SICUREZZA IN AGRICOLTURA
Nonostante diminuisca il numero di addetti nell’agricoltura, il comparto continua a registrare una delle percentuali di infortuni con esiti mortali più elevate dell’Unione europea, paragonabile soltanto a quella del settore edile. Secondo i dati Eurostat disponibili per i vecchi 15 Stati membri dell’Unione europea (riportati dall’Agenzia europea), nel quadriennio 2000-2003, in agricoltura ben 2.473 lavoratori sono morti a causa di un infortunio sul lavoro. Nel contempo, meno di un terzo dei lavoratori agricoli ritiene di essere correttamente informato in merito ai rischi presenti sul luogo di lavoro (secondo l’European Survey on Working Conditions 2000 (Sondaggio europeo sulle condizioni di lavoro 2000) della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
“Troppi lavoratori agricoli subiscono infortuni, in molti casi con esiti mortali, o sono affetti da malattie causate dal lavoro. La conoscenza dei rischi e delle misure preventive da parte degli agricoltori va dunque notevolmente migliorata, sottolinea il direttore dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. – Tali misure esistono e possono essere attuate efficacemente anche nelle piccole aziende agricole a conduzione familiare”.
La nuova sezione del sito dell’Agenzia nasce proprio con l’intento di fare da riferimento per le informazioni per migliorare sicurezza e salute in agricoltura.
La nuova sezione contiene informazioni sulla sicurezza e la salute in agricoltura provenienti dagli Stati membri dell’Unione europea e fornisce esempi per affrontare con successo i rischi per la sicurezza e la salute nelle aziende agricole. Fra gli argomenti presentati vi sono disturbi muscolo-scheletrici, trasporto sul luogo di lavoro, linee elettriche aeree, sostanze pericolose, agenti biologici e rischi associati al rumore sul luogo di lavoro.
PuntoSicuro evidenzia però che sono assenti alcune interessanti iniziative italiane già segnalate in passato su queste pagine: è sufficiente inserire la parola “agricoltura” nel motore di ricerca per trovare numerose risorse non citate dall’Agenzia europea.
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