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Virus all'attacco di sistemi ''Open Source''
I sistemi operativi ''Open Source'', compatibili con diverse piattaforme hardware come il sistema Linux, sono attualmente l'obiettivo principale degli autori di virus.
Questo è quanto emerso dal ''Rapporto statistico sui virus, internet worm e programmi pericolosi in Rete circolanti in Italia'' realizzato dalla società di consulenza Euros Consulting e dal suo servizio antivirus SecurityNet, interpellando 2000 utenti appartenenti ad aziende bancarie e della Pubblica Amministrazione e a piccole e medie imprese industriali.
L'indagine ha rilevato che nel 2001 sono stati segnalati 2049 casi di infezione, causati da 29 tipi diversi di virus , classificati nel 69% dei casi come Internet worm.
Nell'81% dei casi l'infezione si è diffusa attraverso i messaggi di posta elettronica, mentre per il 16% delle segnalazioni si è trattato di attacchi che hanno sfruttato specifiche vulnerabilità di alcune connessioni a Internet (chat-line, sistemi di messaggeria in tempo reale, download di file musicali).
Particolarmente a rischio per il 2002 sembrano, inoltre, essere anche gli altri apparecchi che entrano in contatto con Internet: il telefono cellulare e il ''palmare''.
Per non subire danni gli utilizzatori della rete devono essere sempre più attenti, in quanto i worm attualmente in circolazione sono in grado di installarsi nella memoria dei PC anche senza interventi da parte degli utenti, per poi replicarsi via posta elettronica a tutti gli indirizzi presenti in rubrica (cfr. ad esempio il numero 531 del quotidiano).
Per contrastare la diffusione di questi ''codici maliziosi'' non è più sufficiente aggiornare quotidianamente gli antivirus, ma è necessario integrare questi ultimi con i sistemi di controllo e protezione degli accessi, i firewall.
Nel 2001 il costo dei programmi antivirus a livello mondiale ha oltrepassato 1400 milioni di dollari, con un incremento del 24% rispetto alla spesa dell'anno precedente.
Sul numero del 16.05.02 di PuntoSicuro è stata pubblicata la rettifica di questo articolo.
Questo è quanto emerso dal ''Rapporto statistico sui virus, internet worm e programmi pericolosi in Rete circolanti in Italia'' realizzato dalla società di consulenza Euros Consulting e dal suo servizio antivirus SecurityNet, interpellando 2000 utenti appartenenti ad aziende bancarie e della Pubblica Amministrazione e a piccole e medie imprese industriali.
L'indagine ha rilevato che nel 2001 sono stati segnalati 2049 casi di infezione, causati da 29 tipi diversi di virus , classificati nel 69% dei casi come Internet worm.
Nell'81% dei casi l'infezione si è diffusa attraverso i messaggi di posta elettronica, mentre per il 16% delle segnalazioni si è trattato di attacchi che hanno sfruttato specifiche vulnerabilità di alcune connessioni a Internet (chat-line, sistemi di messaggeria in tempo reale, download di file musicali).
Particolarmente a rischio per il 2002 sembrano, inoltre, essere anche gli altri apparecchi che entrano in contatto con Internet: il telefono cellulare e il ''palmare''.
Per non subire danni gli utilizzatori della rete devono essere sempre più attenti, in quanto i worm attualmente in circolazione sono in grado di installarsi nella memoria dei PC anche senza interventi da parte degli utenti, per poi replicarsi via posta elettronica a tutti gli indirizzi presenti in rubrica (cfr. ad esempio il numero 531 del quotidiano).
Per contrastare la diffusione di questi ''codici maliziosi'' non è più sufficiente aggiornare quotidianamente gli antivirus, ma è necessario integrare questi ultimi con i sistemi di controllo e protezione degli accessi, i firewall.
Nel 2001 il costo dei programmi antivirus a livello mondiale ha oltrepassato 1400 milioni di dollari, con un incremento del 24% rispetto alla spesa dell'anno precedente.
Sul numero del 16.05.02 di PuntoSicuro è stata pubblicata la rettifica di questo articolo.
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