Come rendere piu' sicure le ferrovie europee?

Dopo il tragico deragliamento alla stazione londinese di Paddington, in Gran Bretagna, il ministro John Precott aveva detto «Un miliardo di sterline non è niente se in gioco ci sono vite umane».

Oggi, quando le spese a carico dell'Europa per progettare e installare i nuovi sistemi di sicurezza delle reti ferroviarie europee sono lievitate fino a raggiungere i 150-160 milioni di euro, questa affermazione sembra essere messa in discussione.

Secondo alcuni esperti inglesi,in base alle statistiche sugli incidenti ferroviari, il passaggio dall'attuale sistema all'Apt(Advanced train protection, il più avanzato fra i sistemi di sicurezza oggi disponibili) consentirebbe di salvare mediamente una vita l'anno. Come dire 30 vite umane nell'arco dei 30 anni di utilizzo previsto. Calcolando prudenzialmente in circa 4,5 miliardi di euro l'investimento, si tratta appunto di un costo di 150 milioni di euro per passeggero «salvato».

Anche se piuttosto cinico, questo ragionamento è all'ordine del giorno in tutte le maggiori aziende di gestione delle reti ferroviarie europee.

Il ministro inglese ha chiesto due diversi studi per individuare la soluzione «intermedia» in grado di migliorare, comunque, la sicurezza del trasporto ferroviario.
Francia e Germania sono anch'esse incerte su quanto e come investire. Solo l'Italia, per ora, ha in progetto di adottare l'Atp su tutti i 10 mila chilometri delle rete nazionale. Ma per ora è solo un progetto.

Le industrie del settore ferroviario (Siemens, Alstom ed Ansaldo), spingono invece per il miglioramento tecnologico, che consentirebbe anche una maggiore efficienza della rete con il conseguente aumento dei passeggeri e delle merci trasportate.