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L’andamento delle malattie professionali in Italia
E’ difficile avere un quadro preciso del fenomeno delle malattie professionali, in quanto non è sempre facile collegare la patologia di origine professionale manifestata alle cause lavorative che l’hanno determinata. Inoltre vi sono malattie che hanno tempi di latenza molto lunghi; si pensi ad esempio quelle derivanti dall’esposizione all’amianto.
Il quadro più preciso ad oggi disponibile delle malattie professionali in Italia è quello rilevato dall’Inail, illustrato sinteticamente nel periodico “Dati Inail”.
Nel 2002 si è registrato un lieve calo delle patologie di presunta origine professionale rispetto all’anno precedente (da 26.572 a 25.733 casi ); il dato nel quadriennio 1999-2002 è comunque sostanzialmente stabile (25.071 casi nel 1999, 24.564 nel 2000).
Riferendoci ai dati del 2002, nel settore agricolo i casi rilevati sono 1.115, mentre nell’industria sono 17.387 e 7.231 in altre attività (commercio, trasporti, servizi).
In agricoltura le patologie più frequenti sono le ipoacusie (41,1%), seguite da patologie dell'apparato respiratorio (25%) e del sistema osteo-articolare (12,5%).
Nelle attività industriali e terziarie, le ipoacusie rappresentano il 47,7% delle denunce e le malattie dell'apparato osteo-articolare ne rappresentano il 13%, seguono le affezioni dell'apparato respiratorio (7,7%) e quelle della cute (7,1%).
Riguardo alle previsioni per i prossimi anni, il dott. Ortolani dell’Inail rileva che nell’industria le ipoacusie sono in progressivo, rapido calo, mentre le malattie dell'apparato osteo-articolare sono in crescita.
I tumori denunciati sono circa un migliaio l'anno, tra i più frequenti quelli ricollegabili alle malattie neo-plastiche causate dall'asbesto.
Il quadro più preciso ad oggi disponibile delle malattie professionali in Italia è quello rilevato dall’Inail, illustrato sinteticamente nel periodico “Dati Inail”.
Nel 2002 si è registrato un lieve calo delle patologie di presunta origine professionale rispetto all’anno precedente (da 26.572 a 25.733 casi ); il dato nel quadriennio 1999-2002 è comunque sostanzialmente stabile (25.071 casi nel 1999, 24.564 nel 2000).
Riferendoci ai dati del 2002, nel settore agricolo i casi rilevati sono 1.115, mentre nell’industria sono 17.387 e 7.231 in altre attività (commercio, trasporti, servizi).
In agricoltura le patologie più frequenti sono le ipoacusie (41,1%), seguite da patologie dell'apparato respiratorio (25%) e del sistema osteo-articolare (12,5%).
Nelle attività industriali e terziarie, le ipoacusie rappresentano il 47,7% delle denunce e le malattie dell'apparato osteo-articolare ne rappresentano il 13%, seguono le affezioni dell'apparato respiratorio (7,7%) e quelle della cute (7,1%).
Riguardo alle previsioni per i prossimi anni, il dott. Ortolani dell’Inail rileva che nell’industria le ipoacusie sono in progressivo, rapido calo, mentre le malattie dell'apparato osteo-articolare sono in crescita.
I tumori denunciati sono circa un migliaio l'anno, tra i più frequenti quelli ricollegabili alle malattie neo-plastiche causate dall'asbesto.
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