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"Agenti chimici e biologici: esposizione professionale. Stato dell’arte e prospettive future"
Sul numero n.799 di PuntoSicuro abbiamo dato notizia della pubblicazione, in lingua inglese, da parte dell’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, di un magazine sulla gestione delle sostanze pericolose.
Tra gli interventi inseriti nella pubblicazione vi è un intervento a cura dell’ispesl, intitolato "Agenti chimici e biologici: esposizione professionale. stato dell’arte e prospettive future".
L’articolo fornisce un quadro dimensionale sulla situazione nazionale in termini di infortuni e malattie professionali correlate all’esposizione ad agenti chimici e prende in esame i settori a rischio.
Relativamente all’esposizione professionale agli agenti biologici, la ricerca Ispesl stima tra le ottocentomila e un milione duecentomila unità i lavoratori esposti ad agenti biologici per tutte le attività produttive previste dal D.Lgs 626/94.
Sono indicati i settori produttivi più a rischi e gli agenti biologici ai quali sono prevalentemente esposti i lavoratori.
L’articolo prende poi in esame il quadro normativo e le azioni prioritarie per la prevenzione, tra le quali attività di informazione e formazione “per tutti gli attori chiave del sistema sicurezza (datori di lavoro, lavoratori, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, responsabile ed addetti del servizio di prevenzione e protezione, medico competente, ecc)”.
Il testo integrale dell’articolo è scaricabile qui.
Nota: La data di elaborazione dell’articolo è ottobre/novembre 2002, quando ancora non c’era la SARS che ha causato infezioni in lavoratori della sanità; esposizione ad agenti biologici.
Tra gli interventi inseriti nella pubblicazione vi è un intervento a cura dell’ispesl, intitolato "Agenti chimici e biologici: esposizione professionale. stato dell’arte e prospettive future".
L’articolo fornisce un quadro dimensionale sulla situazione nazionale in termini di infortuni e malattie professionali correlate all’esposizione ad agenti chimici e prende in esame i settori a rischio.
Relativamente all’esposizione professionale agli agenti biologici, la ricerca Ispesl stima tra le ottocentomila e un milione duecentomila unità i lavoratori esposti ad agenti biologici per tutte le attività produttive previste dal D.Lgs 626/94.
Sono indicati i settori produttivi più a rischi e gli agenti biologici ai quali sono prevalentemente esposti i lavoratori.
L’articolo prende poi in esame il quadro normativo e le azioni prioritarie per la prevenzione, tra le quali attività di informazione e formazione “per tutti gli attori chiave del sistema sicurezza (datori di lavoro, lavoratori, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, responsabile ed addetti del servizio di prevenzione e protezione, medico competente, ecc)”.
Il testo integrale dell’articolo è scaricabile qui.
Nota: La data di elaborazione dell’articolo è ottobre/novembre 2002, quando ancora non c’era la SARS che ha causato infezioni in lavoratori della sanità; esposizione ad agenti biologici.
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