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Crescono le preoccupazioni afferenti alla sicurezza dell’ambiente scolastico

Crescono le preoccupazioni afferenti alla sicurezza dell’ambiente scolastico
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sicurezza scuole

01/12/2021

La sicurezza dell’ambiente scolastico rappresenta un punto cardine per la sicurezza delle nuove generazioni e della società civile. Recenti indagini mettono in evidenza gravi rischi, che le autorità preposte non sempre sanno fronteggiare tempestivamente.

Un’approfondita ricerca, condotta negli Stati Uniti, ha messo in evidenza la presenza di gravi rischi nell’ambiente scolastico, che non sempre le autorità preposte sanno fronteggiare tempestivamente. Poiché i problemi rilevati negli Stati Uniti sono simili a quelli che più volte le cronache italiane hanno portato all’attenzione dei lettori, riteniamo opportuno offrire un panorama di quanto rilevato degli Stati Uniti.

 

Cominciamo ad esaminare gli aspetti afferenti alla violenza fisica e morale.

 

Gli studenti delle scuole medie superiori si trovano spesso a fronteggiare situazioni di violenza fisica, diretta in diretta, in quanto oggetto di atti di bullismo. In particolare, uno studente su quattro ha dichiarato di essere rimasto vittima di esperienze di bullismo per ragioni legate alla sua razza, religione, genere o orientamento sessuale.


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Molti di questi giovani hanno visto dei messaggi di odio diretti ad una categoria od a loro stessi, scritti sotto forma di graffiti, scritti sulle lavagne, scritti sui muri e sui servizi igienici all’interno della scuola.

 

In molti casi sono stati registrati anche degli attacchi fisici con armi improprie e le aggressioni sessuali sono aumentate in maniera significativa degli ultimi due anni. Quasi ogni scuola, negli Stati Uniti, ha allestito dei programmi, che sensibilizzando gli allievi sui comportamenti da tenere a fronte di atteggiamenti aggressivi ma i risultati, secondo questa ricerca, sembrano essere lontani dall’essere soddisfacenti.

 

In molti casi, quando viene avanzata una denuncia alle appropriate autorità scolastiche, la denuncia è anonima e ciò impedisce un incisivo intervento di salvaguardia. D’altro canto, il timore degli allievi a fronte di una pubblica denuncia è che possa aumentare l’intensità degli attacchi a loro indirizzati.

 

Un altro problema da affrontare tempestivamente riguarda l’introduzione di programmi di sensibilizzazione sulla sicurezza informatica.

 

A questo proposito, occorre dire che il ministero della sicurezza interna, e non già il ministero dell’istruzione, ha attivato dei programmi che sensibilizzando gli allievi dalle elementari fino agli istituti superiori nell’imparare ad individuare possibili attacchi informatici e metter a punto appropriate tecniche di difesa.

 

Ad esempio, il ministero dell’educazione ha pubblicato un kit, con indicazione di comportamento in caso di violazione dei dati. L’agenzia per la sicurezza informatica ha pubblicato una guida che indica come prevenire e contrastare attacchi per ransomware. Il Federal Bureau of investigations ha pubblicato un altro manuale sulle modalità con cui individuare tempestivamente messaggi di posta elettronica pericolosi e come reagire in modo appropriato.

 

L’agenzia per la sicurezza informatica ha anche pubblicato un manuale, mettendo in evidenza quali siano i punti deboli nell’attività di didattica a distanza, che spesso viene compromessa da attacchi informatici.

Al momento, almeno in Italia, la sensibilità su questi temi è indubbiamente assai bassa, mentre il rischio tende ad aumentare quasi ogni giorno.  Auspichiamo che tutte le appropriate autorità italiane vogliano più presto attivarsi per sensibilizzare tempestivamente i giovani questi scenari di rischio.

 

Adalberto Biasiotti

 

 

 





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