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Pizzo sui corsi per la sicurezza



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Rispondi Autore: claudio nardini - likes: 0
11/12/2014 (07:47:20)
potete indicarmi chi accetta soldi in cambio di attestati? io faccio l'RSPP dal 95 e non mi è mai capitato, ho chiesto a diversi enti se potevano darmi attestati in cambio di un compenso, ma nessuno è stato disposto a farlo? dove prendete queste informazioni?
Rispondi Autore: Roberto Parodi - likes: 0
11/12/2014 (09:02:34)
Io sono un formatore accreditato in Regione Liguria....C'è pieno in giro di professionisti o pseudo ditte che accettano soldi in cambio di attestati....avevo diversi clienti che me lo hanno detto informalmente di aver fatto ciò....robe da galera comunque....però è anche vero che ci sono tanti datori di lavoro con il cervello da gallina che pur di levarsi la grana dei corsi sono disposti a pagare per il pezzo di carta...un vero schifo....se pensi che poi ci sono persone che si comprano la laurea.....ah ah ah...e poi fanno dei danni in giro......
Rispondi Autore: jesusrspp - likes: 0
11/12/2014 (09:13:54)
@ claudio nardini: Non sono informazioni così segrete!
fatti un giro su Google e cerca ogni tipo di corso sulla sicurezza, guarda i risultati, poi ne riparliamo? almeno la metà dei primi 10 sono venditori di attestati.
Rispondi Autore: MB - likes: 0
11/12/2014 (09:15:25)
non sono i partecipanti che pagano per gli attestati..sono i formatori che pagano i sedicenti enti "accreditanti" per poter rilasciare gli attestati dei corsi che fanno... io stesso ricevo mail da "enti bilaterali"..."bilateralissimi" che propongono collaborazione per avere il loro bollino "validante" sugli attestati dei corsi che io dovessi rilasciare come formatore... ovviamente riconoscendo loro un piccolo...rimborso spese...

la vignetta ha solo ragione
Rispondi Autore: frida bertuetti - likes: 0
11/12/2014 (09:20:47)
il settore della formazione su sicurezza e salute sul lavoro è fortemente appesantito dalla concorrenza sleale di ormai centinaia di soggetti accreditatori (enti bilaterali, associazioni varie...) parte dei quali lucrano sul lavoro altrui. Le regole sono così nebulose che è facile marciarci. Peccato che questo succeda a discapito di qualità della formazione e sua effettività.
Rispondi Autore: claudio nardini - likes: 0
11/12/2014 (09:56:56)
x jesusrspp: Andrò a visitare su Google i primi 10 e chiederò a qualcuno di questi poi saprò dire. Per quanto riguarda i datori di lavoro. Mahh... sarà che io vivo in un altro mondo (Emilia Romagna). bisogna anche dire che lo schifo sta in una legislazione sulla sicurezza isterica ,morbosa, confusionaria, e intricata che molte volte da adito a diverse interpretazioni, fatta di carta e burocrazia, dove il monte ore dei corsi (solo ed esclusivamente per fare businnes)è diventato quasi insopportabile. Una azienda che abbia i lavoratori contati deve togliere dalla produzione in orario di lavoro,decine e a volte centinaia di lavoratori per fare corsi che insegnano pura "teoria". La vera sicurezza, la vera informazione,quella che serve si fa in fabbrica, tutto il resto è aria fritta trita e ritrita. Quando poi sento parlare di concorrenza sleale, qua la si dice tutta sul fatto che la formazione viene vista come un businnes, infatti questo è stato lo scopo del legislatore, oltre a quello di scaricare ogni responsabilità sul datore di lavoro. Sappiamo tutti benissimo che basterebbero molte meno ore per poter fare una formazione corretta mirata ed efficace. Tra corsi sulla sicurezza, VVF, Primo soccorso, cadute dall'alto, attrezzature, ecc... ecc... il datore di lavoro a tempo perso deve trovare anche il modo di produrre i propri prodotti. Comunque questa è la mia personale opinione che, oltre a quella quasi tutti i miei colleghi di lavoro RSPP.
Rispondi Autore: Stefano Manini - likes: 0
11/12/2014 (12:14:31)
Tra le tante opinioni, tutte legittime, aggiungerei anche il mio commento: probabilmente sta anche in noi Rspp fare in modo che i corsi di formazione non siano aria fritta, trita e ritrita. Specialmente se il corso non è stereotipato ma viceversa centrato sulla realtà aziendale. Un saluto, e buona sicurezza a tutti!
Rispondi Autore: giovanni dibennardo - likes: 0
11/12/2014 (18:58:41)
Il punto non è l'attestato in cambio di un compenso ma il dovere pagare un tributo per una formazione che non da alcun valore aggiunto a quanto uno può acquisire leggendo direttamente il testo unico.
Vorrei lavorare come RSPP e sono nel tunnel della formazione (chi non lavora in Italia segue corsi formazione!) affidata a società che dietro la misteriosa sigla di Ente Bilaterale ti propinano di tutto.Ho segnalato ad Altroconsumo il comportamento poco professionale nella erogazione dei corsi da parte di queste società di formazione. L'università, devo dire, fa eccezione nel panorama formativo sulla sicurezza.
Perchè uno non possa studiare per conto proprio e sostenere un esame che certifichi la competenza acquisita? ...
Rispondi Autore: Ciuciù Tettamanzi - likes: 0
12/12/2014 (09:10:32)
Essite in commercio un cartello formato A3 denominato "norme generali prevenzione infortuni", suddiviso in "obblighi dei lavoratori" (3 punti) e "norme di comportamento" (17 punti). Se gli argomenti lì scritti vengono conosciuti, condivisi, fatti propri e messi in pratica quotidianamente, il lavoro è fatto. Tutto il resto può essere interessante, ma NON è indispensabile. Buon lavoro!
Rispondi Autore: Claudio Stellato - likes: 0
12/12/2014 (09:48:48)
Come tutti sappiamo in Italia ci siamo sempre adattati ai cambiamenti. Bisogna solo decidere da che parte stare. Diciamo che devono esistere i "buoni" ed i "cattivi". In quale fazione vogliamo essere collocati? Il ricco esiste mentre esiste il povero, il poco ignorante contro il quasi totalmente ignorante,.........Mi è capitato di ricevere feedback positivi, alla fine di un coso di formazione, perchè ai precedenti corsi il concetto era stato esposto in maniera molto tecnica e poco diretta al contesto lavorativo cui si doveva incentrare il corso. Quindi troviamo chi "vende" il pezzo di carta, chi è troppo tecnico e chi parla meno degli articoli per entrare nelle coscienze dei lavoratori. L'ultimo, contro le regole, espone poco la parte normativa, art. ... comma...lettera...
Domani non ricarderà nulla!!
Partiamo dal basso per cambiare l'impostazione del sistema. Non aspettare che il sistema cambi, tanto non accadrà mai! Guardiamoci allo specchio ed interroghiamoci per capire se veramente quello che facciamo è per soli soldi oppure lo facciamo perchè crediamo di contribuire alla reale riduzione degli infortuni ai lavoratri. In questo modo siamo sicuri di "vendere" un prodotto ad altissimo valore. Buona diffusione virale della cultura della sicurezza.
Rispondi Autore: Claudio Stellato - likes: 0
12/12/2014 (11:30:18)
Come tutti sappiamo in Italia ci siamo sempre adattati ai cambiamenti. Bisogna solo decidere da che parte stare. Diciamo che devono esistere i "buoni" ed i "cattivi". In quale fazione vogliamo essere collocati? Il ricco esiste mentre esiste il povero, il poco ignorante contro il quasi totalmente ignorante,.........Mi è capitato di ricevere feedback positivi, alla fine di un coso di formazione, perchè ai precedenti corsi il concetto era stato esposto in maniera molto tecnica e poco diretta al contesto lavorativo cui si doveva incentrare il corso. Quindi troviamo chi "vende" il pezzo di carta, chi è troppo tecnico e chi parla meno degli articoli per entrare nelle coscienze dei lavoratori. L'ultimo, contro le regole, espone poco la parte normativa, art. ... comma...lettera...
Domani non ricarderà nulla!!
Partiamo dal basso per cambiare l'impostazione del sistema. Non aspettare che il sistema cambi, tanto non accadrà mai! Guardiamoci allo specchio ed interroghiamoci per capire se veramente quello che facciamo è per soli soldi oppure lo facciamo perchè crediamo di contribuire alla reale riduzione degli infortuni ai lavoratri. In questo modo siamo sicuri di "vendere" un prodotto ad altissimo valore. Buona diffusione virale della cultura della sicurezza.
Rispondi Autore: Andrea Vaccari - likes: 0
12/12/2014 (14:11:19)
Per claudio nardini.
Ho sentito con le mie orecchie in corso di aggiornamento per RSPP, il procuratore della Repubblica di Torino, dott. R. Guariniello, riferire che in cantieri di Torino era invalsa la abitudine di falsificare attestati, non propriamente "comprarli". Operazone questa che ha visto l'Ente formatore che compariva a sua insaputa sul pezzo di carta falso, querelare l'impresa falsificatrice.
Rimane comunque vero che le modalità con cui vengono svolti i corsi, talvolta, sono tali da farli apparire dei pro-forma: contenuti solo elencati, tempi reali di lezione ridotti a meno di metà di quelli certificati, ecc. ecc.

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