"Io scelgo la sicurezza", n. 3/2010
Il Focus di questo numero, disponibile online nel sito della regione Piemonte dedicato alla Prevenzione sanitaria negli ambienti di lavoro, è dedicato alla la valutazione del rischio stress lavoro correlato e alla responsabilità amministrativa degli enti.
Gli strumenti per la valutazione del rischio
di F. Gota (ASL CN1)
Lo stress lavoro-correlato, per le sue caratteristiche, costituisce un rischio comune ad ogni ambiente di lavoro ed ad ogni lavoratore indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, dal settore produttivo, e dalla tipologia del contratto o rapporto di lavoro.
Pertanto la valutazione del rischio e l’impostazione di attività per la prevenzione del danno da stress devono essere effettuate in tutte le aziende, tuttavia con diversi gradi di approfondimento: infatti spesso si arriva ad una valutazione in cui non è necessario, anche in presenza di fattori potenzialmente stressanti, ricorrere ad azioni correttive immediate, bastando rivalutare periodicamente tale problematica al fine di identificare precocemente eventuali errori di progettazione e di gestione dei processi organizzativi.
L’iter si articola in tre fasi:
1.Valutazione degli indicatori oggettivi di stress al lavoro: indici infortunistici, assenze per malattia, turn-over del personale, procedimenti e sanzioni disciplinari, richieste di visite mediche straordinarie, funzione e cultura organizzativa, ruolo nell’ambito dell’organizzazione, evoluzione e sviluppo di carriera, autonomia decisionale e controllo del lavoro, rapporti interpersonali, conciliazione vita-lavoro, ambiente e attrezzature, pianificazione dei compiti, carichi e ritmi, orario di lavoro e turni.
2. Valutazione degli indicatori oggettivi aziendali di stress attraverso l'utilizzo di check list che permettano, per quanto possibile, una pesatura del rischio suddiviso in tre livelli “basso”, “medio” ed “elevato”, ove per basso si intende una situazione che non evidenzia la necessità di
interventi di riduzione e/o eliminazione del rischio, bensì una rivalutazione periodica.
3. Qualora il rischio risulti “non basso” si deve procedere ad approfondimenti, coinvolgendo i lavoratori al fine di valutarne la percezione dello stress lavoro correlato. La metodologia utilizzabile più semplice, rapida e poco invasiva è rappresentata dall’impiego di questionari. Si tratta di strumenti di rilevazione del vissuto e della percezione soggettiva, che colgono lo stato di salute e benessere dei lavoratori in relazione all’organizzazione aziendale. Devono essere di facile comprensione, validi, attendibili, con garanzia dell’anonimato e senza alcuna discriminazione dei lavoratori. Andranno poi seguite modalità univoche di somministrazione e interpretazione dei punteggi al fine di definire i livelli di rischio e pianificare azioni di miglioramento. E’ pertanto fondamentale la partecipazione collegiale del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori, dell’RSPP, dell’RLS, dell’RSU, del medico competente ed eventuali altri specialisti (es.psicologo).
I questionari maggiormente riconosciuti e adottati per la valutazione dello stress lavoro correlato sono:
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Rispondi Autore: Francesco Cuccuini - likes: 0 | 21/09/2010 (08:26:58) |
Per la valutazone dello stress lavoro-correlato occorre ...uno specialisita. Evitiamo il fai-da-te. Occorrono schede redatte da specialisti e "analizzate" da specialisti. Saluti |