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Storie di infortunio: sotto il grande albero

Storie di infortunio: sotto il grande albero

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Categoria: Valutazione dei rischi

27/09/2016

La storia di un infortunio avvenuto durante la potatura di una pianta in un’area verde pubblica: come è avvenuto l’incidente, le cause, i risultati delle inchieste e le indicazioni per la prevenzione.


Il Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte ( Dors) raccoglie  storie d'infortunio rielaborate dagli operatori dei Servizi PreSAL delle SL  piemontesi a partire dalle inchieste di infortunio, con la convinzione che conoscere come e perché è accaduto sia una condizione indispensabile per proporre soluzioni efficaci per la prevenzione.

Questa storia, dal titolo “Sotto il grande albero” (a cura di Angela Griffa, Gabriele Mottura, Servizio Pre.S.A.L. della Asl TO5), presenta un infortunio avvenuto durante la potatura di una pianta in un’area verde pubblica.

 

 

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Sotto il grande albero

Un lavoratore è stato colpito alla testa da un ramo caduto dalla pianta durante la potatura di un albero in un’area verde pubblica.

Il lavoratore ha riportato un grave trauma cranico con fratture multiple e focolai emorragici: è rimasto in prognosi riservata per 35 giorni.

 

Chi è stato coinvolto

Adriano, il giovane lavoratore ventitreenne coinvolto nell’incidente, è socio di un’azienda che si occupa di sistemazione e manutenzione di aree verdi, compresa la potatura di alberi e siepi. Nella ditta lavorano altre quattro persone e lui riveste l’incarico di amministratore delegato

Quando si è infortunato stava raccogliendo delle ramaglie cadute a terra durante la potatura che poi sarebbero state triturate con una macchina chiamata “cippatrice”.

 

Dove e quando

L’incidente è accaduto nella piazza di un Comune in provincia di Torino nel febbraio 2015, nel pomeriggio dopo la pausa pranzo.

Il Comune aveva affidato alla ditta il servizio di potatura e abbattimento di alberi all’interno delle aree verdi pubbliche e lungo le strade comunali, infatti era stagione di potatura.

 

Che cosa si stava facendo

La ditta effettuava la potatura adoperando un cestello montato su una trattrice agricola; i residui della potatura venivano poi triturati con una cippatrice e caricati su un rimorchio agricolo per il successivo allontanamento dal sito.

La squadra di lavoro era composta da Adriano e da altri due colleghi, Giuseppe e Mitre.

Giuseppe stava sul cestello per fare la potatura, invece Mitre era a terra con Adriano per raccogliere le ramaglie, “cipparle” e poi caricare il materiale triturato sul rimorchio.

Adriano si trovava perciò vicino alla zona dove stava il cestello.

 

A un certo punto

Giuseppe, mentre si trovava in alto sul cestello, prima di tagliare il ramo di un albero ad alto fusto, ha guardato di sotto per accertarsi che non ci fosse nessuno nella zona dove sarebbe caduto il ramo. Visto che non c’era nessuno procedeva con il taglio ma, mentre il ramo cadeva, ha guardato di nuovo verso il basso. Solo a quel punto ha notato la presenza di Andrea “quasi sotto il piano del cestello”, e così si è messo a urlare per avvisare il collega ma non è riuscito ad avvertirlo in tempo.

 

Il ramo è caduto a terra davanti ad Adriano. Il ramo ha colpito il suolo con i rami della punta (i rami piccoli) e quindi è rimbalzato violentemente e Adriano è stato colpito alla testa (sulla fronte) con la parte grossa del ramo. In quel momento ho visto che il casco gli è letteralmente volato via dalla testa

 

Adriano non si ricorda quello che è successo, ma pensa che “deve essere successo …omissis… quando sono andato a raccogliere dei rami per cipparli”.

 

Giuseppe cerca di capire come mai non ha visto prima che sotto c’era Adriano.

Probabilmente non l’ha visto perché Andrea si trovava proprio sotto al piano del cestello che ne impediva la visuale.

Il ramo tagliato è caduto da un’altezza di 11,20 metri da terra.

 

Cosa si è appreso dall’inchiesta

Come poteva essere evitato questo grave infortunio?

Sentiamo cosa dicono i lavoratori coinvolti nel fatto:

 

Giuseppe: “la zona di possibile caduta dei rami non viene mai recintata perché la recinzione verrebbe comunque distrutta dalla caduta dei rami, ma noi sappiamo che prima di andare a prendere i rami in quel punto dobbiamo aspettare che il potatore finisca di tagliare”

 

Mitre: “è l’esperienza che suggerisce dove posizionare la cippatrice rispetto all’area di possibile caduta dei rami. Si va un po’ ad occhio

 

Adriano: “normalmente quando si raccolgono i rami si fa attenzione a non andare sotto il cestello; si fa attenzione al rumore della motosega e si cerca di raccogliere i rami nelle pause di taglio e nei momenti in cui il collega sposta il cestello.

 

Nel documento di valutazione dei rischi non si valuta il rischio dei rami che cadono durante la potatura e non si dice come evitare che questi rami vadano a colpire i lavoratori che stanno a terra.

La sicurezza durante la potatura è lasciata soltanto all’attenzione e all’esperienza del lavoratore.

La vicenda insegna che non è sufficiente l’esperienza, né si può fare affidamento solo sull’attenzione dei lavoratori perché il momento di distrazione è sempre possibile.

 

Come è andata a finire

Fortunatamente Adriano si è rimesso dopo l’infortunio, anche se ci è voluto parecchio tempo. La prognosi totale è stata di 125 giorni.

La ditta ha valutato il rischio dovuto alla caduta dei rami durante la potatura degli alberi e ha studiato delle misure di prevenzione in tal senso.

Adesso durante la potatura in altezza la zona dove possono cadere i rami viene tenuta sgombra e viene delimitata con nastro segnalatore per evitare che vi possano accedere le persone.

La ditta ha anche predisposto una procedura di sicurezza scritta per i lavoratori, proprio per evitare che chi sta a terra a raccogliere le ramaglie venga colpito dai rami che cadono dall’alto.

 

Indicazioni per la prevenzione

L’infortunio non sarebbe successo se il Documento di Valutazione dei Rischi avesse anche considerato la possibilità che durante i lavori di potatura in altezza i rami tagliati, nel cadere a terra, possano colpire i lavoratori che si trovano nell’area sottostante il cestello, con conseguente previsione di specifiche misure di prevenzione.

Adriano non si sarebbe fatto male se l’area fosse stata sgombra e delimitata e tutti i lavoratori avessero saputo in modo chiaro come comportarsi.

 

 

Scarica la versione integrale della storia (Formato pdf, 1 MB)



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