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Il rischio di sovraccarico nella produzione di mobili imbottiti

Il rischio di sovraccarico nella produzione di mobili imbottiti
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Movimenti ripetitivi e sovraccarico

19/03/2018

Indicazioni sul rischio da sovraccarico dell’arto superiore dovuto a posture, movimenti ripetitivi e uso di forza nelle aziende del comparto del mobile imbottito. Focus sui problemi ergonomici e la prevenzione nelle attività di cucito.

Il rischio di sovraccarico nella produzione di mobili imbottiti

Indicazioni sul rischio da sovraccarico dell’arto superiore dovuto a posture, movimenti ripetitivi e uso di forza nelle aziende del comparto del mobile imbottito. Focus sui problemi ergonomici e la prevenzione nelle attività di cucito.

Bologna, 19 Mar – Nelle aziende italiane del comparto del mobile imbottito, generalmente aziende medio-piccole, la maggior parte delle attività riguarda la lavorazione della pelle, del tessuto e dei semilavorati necessari alla realizzazione del prodotto finito, l’imballaggio, lo stoccaggio e la spedizione. E se alcune attività lavorative, ad esempio quelle di cucito e tappezzeria, sono affidate alla capacità professionale dei singoli lavoratori e non consentono particolari automazioni, questi lavoratori sono esposti alla possibilità di contrarre patologie a carico dell’arto superiore per l’esposizione ai rischi professionali di movimenti ripetuti e sovraccarico biomeccanico”.


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A soffermarsi non solo sui rischi degli operatori del comparto del mobile imbottito,  ma anche sulle possibili misure di prevenzione applicabili, è un documento che affronta la sicurezza nel comparto della lavorazione del legno correlato al progetto multimediale Impresa Sicura, un progetto elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail e validato dalla Commissione Consultiva come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013.

 

In “ImpresaSicura_Lavorazione del Legno” vengono presentati i principali rischi del comparto con particolare riferimento al rischio infortunistico, al sovraccarico dell’arto superiore, alla movimentazione manuale dei carichi, ai rischi correlati all’esposizione a rumore e vibrazioni o alla presenza di agenti chimici pericolosi e videoterminali.

 

Il rischio da sovraccarico dell’arto superiore

Ci soffermiamo oggi in particolare sul rischio da sovraccarico dell’arto superiore dovuto a posture, movimenti ripetitivi e uso di forza (CTD-WMSD). 

Il documento presenta un’analisi delle criticità delle postazioni di lavoro del comparto che presentano una serie di problematiche che “possono essere così riassunte:

  • dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro:
    • le mansioni sono prevalentemente di tipo monotono e ripetitivo;
    • la rotazione dei lavoratori è una misura di prevenzione difficilmente applicabile.
  • dal punto di vista delle posture di lavoro:
    • assunzione di posture incongrue per periodi di tempo anche prolungati (per esempio nelle operazioni di tappezzeria, di taglio manuale e di cucito i polsi sono costretti ad assumere posizioni estreme e disergonomiche);
    • esecuzione di movimenti rapidi a carico degli arti superiori (nella scagliatura della pelle, per esempio, il lavoratore passa il bordo del pezzo in pelle sotto la macchina con movimenti veloci, ripetuti e comportanti deviazioni del polso);
    • sforzi muscolari a carico degli arti superiori (importante uso di forza nelle attività di montaggio della pelle: il lavoratore è costretto a tirare energicamente la pelle e ad aiutarsi con strappi e colpi netti per riuscire a far scivolare la pelle sulla struttura del divano);
    • flessione costante del rachide cervicale (soprattutto nella attività delle cucitrici).
  • dal punto di vista della postazione ed ambiente di lavoro:
    • presenza di sedute non sempre ergonomiche (attività di cucito);
    • scarsa disponibilità di spazio sul piano di lavoro (attività di cucito);
    • scarsa disponibilità, nel 10% circa delle aziende, di spazio sotto il piano di lavoro per gli arti inferiori (attività di cucito);
    • presenza di piani di lavoro non regolabili (molte postazioni di lavoro nel reparto tappezzeria hanno tavoli fissi)”.

Il documento descrive anche alcune situazioni lavorative in cui si individuano i fattori di rischio correlati al rischio di sovraccarico:

  1. L’attività di cucito comporta:
    • “una flessione eccessiva del tronco per riavvicinarsi al punto di cucitura;
    • il mantenimento prolungato degli arti superiori ad una altezza pari o superiore a quella delle spalle;
    • lo sforzo dell’operatrice in relazione al peso e all’ingombro del rivestimento in lavorazione;
    • assunzione di posizioni scorrette per mancanza di spazio sul piano di lavoro.

Ognuno di questi fattori può favorire l’insorgenza di malattie a carico di tutta la colonna vertebrale e di patologie dell’apparato osteo-articolare e tendineo degli arti superiori.

  1. La postazione eretta al taglio manuale comporta:
    • una estensione del tronco e delle braccia per l’esecuzione della lavorazione;
    • l’utilizzo di forza soprattutto per le produzioni in cui si utilizza pelle dura o crostosa che presenta una maggiore resistenza al taglio;
    • posizioni estreme e disergonomiche del polso e della mano destra soprattutto in relazione all’utilizzo di taglierine non ergonomiche (a causa della presa tipo pinch o di precisione).
  2. L’attività del tappezziere richiede:
    • l’uso di forza nell’attività di montaggio della pelle dove il lavoratore è costretto a tirare energicamente la pelle e ad aiutarsi con strappi e colpi netti per riuscire a farla scivolare sulla struttura del divano;
    • movimenti ripetuti di chiodatura, posture incongrue dell’arto e deviazione del polso oltre che vibrazioni dovute alla chiodatrice nel fissaggio del rivestimento sul fusto;
    • il mantenimento delle braccia senza appoggio e quasi ad altezza spalle qualora la postazione non sia dotata di banco da lavoro pneumatico regolabile in altezza;
    • forte impegno e sforzo eccessivo di strutture articolari, tendinee e muscolari dell’arto superiore e del rachide dorso-lombare nelle operazioni di spostamento e sollevamento del fusto. È necessario sottolineare che la situazione può significativamente modificarsi in funzione della tipologia del materiale utilizzato per il rivestimento del mobile imbottito”.

 

Gli interventi di prevenzione per l’esposizione a sovraccarico biomeccanico

I possibili interventi comprendono:

  • “in primo luogo la valutazione del rischio;
  • conseguenti interventi di bonifica e prevenzione (strutturali, organizzativi, formativi);
  • parallelamente, l’attuazione di programmi di sorveglianza sanitaria da parte del Medico Competente”.

 

Rimandando alla lettura del documento riguardo agli step della valutazione del rischio e all’attivazione della sorveglianza sanitaria, veniamo agli interventi di bonifica e prevenzione:

  1. Interventi strutturali (tendono a migliorare gli aspetti legati a uso di forza, posture e movimenti incongrui, compressioni localizzate):
  • “disposizione ottimale del posto di lavoro, degli arredi e del lay-out
  • scelta degli strumenti ergonomici”
  1. Interventi organizzativi (tendono a migliorare gli aspetti legati a alta frequenza e ripetitività dei gesti per tempi protratti, assenza o carenza di adeguati periodi di recupero):
    • “progettazione ergonomica del lavoro (ritmi, pause, rotazioni/turnazioni su compiti alternativi, parziali o totali)”
  2. Interventi formativi e di aggiornamento (sono complementari agli altri tipi di intervento).
  • “informazioni appropriate su specifici rischi e danni;
  • predisposizione di concrete modalità di svolgimento dei gesti di lavoro e di utilizzazione delle tecniche;
  • suggerimenti relativi all’utilizzazione delle pause”.

 

Segnaliamo, infine, che il documento presenta anche indicazioni specifiche della prevenzione in alcune specifiche attività:

  • attività di insaccaggio (questa attività consiste nell’insaccare i cuscini sia in gommapiuma che in piuma);
  • attività di messa in bianco (consiste nell’applicare sul fusto in legno un adesivo/collante sul quale viene poi attaccato il poliuretano);
  • attività della scelta e segno della pelle (consiste nel selezionare la pelle, scartando quella con difetti, e nel posizionamento delle dime sul pezzo da tagliare e conseguente disegno della sagoma);
  • attività di taglio manuale della pelle e del tessuto fodere (consiste nel tagliare i materiali con la taglierina manuale. per il tessuto e le fodere la fase di taglio è, nella gran parte delle aziende, automatizzata);
  • attività di cucito;
  • attività di tappezzeria (consiste nel rivestimento del fusto con pelli o tessuto).

E presentiamo brevemente alcune indicazioni relative alla prevenzione dei fattori di rischio nelle attività di cucito con particolare riferimento al lavoro alla macchina da cucire.

 

Sovraccarico biomeccanico cucito

 

La prevenzione dei fattori di rischio nelle attività di cucito

Riguardo alle misure tecniche si indica che bisogna “prevedere una postazione di lavoro ‘ergonomica’ in possesso di questi requisiti:

    • tavolo di lavoro di ampiezza tale da consentire idoneo appoggio del prodotto in lavorazione; questo dovrebbe, perciò, assumere caratteri di massima adattabilità per ogni lavoratore. Il piano di lavoro dovrebbe essere regolabile in altezza e sufficientemente largo da consentire l’appoggio dei semilavorati, ma dimensionato in modo tale da non richiedere l’iperestensione degli arti superiori per prendere o riporre i materiali. Le superfici di lavoro dovrebbero essere dotate di bordi in elastomero al fine di impedire la compressione dei tessuti degli arti e del tronco,
    • apposita sedia ergonomica regolabile in altezza, con lo schienale inclinabile e dotato di supporto lombare regolabile. Le sedute previste per le postazioni VDT possono essere considerate adatte anche per questo tipo di lavorazione. Una cura particolare potrebbe essere rivolta alla composizione delle varie postazioni di lavoro;
    • apposita linea elettrica di illuminazione (per consentire idonea illuminazione della zona di lavoro);
    • congruo spazio al di sotto del piano di lavoro anche in relazione all’uso del pedale;
    • la conformazione del piano di lavoro può permettere di integrare più postazioni di lavoro tra loro o con ulteriori piani d’appoggio e nastri trasportatori, in modo tale da seguire il tradizionale sistema di lavoro ‘in linea’, ma anche un più moderno sistema ‘a squadre’”.

 

Segnaliamo infine che nel documento sono poi riportate utili indicazioni anche per le misure organizzative nelle attività di cucito – ad esempio riguardo a turnazione, pause, formazione, informazione e sorveglianza sanitaria - per ridurre i rischi da movimenti ripetuti e lo stress occupazionale.

 

 

RTM

 

 

Vai al sito da cui è tratto l'articolo:

Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso via internet è gratuito e avviene tramite registrazione al sito.

 

Scarica i documenti di riferimento:

Commissione Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro - Buone Prassi -Documento approvato nella seduta del 27 novembre 2013 – Impresa Sicura


Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

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