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Medicina del lavoro: studiare le fonti storiche per migliorare la prevenzione

Medicina del lavoro: studiare le fonti storiche per migliorare la prevenzione

Una scheda informativa presenta un’opera di ricerca, raccolta e sistemazione degli atti congressuali della Commissione internazionale per la salute sul lavoro. Il lavoro di valorizzazione delle fonti storiche e di condivisione delle conoscenze.

Roma, 13 Dic – Nonostante un primo formale riconoscimento di una “dimensione storica della medicina del lavoro in Italia” e la presenza di iniziative di “ricostruzione storiografica della prevenzione e della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”, nel nostro Paese manca, ad oggi, un “effettivo lavoro di valorizzazione delle fonti storiche e di condivisione del patrimonio delle conoscenze in grado di far comprendere le ragioni che si celano dietro i successi e gli insuccessi delle azioni di prevenzione e di tutela” in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

 

E proprio per questo motivo, negli ultimi anni – caratterizzati anche dallo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) - si è avvertita la “necessità di promuovere l’attività di ricerca in tema di storiografia della prevenzione e tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro partendo dalla valorizzazione delle esperienze passate (internazionali, nazionali e delle società scientifiche) in medicina del lavoro, attraverso la creazione di nuove forme di supporto e condivisione (piattaforme web) per la trasferibilità e l’utilizzo dei risultati e l’implementazione di potenziali sistemi di rilevazione statistici per dare uno strumento a quanti si occupano di prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro”.

 

A raccontarlo, in un recente Fact sheet, è il Dipartimento Inail di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) che si è posto l’obiettivo di “evidenziare il ruolo storico dei congressi della Commissione internazionale per la salute sul lavoro ( ICOH), società scientifica internazionale leader a livello mondiale nel campo della salute sul lavoro, quale arena dove la medicina del lavoro nazionale e internazionale hanno avuto modo di dialogare, nonché primo esempio di trasferibilità scientifica dei risultati delle attività di ricerca e prevenzione che hanno avuto un grande impatto sulla salute pubblica”.

 

Nel Fact sheet “Il contributo dell’Icoh heritage repository nel valorizzare il patrimonio di esperienze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro” – a cura di A. Valenti, G. Fortuna, V. Boccuni, M. Mirabile e D. Gagliardi - viene presentata, anche con alcuni esempi, l’opera di ricerca, raccolta e sistemazione degli atti congressuali della Commissione internazionale per la salute sul lavoro (ICOH) all’interno dell’ICOH Heritage Repository.

 

L’articolo di presentazione del factsheet si sofferma sui seguenti argomenti:

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Icoh heritage repository: la valorizzazione delle esperienze in medicina del lavoro

Come indicato in premessa e come riportato nel documento Inail, il Dipartimento Dimeila, per “valorizzare il patrimonio di esperienze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro realizzato in ambito nazionale e internazionale dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri”, ha avviato nel 2017 - in collaborazione con il Dipartimento di beni culturali dell’Università di Bologna - un “progetto per la creazione di un repository contenente i contributi scientifici in medicina del lavoro presentati in occasione dei 32 congressi internazionali Icoh dal 1906 al 2018”.

 

 

L’Icoh heritage repository creato “mira a offrire uno strumento facilmente accessibile ed efficace per studiosi e ricercatori”. E proprio per facilitarne l’accesso la priorità “è stata data non solo all’archiviazione delle informazioni come forma di protezione, ma anche alla digitalizzazione come mezzo per aumentare l’accessibilità alle risorse della ricerca”.

 

Queste sono le fasi per la realizzazione del Icoh heritage repository:

  1. “ricognizione e censimento delle fonti da avviare a digitalizzazione;
  2. valutazione standard di qualità collezioni già digitalizzate;
  3. digitalizzazione;
  4. controllo/revisione metadatazione/indicizzazione”.

 

Ad oggi il repository - con più di “20.000 articoli scientifici, organizzati e digitalizzati in maniera sistematizzata, aggiornata e di facile accessibilità all’interno del sito Icoh, e più di 50.000 autori elencati” – è la “più completa raccolta di contributi scientifici in medicina del lavoro”.

 

Icoh heritage repository: lo studio di tre medici del lavoro

Sul sito le ricerche possono essere condotte “incrociando fra tre chiavi di ricerca (nome autore, titolo del contributo scientifico, keyword; a cui si aggiungono anno del congresso e lingua del contributo nella ricerca avanzata) all’interno del complesso di tutti gli atti dei congressi internazionali, su un totale di oltre 20.000 contributi scientifici scaricabili”.

 

In questa fase di sperimentazione dell’efficacia ed efficienza del repository “si è scelto di presentare lo studio di tre medici del lavoro che con i loro contributi scientifici, rispettivamente in tema di lotta all’anchilostomiasi (Volante, Milano 1906), solfocarbonismo (Quarelli, Budapest 1928) e cancerogenicità del cloruro di vinile monomero (Viola, Tokyo 1969), hanno dato un apporto fondamentale allo sviluppo della medicina del lavoro e all’evoluzione della normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro”.

Si tratta di studiosi che con i loro contributi originali “hanno partecipato al dibattito nazionale e internazionale in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e all’evoluzione della medicina del lavoro con interventi innovativi rispetto ai tempi”:

  • Giuseppe Volante (1870 - 1936) - I Congresso internazionale per le malattie del lavoro.  Milano, 9 - 14 giugno 1906 – “Le condizioni igieniche e sanitarie dei lavoratori al traforo del Sempione”: “Giuseppe Volante introdusse nell’ambito dei lavori per la realizzazione del tunnel del Sempione procedure igienico-sanitarie all’avanguardia ed anticipò il concetto di ‘sorveglianza sanitaria’ dei lavoratori. La sua attenzione non solo alla salute dei minatori ma anche alle condizioni di vita adeguate del minatore stesso e dei suoi familiari (costruzione di alloggi, organizzazione di scuole per combattere l’analfabetismo, ecc.) fa di Volante il precursore dell’approccio ‘primary health care’, approccio adottato nella Dichiarazione di Alma Ata nel 1978, diventato poi un concetto centrale nella strategia della ‘salute per tutti’ dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Inoltre, riuscì a introdurre aspetti innovativi e transdisciplinari partecipando anche ai lavori ingegneristici, elaborando un primo approccio di statistiche epidemiologiche e un’impostazione verso le misure prevenzionali tecniche e organizzative”;
  • Gustavo Quarelli (1881 - 1954) - Opera collecta congressus 5. internationalis medicorum pro artificibus calamitate afflictis aegrotisque. Budapest, 2 - 8 settembre 1928 - “Intossicazione da solfuro di carbonio nella lavorazione della seta artificiale”: “Gustavo Quarelli è stato il pioniere negli studi sull’intossicazione da solfuro di carbonio (CS2) studiandone gli effetti, dal punto di vista clinico e sperimentale (Sindrome di Quarelli), tra gli addetti alla produzione della seta artificiale (la viscosa), fino ad ottenere un importante riconoscimento a livello nazionale ed internazionale. Ad oggi la ricerca sugli effetti tossici del CS2 è stata implementata e ha permesso all’Oms di raccomandare i parametri e i limiti di concentrazione di CS2 nelle lavorazioni”;
  • Pierluigi Viola (1917 - 1985) - XVI International congress on occupational health. Tokyo, 22 - 27 settembre 1969 – “Pathology of vinyl chloride”: “Pier Luigi Viola, nel pieno della produzione di materie plastiche come il polivinilcloruro (PVC), ha avuto il merito di aver trovato precocemente, pur con difficoltà a causa del conflitto di interesse con le industrie, le prime prove degli effetti cancerogeni del cloruro di vinile avviando un processo che nel giro di dieci anni ha portato alla stesura di una normativa europea in materia” 

 

Icoh heritage repository: l’evoluzione storica e gli strumenti di ricerca

Riguardo a questi tre studiosi i loro contributi all’interno dei congressi Icoh e la pubblicazione degli studi negli atti congressuali “hanno permesso la diffusione internazionale dei risultati delle loro ricerche, contribuendo allo sviluppo delle conoscenze nel campo dell’anchilostomiasi, del solfocarbonismo e della cancerogenicità del cloruro di vinile monomero”. I loro contributi costituirono la “base per successive ricerche, condotte anche da parte di altri autori (Hamilton, Maltoni), e per lo sviluppo di normative internazionali a tutela della salute dei lavoratori”.

 

In definitiva l’Icoh heritage repository – continua il documento Inail – “permette non solo una maggiore comprensione dell’evoluzione storica della medicina del lavoro internazionale, ma può contribuire allo studio e allo sviluppo di tale disciplina nei singoli paesi, permettendo di indagare i collegamenti tra le diverse scuole nazionali”.

 

Si segnala, infine, che il punto di interesse storiografico “non è naturalmente quello di rivendicare un ruolo pionieristico della medicina del lavoro italiana nel campo della organizzazione internazionale della medicina del lavoro, ma di spiegare le ragioni di un fenomeno che ha evidenziato una notevole continuità nel tempo e che permette di mettere in luce alcuni aspetti particolari non solo degli ambienti medici, ma più in generale del rapporto fra medicina e società civile in Italia”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del fact sheet che riporta una breve sintesi della storia e dell’organizzazione Icoh heritage repository ( http://repository.Icohweb.org/),  indicazioni sulla storia dell’Icoh attraverso i momenti fondamentali che hanno portato all’attuale struttura dell’organizzazione ( http://repository.Icohweb.org/history/) , una lista ipertestuale dei congressi classificati  ( http://repository.Icohweb.org/list-of-the-conferences/) e, specialmente, indicazioni e link relative alle ricerche che si possono fare nell’Icoh heritage repository ( http://repository.Icohweb.org/search/).

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ Il contributo dell’Icoh heritage repository nel valorizzare il patrimonio di esperienze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, a cura di A. Valenti, G. Fortuna, V. Boccuni, M. Mirabile e D. Gagliardi, Factsheet edizione 2022 (formato PDF, 1.89 MB).

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Uno strumento per valorizzare il patrimonio di esperienze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.

 


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