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Se durante la pausa pranzo si beve un bicchiere di troppo...
Un lavoratore su quattro è abituato a bere alcolici nella pausa pranzo prima di andare al lavoro, più di due su cento beve in quantità tali da mettere gravemente a rischio la propria salute, più di uno su cinque si mette alla guida di un‘auto dopo aver bevuto alcolici, quasi uno su dieci non sa che per legge è vietato berne sul posto di lavoro. Però una discreta consapevolezza dei rischi legati all’alcol e ben l’85% si dichiara disponibile a rinunciare al vino e alla birra durante la pausa mensa.
I dati emergono da una indagine condotta nell’arco di due anni (dal gennaio 2002 al gennaio 2004) dall’Azienda USL di Modena su 1.043 lavoratori di 12 grandi fabbriche dei distretti sanitari di Pavullo nel Frignano e di Sassuolo.
I risultati completi della ricerca saranno illustrati nel corso del convegno nazionale “Alcol e lavoro: aspetti legislativi, strategie di prevenzione e modelli di intervento”, in programma oggi a Maranello. [Si veda Puntosicuro del 26.1.2004].
L’indagine, è stata svolta nell’ambito di una campagna di prevenzione avviata nel 2000.
Il campione era costituito da 628 uomini (61,03%) e 401 donne (38,57%), le classi di età più rappresentate sono quelle da 30 a 39 anni e da 40 a 49 anni. Quasi la metà del campione ha frequentato la scuola media inferiore, il 40,8% la media superiore ed il 3% ha conseguito la laurea. Il 77,9% degli intervistati lavora come operaio.
Una sintesi dei risultati è stata presentata sul sito della Regione Emilia Romagna.
La maggioranza degli intervistati riconosce che l’alcol può fare male, ma il 36,4% “solo a dosi eccessive”. La percezione del rischio è uguale tra i due sessi, ma i giovani sono più convinti dei colleghi anziani che il rischio c’è solo con dosi eccessive di alcol.
Il 70,3% ha consumato bevande alcoliche negli ultimi tre mesi, il 5% dichiara di aver bevuto in passato ed il 24,8% di non avere bevuto.
Gli uomini consumano più alcolici delle donne in modo significativo, ma tra i più giovani la differenza si attenua fino a scomparire.
Calcolando l’indice di rischio per la salute in base ai consumi alcolici settimanali (come indicato dall’O.M.S.) risulta che per il 6,3% degli intervistati si può parlare di “allarme”, mentre per il 2,4% il rischio è “alto”. Nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni le donne in “allarme” sono di più rispetto agli uomini. Il 21,3% del campione dichiara di avere bevuto prima di mettersi alla guida nell’ultimo anno, tra questi il 29,8% afferma inoltre di aver guidato pensando di avere bevuto troppo.
Passando al rapporto tra alcol e lavoro, emerge che il 90,3% degli intervistati conosce bene il divieto di consumare bevande alcoliche nell’azienda, ma il 9,7% lo ignora. L’entità del rischio da uso di alcolici sul lavoro è percepita come molto elevata nel 45% dei casi, elevata nel 42%, media nel 7% e moderata/lieve nel 6% del campione.
Per quanto riguarda il rischio di infortuni la maggioranza del campione ritiene che l’alcol sia rilevante come fattore causale (il 46,5% risponde moltissimo, il 31,2 molto ed il 16,3% abbastanza).
Relativamente alle malattie professionali, la metà del campione ritiene che come fattore di rischio l’alcol sia poco influente. Bere alcolici nelle due ore prima di riprendere il lavoro (nella pausa pranzo) è usuale per il 24% del campione, con una media di circa 2 unità alcoliche consumate (un’unità equivale a 12 grammi di alcol, circa un bicchiere di vino da 100-125 ml a 12°).
La maggior parte delle persone è quindi cosciente della pericolosità del consumo di alcolici sul posto di lavoro, ma un quarto dei lavoratori ingerisce alcolici nella pausa pranzo. Il 68,5% del campione ritiene molto utile attivare programmi di prevenzione ed il 74,1% ha indicato come importante azione preventiva l’informazione sui pericoli dell’alcol.
I dati emergono da una indagine condotta nell’arco di due anni (dal gennaio 2002 al gennaio 2004) dall’Azienda USL di Modena su 1.043 lavoratori di 12 grandi fabbriche dei distretti sanitari di Pavullo nel Frignano e di Sassuolo.
I risultati completi della ricerca saranno illustrati nel corso del convegno nazionale “Alcol e lavoro: aspetti legislativi, strategie di prevenzione e modelli di intervento”, in programma oggi a Maranello. [Si veda Puntosicuro del 26.1.2004].
L’indagine, è stata svolta nell’ambito di una campagna di prevenzione avviata nel 2000.
Il campione era costituito da 628 uomini (61,03%) e 401 donne (38,57%), le classi di età più rappresentate sono quelle da 30 a 39 anni e da 40 a 49 anni. Quasi la metà del campione ha frequentato la scuola media inferiore, il 40,8% la media superiore ed il 3% ha conseguito la laurea. Il 77,9% degli intervistati lavora come operaio.
Una sintesi dei risultati è stata presentata sul sito della Regione Emilia Romagna.
La maggioranza degli intervistati riconosce che l’alcol può fare male, ma il 36,4% “solo a dosi eccessive”. La percezione del rischio è uguale tra i due sessi, ma i giovani sono più convinti dei colleghi anziani che il rischio c’è solo con dosi eccessive di alcol.
Il 70,3% ha consumato bevande alcoliche negli ultimi tre mesi, il 5% dichiara di aver bevuto in passato ed il 24,8% di non avere bevuto.
Gli uomini consumano più alcolici delle donne in modo significativo, ma tra i più giovani la differenza si attenua fino a scomparire.
Calcolando l’indice di rischio per la salute in base ai consumi alcolici settimanali (come indicato dall’O.M.S.) risulta che per il 6,3% degli intervistati si può parlare di “allarme”, mentre per il 2,4% il rischio è “alto”. Nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni le donne in “allarme” sono di più rispetto agli uomini. Il 21,3% del campione dichiara di avere bevuto prima di mettersi alla guida nell’ultimo anno, tra questi il 29,8% afferma inoltre di aver guidato pensando di avere bevuto troppo.
Passando al rapporto tra alcol e lavoro, emerge che il 90,3% degli intervistati conosce bene il divieto di consumare bevande alcoliche nell’azienda, ma il 9,7% lo ignora. L’entità del rischio da uso di alcolici sul lavoro è percepita come molto elevata nel 45% dei casi, elevata nel 42%, media nel 7% e moderata/lieve nel 6% del campione.
Per quanto riguarda il rischio di infortuni la maggioranza del campione ritiene che l’alcol sia rilevante come fattore causale (il 46,5% risponde moltissimo, il 31,2 molto ed il 16,3% abbastanza).
Relativamente alle malattie professionali, la metà del campione ritiene che come fattore di rischio l’alcol sia poco influente. Bere alcolici nelle due ore prima di riprendere il lavoro (nella pausa pranzo) è usuale per il 24% del campione, con una media di circa 2 unità alcoliche consumate (un’unità equivale a 12 grammi di alcol, circa un bicchiere di vino da 100-125 ml a 12°).
La maggior parte delle persone è quindi cosciente della pericolosità del consumo di alcolici sul posto di lavoro, ma un quarto dei lavoratori ingerisce alcolici nella pausa pranzo. Il 68,5% del campione ritiene molto utile attivare programmi di prevenzione ed il 74,1% ha indicato come importante azione preventiva l’informazione sui pericoli dell’alcol.
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