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Le immagini dell’insicurezza

 
Trento, 11 Apr - Pubblichiamo oggi delle fotografie che ci arrivano dal Brasile e sono relative ad una situazione di insicurezza durante un’attività formazione di un solaio

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Oltre al rischio caduta dall’alto, nella successiva immagine 03 si vede la movimentazione manuale degli elementi in laterizio del solaio (pignatte). A solo titolo indicativo evidenziamo che il peso della singola pignatta è – indicativamente – tra gli 8 ed i 12 kg ovvero il peso totale sulla spalla del lavoratore è di circa 40 kg.
 

 
Come sempre è necessario precisare che l'inserimento di queste fotografie sconta l'ottica della normativa italiana in materia: non è infatti assodato che nei singoli Stati le norme in materia di sicurezza sul lavoro siano analoghe a quelle italiane, ma ciò non toglie che le foto pubblicate rappresentano situazioni che - indipendentemente dalla normativa presente nella singola nazione - non sono adeguate a tutelare l'incolumità dei lavoratori.
 
Si ringrazia Enrico Malfatti per le fotografie.
 
 
 
Geom. Stefano Farina, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
 
 
 

Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Federico Betteni - likes: 0
10/04/2014 (23:06:09)
Il Brasile utilizza una sua interpretazione delle norme europee (in particolare gli standard EN). I criteri sono simili, come quindi le regole, le prescrizioni e le responsabilità, ma tutto molto più semplice e non soggetto ad interpretazione (un pò come accade nella vicina Svizzera). Scontano però sia arretratezza dal punto di vista della diffusione della cultura della sicurezza, sia dazi (40%) sui prodotti importati, così da proteggere il mercato e la locale industria dall'invasione di DPI low cost e low value (basso costo e basse prestazioni). Hanno però un registro centrale di controllo di tutti i DPI immessi sul mercato, un database gestito dal governo (MTE), dove ad ogni DPI viene assegnato un numero univoco (C.A.) con un certificato che vale 5 anni, oltre ad esserci controllo di mercato. Quindi per alcuni aspetti sono molto più avanti di noi, dove peraltro nonostante l'infinita produzione legislativa l'inconsapevole ignoranza segna il paese con nuove tragedie (molfetta).
Rispondi Autore: Massimo Zucchiatti - likes: 0
11/04/2014 (05:33:22)
Un contributo eccellente.
Rispondi Autore: harleysta - likes: 0
11/04/2014 (07:11:27)
...ah beh, se il brasile ha il registro DPI e segue gli standard EN, siamo a cavallo. ringraziamo il dott. betteni per il forbito commento in cui si denigra il nostro paese. abbiamo bisogno di patrioti così...
Rispondi Autore: Christian - likes: 0
11/04/2014 (07:24:59)
Ben dai, il commento di harleysta, invece, è proprio significativo e succulento e pregno di informazioni ad alto valore aggiunto.
Lascia parlare chi invece dà dimostrazione di conoscere le realtà relative all'argomento, anziché sputar sentenze di povera o nulla utilità.
A me sembra invece molto chiaro il commento di Federico Betteni ed anche interessante! Grazie.
Saluti.
Rispondi Autore: Adriano - likes: 0
11/04/2014 (07:28:24)
Infatti indossano il casco, in Italia, spesso, non hanno nemmeno quello ...
Rispondi Autore: Renato - likes: 0
11/04/2014 (07:40:03)
Le condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori non hanno patria! Situazioni simili, se non peggiori ci sono anche nel nostro Paese, dove nonostante la legislazione, non vi è ancora un cambiamento culturale. Le Regioni (non tutte) non stilano piano sanitari basati su di una reale analisi dei bisogni delle popolazione, asl non si occupano di salute ma si concentrano maggiormente sui bilanci economici e d'attività, in modo da fare cassa e ottenere premi di produttività e i datori di lavoro, troppo spesso, vedono i diritti come un fastidio e mirano solo al profitto. è un sistema dove il concetto di uomo e umanità sono esclusi. Sui dpi, la formazione e i titoli per fare consulenza governa il libero mercato, quindi forse il contributo del Sig. Bettini è utile per capire che esistono anche altri sistemi e politiche della salute.
Rispondi Autore: Morando - likes: 0
11/04/2014 (09:28:48)
Brazil Brasil Brasile sui certi tetti si balla la samba lavorando..e ballare..può fare anche girare la testa " non certamente qui per vedere le ballerine danzare.." e si rischia di cadere ma in Italia si vedono ancora codeste cose senza andare a cercarle altrove! Basta guardare in alto con gli occhi dove gli Operai Lavoratori in più Comuni d'Italia lavorano specialmente in estate si noteranno simili cose! Senza poi contare l'inverno per la spalatura di neve dai tetti,tetti scuole comunali ecc. si vedono Lavoratori a fare le stesse cose dell'estate ma con ovvi più pericoli..visto che con la neve e ghiaccio si può più facilmente scivolare giù dai tetti anche di pubbliche scuole comunali..senza protezione di legge alcuna anti cadute e senza protezioni tanto decantate dei lavoratori..caschi ,corde ecc. ogni giorno in Italia si vedono codeste cose senza cercarle in Brasile cambia solo la musica..ma gli infortuni le morti bianche sono uguali anzi visto che in Italia c'è meno abitanti che il Brazil ed è iniziata prima certa prevenzione sul lavoro l'Italia qui non vince ma perde in proporzione!Le gru poi fanno il resto si accartocciano su se stesse dal " troppo" lavoro come per il campo di calcio in costruzione sempre in Brasile cedimento strutturale forse chissà dovuto alle saldature mal eseguite ..o con saldature chissà soffiate bucate..o ancora chissà forse saldate da saldatori privi di patentini di saldatura o forse per cricche presenti nel ferro..insomma guardarsi in casa propria prima di farlo in altre.
Morando
Rispondi Autore: Andrea Merler - likes: 0
11/04/2014 (13:20:35)
Se uno va in Brasile a fotografare cantieri soffre di una forte forma di stress lavoro correlato.... Spero che il Brasile non sia solo questo....
Rispondi Autore: Io che vidi - likes: 0
13/04/2014 (20:33:25)
Ho visto di peggio nella modernissima Italia.
Rispondi Autore: Chris - likes: 0
18/08/2014 (14:45:35)
Complimenti ad Andrea Merler.
Messaggio proprio in linea con l'argomento.
Ma per piacere...

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