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Presentato un rapporto sulla sicurezza in Internet nei Paesi dell'UE
In tema di sicurezza in Internet e' stato approvato nei giorni scorsi un rapporto della Commissione europea che individua nella diffusione di virus, nell'intercettazione di e-mail, nell'accesso non autorizzato a computer e reti, nei disturbi ai collegamenti e nelle frodi, i rischi nei quali possono incorrere i ''navigatori''.
Secondo i commissari europei, proprio su tali rischi e' necessario focalizzare l'attenzione ed attuare una efficace opera di prevenzione al fine di rendere la rete piu' sicura, e, quindi, di accrescere la fiducia degli utenti e dei consumatori on-line.
I dati rilevati da Eurostat evidenziano un aumento nella diffusione di virus. Se nell'ottobre del 2000 il 9% degli utenti dichiarava di essere stato ''colpito'' da un virus, tale percentuale nel febbraio 2001 e' salita all'11%; l'Italia e' leggermente al di sotto della media europea: 6% nel 2000 e 10% nel 2001.
I ''navigatori'', tuttavia, non mettono in atto solitamente opportune misure di ''difesa''. Nella scelta del gestore di servizi on-line, solo per il 5% dei navigatori europei e' un fattore fondamentale la presenza di sistemi di sicurezza.
Per la sicurezza e l'integrita' dei dati e delle ''comunicazioni'' l'80% degli utenti europei utilizza software antivirus; solo il 18% invece utilizza programmi di criptazione dati, mentre la percentuale di chi si serve della firma elettronica e' del 6%.
La Commissione europea ritiene necessaria una maggiore cooperazione tra gli Stati dell'UE in tema di prevenzione del crimine informatico ed ha proposto l'istituzione di un organismo che coordini a livello europeo le attivita' dei vari Paesi in questo ambito. Probabilmente sara' creato un Osservatorio o un'Agenzia europea.
Inoltre nell'ambito del ''Quinto programma quadro per la ricerca e lo sviluppo'', la Commissione ha stanziato, per il biennio 2001-2002, fondi per circa 60 miliardi di lire.
Secondo i commissari europei, proprio su tali rischi e' necessario focalizzare l'attenzione ed attuare una efficace opera di prevenzione al fine di rendere la rete piu' sicura, e, quindi, di accrescere la fiducia degli utenti e dei consumatori on-line.
I dati rilevati da Eurostat evidenziano un aumento nella diffusione di virus. Se nell'ottobre del 2000 il 9% degli utenti dichiarava di essere stato ''colpito'' da un virus, tale percentuale nel febbraio 2001 e' salita all'11%; l'Italia e' leggermente al di sotto della media europea: 6% nel 2000 e 10% nel 2001.
I ''navigatori'', tuttavia, non mettono in atto solitamente opportune misure di ''difesa''. Nella scelta del gestore di servizi on-line, solo per il 5% dei navigatori europei e' un fattore fondamentale la presenza di sistemi di sicurezza.
Per la sicurezza e l'integrita' dei dati e delle ''comunicazioni'' l'80% degli utenti europei utilizza software antivirus; solo il 18% invece utilizza programmi di criptazione dati, mentre la percentuale di chi si serve della firma elettronica e' del 6%.
La Commissione europea ritiene necessaria una maggiore cooperazione tra gli Stati dell'UE in tema di prevenzione del crimine informatico ed ha proposto l'istituzione di un organismo che coordini a livello europeo le attivita' dei vari Paesi in questo ambito. Probabilmente sara' creato un Osservatorio o un'Agenzia europea.
Inoltre nell'ambito del ''Quinto programma quadro per la ricerca e lo sviluppo'', la Commissione ha stanziato, per il biennio 2001-2002, fondi per circa 60 miliardi di lire.
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