Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Factsheet 97 e 98: le buone pratiche nel trasporto stradale

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Lavoratori

27/05/2011

Due schede informative dell’EU-OSHA per migliorare la gestione dei rischi dei lavoratori nel settore del trasporto stradale. Le caratteristiche del comparto, il trasporto passeggeri, i suggerimenti per le campagne informative.

 
Bilbao, 27 Mag – In relazione al “ Decennio di azione per la sicurezza stradale” indetto dalle Nazioni Unite, in questi mesi l’ Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) sta presentando diversi documenti per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori nel comparto dei trasporti.
Dopo aver affrontato il tema del trasporto stradale e dei trasporti ferroviari, aerei e per vie navigabili, presentiamo oggi due documenti per favorire la gestione dei rischi dei conducenti nel settore dei trasporti stradali.
 
In “ Factsheet 98 - Gestione dei rischi per gli autisti addetti al trasporto stradale: casi di buone pratiche” si ricorda che come in ogni settore, “anche in quello del trasporto stradale è importante prestare attenzione alle condizioni lavorative, al fine di garantire una forza lavoro competente e motivata”. Per migliorare la gestione dei rischi l’Agenzia europea ha pubblicato un rapporto che raccoglie diversi casi studio sulla gestione dei rischi per gli autisti addetti al trasporto stradale: “ Managing risks to drivers in road transport: good practice case”.
 
Il rapporto sottolinea che “gli autisti lavorano in modo indipendente, senza una sede fissa. Possono essere lavoratori autonomi e spesso hanno una lunga esperienza come conducenti”. Non è sempre facile comunicare con loro, consultarli e coinvolgerli. “È perciò necessario coinvolgerli personalmente in soluzioni che devono essere sviluppate in accordo attraverso l’utilizzo di metodi partecipativi, al fine di sfruttarne l’esperienza e ottenerne il consenso”.
 
Inoltre la “gestione dei rischi dovrebbe prevedere il coinvolgimento dei clienti e delle parti interessate. Gli addetti alle consegne non operano in isolamento, ma fanno parte di una catena. I datori di lavoro degli autisti possono incontrare difficoltà nel garantire la sicurezza dei dipendenti durante lo svolgimento del lavoro presso i clienti”. La natura concorrenziale dell’attività “non stimola le società di trasporti ad avanzare richieste ai clienti, i quali potrebbero erroneamente supporre che la sicurezza degli autisti esuli dalle loro responsabilità”. Per quanto riguarda i conducenti di veicoli per il trasporto pubblico è opportuno ricordare che “anche i passeggeri rientrano nel quadro dei rischi e delle soluzioni.
Altre parti da coinvolgere nella gestione dei rischi possono comprendere:
- le imprese che si occupano della raccolta e della consegna delle merci;
- i passeggeri e gli studenti;
- i gruppi per la sicurezza stradale, i ministeri dei Trasporti, la polizia, le autorità giudiziarie ecc.”.
 
In merito al trasporto di passeggeri, “diversi casi studio fanno riferimento alla prevenzione della violenza nei confronti degli autisti”, a volte attuata da studenti. 
Questo tipo di violenza può comportare “una serie di conseguenze, quali stress e lesioni al personale, danni materiali agli autobus e aumento del rischio di incidenti stradali”.
Si è ritenuto importante “coinvolgere i ragazzi nella soluzione del problema e le misure adottate nei casi studiati hanno previsto:
- la cooperazione (con scuole, programmi di prevenzione dei reati, polizia, autorità responsabili della circolazione stradale);
- il coinvolgimento dei ragazzi attraverso: la nomina di un addetto alla prevenzione con responsabilità ad ampio raggio per lavorare, ad esempio, con le scuole; rappresentazioni teatrali per l’individuazione di problemi e soluzioni; accettazione di regole comportamentali per il viaggio in autobus e la ‘sorveglianza’ del veicolo; formazione congiunta con gli autisti e i ragazzi, per favorire il raggiungimento di un modo d’intendere comune;
- l’adozione di un approccio olistico, che prevede il coinvolgimento delle scuole in ciò che accade sia all’interno sia all’esterno della sede scolastica;
- funzionari di pronto intervento (assistenti degli addetti al controllo dei biglietti);
- rivestimenti protettivi sui finestrini laterali dell’autobus, cabine degli autisti separate dai passeggeri, telecamere a circuito chiuso, sistemi di localizzazione e collegamenti radiofonici per un rapido intervento;
- assistenza legale dopo l’incidente e consulenza a favore del personale”.
 
Nel factsheet sono presenti diversi esempi di casi studio che mostrano la possibilità di adottare misure per controllare i rischi e migliorare la sicurezza per gli autisti addetti al trasporto stradale. Misure che possono, inoltre, determinare un miglioramento del servizio per gli utenti e i passeggeri, nonché risparmi in termini finanziari per le società di trasporti.


Pubblicità
Guida sicura in DVD
Formazione sui rischi specifici di chi lavora al volante (Art. 37 D.Lgs. 81/08) in DVD

Il documento “ Factsheet 97 - Comunicare il messaggio - Promuovere attraverso campagne informative la SSL nel settore del trasporto stradale” ricorda che se è “essenziale che i conducenti del settore dei trasporti stradali siano consapevoli delle problematiche relative alla sicurezza e alla salute”, la diffusione di informazioni in tale settore “costituisce un compito difficile”.
La scheda informativa presenta una sintesi di una relazione su campagne e iniziative di SSL rivolte ai conducenti: “ Delivering the message — Programmes, initiatives and opportunities to reach drivers and SMEs in the road transport sector”.
 
La diffusione di informazioni nel settore del trasporto stradale è particolarmente difficile perché la “maggior parte delle aziende sono piccole imprese, con meno di 10 dipendenti, e molti conducenti sono autonomi”. Inoltre i conducenti, spesso, “lavorano lontano da una base fissa e molti di loro hanno esperienze di lunga data e sono abituati a lavorare in modo molto indipendente”. Tendono ad affidarsi “per lo più alla propria esperienza e sono restii ad accettare i consigli sulla SSL forniti da organismi esterni”.
 
Gli esempi di campagne informative consentono di individuare una “serie di fattori di successo e di proporre un certo numero di suggerimenti:
- “ricorrere ad un approccio pratico, basato sulle prove e sulla gestione del rischio; prestare un’attenzione speciale al raggiungimento del pubblico destinatario;
- impegno e partenariato;
- adattare le azioni al pubblico;
- usare una vasta gamma di misure e di mezzi di comunicazione”.
 
Il documento si conclude sottolineando che “nessuna tecnica di diffusione delle informazioni da sola costituisce una panacea per le sfide poste dal settore del trasporto stradale. Tuttavia, ogni tecnica specifica ha i propri meriti particolari”.
In particolare “il mezzo di comunicazione più idoneo dipende dal tipo e dalla complessità dell’informazione da diffondere, dal pubblico destinatario e dalla portata della campagna. Probabilmente, una combinazione di tecniche è più efficace per raggiungere i conducenti e quelli che li assumono o li impiegano”.
 
Nelle piccole e medie imprese  “gli interventi che prevedono il contatto diretto con il datore di lavoro e i conducenti, specialmente se offrono un servizio o una risorsa, sono probabilmente più efficaci. Si ritiene che il contatto personale con i conducenti, sebbene sia relativamente costoso e raggiunga solo un pubblico limitato, sia il modo migliore per acquisire l’impegno dei conducenti”.
 
In conclusione per migliorare le campagne in questo settore sono necessari:
- “partenariati efficaci fra coloro che sono coinvolti nella promozione della sicurezza stradale, coloro che sono coinvolti nella promozione della SSL e le parti interessate del settore;
- lo scambio e la condivisone continui delle esperienze esistenti;
- ulteriori indagini per studiare i problemi e i fattori di successo nella promozione della SSL sia fra i datori di lavoro sia fra i conducenti”. 
 
 
 
 
 
EU-OSHA, Report “ Delivering the message — Programmes, initiatives and opportunities to reach drivers and SMEs in the road transport sector”, attualmente solo in lingua inglese (formato PDF, 1.01 MB).
 
EU-OSHA, Report “ Managing risks to drivers in road transport”, attualmente solo in lingua inglese (formato PDF, 1.39 MB).
 
 
Tiziano Menduto
 


Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.

Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Rispondi Autore: Morando Sergio. - likes: 0
28/05/2011 (10:15:55)
Sicurezza autisti su strade..oltre a quello sopra scritto bisogna aggiungerci che MOLTI autisti lavorano ancora IN NERO e se fermati fanno vedere buste paga fotocopiate e fatte al computer..Comunque molti altri autisti guidano ancora SENZA il CQC obbligatorio ! Ed inoltre una certa parte di questi autisti senza cqc o con il cqc svolgno qualifiche di manovratori di mezzi d'opera unita alla qualifica d'autista ma SPESSO questi sono SPROVVISTI di corsi di legge e patentini relativi di mezzi d'opera! Pertanto senza neppure le visite mediche relative e corsi sulle sicurezze di legge! E questi mezzi da GRU SEMOVENTI ; PALE MECCANICHE ETC.ETC: non solo lavorano presso dentro a cantieri di lavoro ma come nel caso grusemoventi VIAGGIANO e LAVORANO sulle strade ! Ed i rischi si moltiplicano e possono coinvolgere altre persone in infortuni ed incidenti e questo capita di più con i contratti interinali atipici precari che su il lavoro a posto fisso indeterminato..e gli incidenti mortali da gennaio 2011 ad oggi sul lavoro in Italia parlano chiaro sono 422.
Ma per evitare che certi autisti viaggino guidando senza ancora il CQC obbligatorio e nel contempo fanno anche i manovratori di mezzi d'opera senza corsi ne patentini di qualifica e visite mediche etc. SERVIREBBE che la POLIZIA STRADALE lavorasse UNITA nei CONTROLLI ad ISPETTORI DEL LAVORO e scoprirebbero tutto il marcio che esiste in questo settore! E fermando infortuni e morti sulle strade e sul lavoro! Poi basta che questi si rechino presso i Centri per L'impiego e RICHIEDANO anche retroattivo di anni il modello C2 e già da qui ispezionando questo modello c2 possono vedere gli illeciti non solo di assunzioni e retributive MA ANCHE SE SI HANNO LE QUALIFICHE ! PERTANTO VISITE MEDICHE RELATIVE E CORSI DI LEGGE FATTI SULLE SICUREZZE ! Cosa che qui vale non solo per le qualifiche lavorative di autisti o manovratori di mezzi d'opera ma vale PER TUTTI I SETTORI DI LAVORO ! E se fatte le ispezioni scoprirebbero che quasi tutti gli illeciti saranno fatti con assunzioni con contratti precari interinali..coco..a roitenuta d'acconto..cantieri lavoro..a progetto etc.similari CON questi contratti oltre ad alternarsi "se va bene" lavoro con disoccupazione sonop anche DISTRUGGI FAMIGLIE ! Stress correlato anche a familiari ed amici che poi si riversa sull'Italia INTERA ! Idignados indignati Italiani sempre ugual cosa! Si deve ritornare ad assunzioni vere a posto INDETERMINATO e almeno qui si spera che le leggi sul lavoro vengano rispettate maggiormente!
Sergio Morando.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!