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La sicurezza sul lavoro per il personale di coperta

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

19/03/2010

La sicurezza e la salute del personale di coperta. I lavori marinareschi, l’accesso a bordo, la stiva, la pittura e l’ormeggio e l’ancoraggio.

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Continua l’impegno dell’ Ipsema, Istituto di previdenza per il settore marittimo, e di ‘forMare’, polo nazionale di formazione per lo shipping, istituito da Confitarma, nel promuovere un
aggiornamento continuo nel campo della sicurezza a bordo delle navi.
PuntoSicuro ha già presentato diversi “quaderni per la formazione”: dal documento dedicato alla sicurezza in cucina, a quello dedicato alla sicurezza nei locali macchine o ai rischi relativi alle vibrazioni meccaniche e alle radiazioni.



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Il documento che presentiamo ora è intitolato “ Quaderno di Formazione per la sicurezza del lavoro del personale di coperta” ed è destinato ad un personale che è tra i più a rischio nelle attività di lavoro sulle navi: oltre la metà del totale degli infortunati registrati dall'Ipsema svolgono, infatti, attività di coperta.

Ma chi sono e cosa fanno questi lavoratori?
Si va dal personale addetto all'ormeggio, disomerggio e rimorchio, agli addetti per il servizio di imbarco e sbarco. Alle manovre in generale per l'imbarcazione e per la sistemazione a bordo, per i montacarichi, boccaporto, verricelli e gru e altri servizi.
E i rischi di questi lavoratori sono molti, ad esempio il picchettaggio (l’uso delle picchette elettriche) e la pitturazione dello scafo e le lavorazioni al suo esterno, gli attacchi della pirateria, gli accessi a bordo e quelli dai boccaporti alle stive, gli ancoraggi ed i rimorchi, la guardia sul ponte di comando, le operazioni con gli elicotteri.
       
Nel documento sono riportate le linee guida relative alle buone pratiche da seguire “in molte situazioni che comunemente si verificano a bordo e i principi basici possono applicarsi a molte altre situazioni lavorative non specificatamente trattate”.
Malgrado al ricchezza di informazioni proposte viene ricordato che non bisogna considerare “questo quaderno e gli altri precedenti, come una guida completa alla sicurezza sul lavoro”.
Infatti i consigli riportati “devono essere sempre considerati unitamente ai risultati della valutazione dei rischi e a qualsiasi informazione o istruzione lavorativa fornita dal fabbricante, fornitore o altra fonte qualificata”.

Il libro è diviso in tre parti.

La prima parte è relativa alla prevenzione, è comune a tutto il personale di bordo e affronta temi in parte già trattati nei precedenti quaderni pubblicati.
Ad esempio in questa parte si affrontano i problemi relativi al:
- rischio elettrico;
- rischio di incendio ed esplosione;
- rischio chimico dovuto alla presenza di sostanze irritanti e radianti;
- rischio rumore;
- rischio legato al microclima;
- rischio legato a radiazioni.

La seconda parte affronta invece i rischi e la prevenzione nelle attività comuni a tutto il personale di coperta.
Mentre la terza parte si occupa dei diversi tipi di nave, con le loro problematiche principali.
Infatti, viene ricordato nella prefazione, bisogna tener conto delle nuove tipologie di rischio che riguardano il lavoro in alcune delle navi specializzate e dedite al trasporto di particolari merci (dalle portacontainers, alle petroliere, alle gasiere,alle portarinfuse,alle chimichiere, …)

Veniamo ora ad un breve approfondimento della seconda parte del libro riportando alcune indicazioni relative ad alcune attività lavorative specifiche di coperta.

I lavori marinareschi
Si ricorda ogni “operazione che può comportare un rischio alla sicurezza dei lavoratori marittimi deve essere condotta, come regola generale, sotto la supervisione di un ufficiale o di un altro membro dell’equipaggio il quale abbia ricevuto l’addestramento e le istruzioni previste”. Inoltre ogni lavoro a bordo “deve essere condotto con la conoscenza del Piano Valutazione Rischi della zona in cui l’attività sarà condotta”.

Di questa tipologia di lavori fanno parte:
- i lavori in sopra elevazione, fuori bordo o in posizioni esposte:  i “giovani e le persone senza esperienza non devono essere inviate a lavorare in sopraelevazione, fuoribordo o in posizioni esposte, se non accompagnati da un marinaio esperto o sotto una adeguata supervisione”. E
 se il “lavoro deve essere necessariamente svolto fuoribordo o in posizioni pericolose, il personale coinvolto dovrà indossare e utilizzare la cintura di sicurezza e la cintura di salvataggio o altra protezione galleggiante approvata”;
- i lavori su cestelli, ponti e impalcature;
- i lavori sui banzighi (particolari imbragature), i lavori dallo zatterino e i lavori sui cavi.

Sistemazioni per l’accesso a bordo
I mezzi di accesso a bordo “devono essere di materiale e struttura solidi e di adeguata resistenza,installati in modo sicuro e mantenuti in buono stato di manutenzione”.
Tenendo conto che “a seconda del tipo di nave e dell’uso saranno utilizzati mezzi di accesso diversi”. Nel documento sono riportate diverse precauzioni per evitare incidenti e cadute accidentali e si parla diffusamente di vari tipi di scale e accessi utilizzabili (di banda o reali, scalandroni, passerelle, …).

Sistemazioni per l’accesso alle stive
“L’accesso alle stive di carico deve essere effettuato dall’accesso permanente della nave”. Può in alternativa essere realizzato tramite scale portatili “solo se tutte le vie d’accesso permanenti sono ostruite o altrimenti inutilizzabili”.
Dopo aver affrontato la movimentazione dei boccaporti, si ricorda che i pericoli principali relativi alla movimentazione dei carichi nelle stive includono:
- “cadute dalle aperture delle stive o dal carico;
- cadute di carichi instabili;
- aree di lavoro congestionate;
- superfici di lavoro irregolari sui carichi;
- rischio di inciampare;
- comunicazioni non chiare con gli operatori delle apparecchiature di sollevamento;
- carichi oscillanti;
- caduta di oggetti;
- impianti meccanizzati e veicoli e relativi fumi”.
Il documento si sofferma in particolare sul sollevamento e trasporto di materiali.
 
Pitturazione
È evidente che le varie pitture “possono contenere sostanze tossiche o irritanti” : una pittura “della quale non sono note le caratteristiche fisiche e chimiche non dovrebbe essere utilizzata”.
Inoltre “alcune pitture,evaporando, possono inoltre causare miscele infiammabili”.
Si ricorda di ventilare gli spazi interni durante la pitturazione sino a quando il locale non è completamente asciutto, di prestare particolare cura nell’operazione di miscelazione di componenti diversi e di adottare precauzioni nell’uso di sostanze liquide per la rimozione di superfici ossidate o strati di pittura da eliminare.

Ancoraggio - Ormeggio/disormeggio – Rimorchio
La pubblicazione ricorda che sono molti gli incidenti che si verificano durante il maneggio dei cavi di ormeggio, “quando essi si sono rotti (53%) o sono scivolati dalle bitte o dai tamburi dei verricelli (42%) o a causa dell’avaria dell’apparecchiatura (5%)”.
È poi importante ricordare che:
- “i cavi sintetici hanno una resistenza alla rottura e durata maggiore dei cavi di fibra”;
 - il “continuo uso, a volte incorretto, i danni causati da eccessiva esposizione ai raggi solari, alle intemperie o a seguito dei lavaggi”, possono diminuire la resistenza dei cavi;
- “i rischi sono aumentati da una cattiva manutenzione e da una area di manovra non sicura”. Il documento, che vi invitiamo a visionare, riporta anche in questo caso diverse precauzioni di massima da adottare per evitare incidenti.


Ipsema e ForMare, “ Quaderno di Formazione per la sicurezza del lavoro del personale di coperta” (formato PDF, 4.6 MB).


PDC


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