sostituiscono più frequentemente gli elettrodomestici, si liberano di computer divenuti ormai obsoleti, ma purtroppo non sempre questo materiale viene smaltito correttamente, con rischi per l’ambiente. I rifiuti elettrici ed elettronici infatti possono contenere sostanze che, anche in piccole quantità, sono in grado di arrecare gravi danni all’ambiente e alla salute umana.

La situazione potrebbe presto cambiare; per lo smaltimento della spazzatura elettronica sono infatti in arrivo nuove regole. La scorsa settimana è stato approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il decreto legislativo che recepisce tre direttive comunitarie (2002/95/CE, 2002/96/CE, 2003/108/CE) sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e sulle restrizioni d'uso in queste apparecchiature di determinate sostanze pericolose.

Il provvedimento, che dovrà ora passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari, punta sia alla creazione di un efficace sistema di raccolta e di smaltimento, sia a risolvere il problema “alla fonte”, grazie a nuove tecnologie meno inquinanti e più riciclabili.
Sei i principali obiettivi perseguiti:
-prevenire la produzione di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;
-garantire la realizzazione di un sistema di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio di questi rifiuti;
-favorire la progettazione di nuove apparecchiature che facilitino il riuso, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti da esse prodotte;
-vietare l'utilizzo di sostanze pericolose come mercurio, piombo, cadmio, cromo, Pbb ecc;
-realizzare sistemi di trattamento, recupero e smaltimento finale di questi rifiuti finanziati essenzialmente dai produttori delle apparecchiature;
-marchiare tutte le apparecchiature con un simbolo che indichi ai cittadini la necessità della raccolta differenziata.

Se il decreto entrerà in vigore, sono previsti nuovi obblighi per distributori e produttori di prodotti elettronici.
“L'obiettivo di raccolta differenziata della spazzatura elettronica proveniente dai nuclei familiari dovrà essere pari a Kg 4 l'anno entro il 31 dicembre 2006. – ha affermato il Ministero - Inoltre vale anche per questi rifiuti il principio del "vuoto a rendere", i distributori al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura destinata ad un nucleo domestico devono infatti assicurare il ritiro gratuito di quella vecchia. Il finanziamento delle operazioni di trasporto, trattamento, recupero e smaltimento finale della spazzatura elettronica è a carico dei produttori.”

Presso il Ministero dell'Ambiente sarà istituito un Comitato di vigilanza e di controllo e sarà creato un Registro nazionale dei soggetti obbligati allo smaltimento di questo tipo di rifiuti. Per chi non ottempera alla disposizione del decreto sono previste sanzioni "salate" fino a 100.000 euro.

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