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Sicurezza informatica in Italia: i punti critici
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In Italia il tema della sicurezza informatica non ha assunto ancora il dovuto rilievo; lo sviluppo tecnologico non va di pari passo con la consapevolezza, da parte degli utenti, delle implicazioni di sicurezza.
Per segnalare all’attenzione delle forze politiche le priorità di intervento e le criticità più significative, il Clusit, associazione italiana nel campo della sicurezza informatica, ha redatto il documento “Proteggere la rete e le informazioni per premettere l’innovazione”.
“Il nostro Paese – afferma il Cluisit – sconta un ritardo preoccupante sul tema perché, nonostante si sia fatto molto negli ultimi anni, la crescita dei rischi è superiore alla velocità con cui si cerca di recuperare il tempo perduto.”
In particolare il Clusit ha individuato sei aree di intervento: il quadro normativo, la pubblica amministrazione, la rete a banda larga, il mondo delle imprese, la tutela degli utenti più vulnerabili, lo sviluppo di una industria italiana della sicurezza.
Riguardo alla banda larga, il Clusit ritiene necessario finanziare esplicitamente iniziative di sicurezza informatica nell’ambito dei finanziamenti previsti per la diffusione della banda larga.
Per quanto concerne le imprese, secondo l’associazione è prioritario sostenere attività legate alla protezione informatica delle imprese con finanziamenti e forme di defiscalizzazione, non limitandosi a rimborsare l’acquisto di hardware e software ma premiando la messa in campo di soluzioni concrete.
Per la tutela degli utenti più vulnerabili, è auspicata la realizzazione di azioni di sensibilizzazione anche tramite la tv, con la collaborazione delle associazioni dei provider. Specifiche iniziative dovrebbero essere destinate al mondo della terza età, utenza a rischio, che rappresenta una percentuale di popolazione e di utilizzatori della rete in costante crescita.
Il documento del Clusit è consultabile on line qui.
Per segnalare all’attenzione delle forze politiche le priorità di intervento e le criticità più significative, il Clusit, associazione italiana nel campo della sicurezza informatica, ha redatto il documento “Proteggere la rete e le informazioni per premettere l’innovazione”.
“Il nostro Paese – afferma il Cluisit – sconta un ritardo preoccupante sul tema perché, nonostante si sia fatto molto negli ultimi anni, la crescita dei rischi è superiore alla velocità con cui si cerca di recuperare il tempo perduto.”
In particolare il Clusit ha individuato sei aree di intervento: il quadro normativo, la pubblica amministrazione, la rete a banda larga, il mondo delle imprese, la tutela degli utenti più vulnerabili, lo sviluppo di una industria italiana della sicurezza.
Riguardo alla banda larga, il Clusit ritiene necessario finanziare esplicitamente iniziative di sicurezza informatica nell’ambito dei finanziamenti previsti per la diffusione della banda larga.
Per quanto concerne le imprese, secondo l’associazione è prioritario sostenere attività legate alla protezione informatica delle imprese con finanziamenti e forme di defiscalizzazione, non limitandosi a rimborsare l’acquisto di hardware e software ma premiando la messa in campo di soluzioni concrete.
Per la tutela degli utenti più vulnerabili, è auspicata la realizzazione di azioni di sensibilizzazione anche tramite la tv, con la collaborazione delle associazioni dei provider. Specifiche iniziative dovrebbero essere destinate al mondo della terza età, utenza a rischio, che rappresenta una percentuale di popolazione e di utilizzatori della rete in costante crescita.
Il documento del Clusit è consultabile on line qui.
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