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UN PROGETTO NO PROFIT CHIAMATO "ONE LAPTOP PER CHILD"

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Altro

04/10/2005

L'idea è di riuscire a produrre e distribuire circa 100-150 milioni di portatili (laptop), destinandoli a insegnanti e studenti dei paesi in via di sviluppo.

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Il risultato di un lungo lavoro di progettazione; un nuovo computer portatile da 100 dollari che, secondo il progetto “One Laptop per Child” dovrà essere consegnato a ogni bambino dei paesi in via di sviluppo. L’idea è quella di riuscire a produrre e distribuire 100-150 milioni di tali portatili, destinandoli a insegnanti e studenti di paesi come Cina, India, Sud Africa, Brasile eccetera.



Il processore è un AMD da 500 megahertz, un pò lento rispetto agli altri laptop, ma sufficiente se si tiene conto che sarà installato il più agile sistema operativo Linux. I computer attuali sono divenuti sempre più «grassi», nel senso che due terzi del software che gira su di essi ha come unico scopo l'altro terzo, quello davvero applicativo. Tagliando questo sovraccarico non serve tanta potenza, ma si mira all'essenziale.

La memoria di lavoro, sarà da 1 gigabyte, mentre l'hard disk è stato sostituito da memorie flash, per motivi di economia e di alimentazione elettrica. Questi laptop infatti verranno usati in zone dove la corrente elettrica può non esserci o esserci saltuariamente e perciò ogni risparmio energetico è decisivo.

Un altro risparmio viene realizzato nei monitor a cristalli liquidi, che sono un po' meno densi di pixel di quelli attualmente in commercio e che possono anche funzionare in bianco e nero, riducendo ulteriormente il carico di lavoro. In situazioni di carenza di energia elettrica, un meccanismo a manovella può ricaricare provvisoriamente le batterie.



L'idea del progetto non prevede di attrezzare le classi con i computer, ma di darne uno a ogni studente, perché lo possa portare con sé, continuando a usarlo, lui e la sua famiglia.
In classe invece i diversi laptop potranno parlarsi tra di loro, con una tecnologia di connessione a maglie (mesh) che il Mit ha sviluppato da tempo. Se poi il villaggio fosse dotato di connessioni a internet, allora ogni ragazzo dotato di laptop potrà girare per il mondo.


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