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Piu' tutela per minori in internet

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza informatica

24/11/2003

E’ stato firmato il "Codice di autoregolamentazione Internet e Minori". Un marchio per i siti che aderiscono al codice.

E’ nato da un accordo tra istituzioni, associazioni di provider e imprese di comunicazione, il “Codice di autoregolamentazione Internet e Minori” per la tutela dei ragazzi, che sempre più numerosi, frequentano il mondo del web.
"Nel terzo trimestre 2003 - ha affermato il Ministro Stanca - sono stati oltre 1,7 milioni di minori che in Italia hanno usato la Rete, ben 548 mila erano sotto i 12 anni, il 3% in più rispetto al terzo trimestre 2002.”

Il Codice di Autoregolamentazione "Internet e Minori" è ispirato al principio di co-regolamentazione, in cui l'industria si impegna a darsi regole e ad adottarle, mentre un organismo di controllo pubblico vigila sul rispetto delle stesse regole in una sorta di “autoregolamentazione regolata”.

Le aziende che aderiranno al codice saranno riconoscibili tramite il marchio “Internet@minori".

Il Codice intende aiutare gli adulti, i minori e le famiglie a un uso corretto e consapevole di Internet.
Punta a predisporre apposite tutele affinché il minore non venga in contatto con contenuti illeciti o dannosi per la sua crescita; a tutelare il diritto del minore alla riservatezza ed al corretto trattamento dei propri dati personali.

Tra le finalità del codice vi è inoltre quella di assicurare, nel rispetto dell’ordinamento vigente, una collaborazione piena alle autorità competenti nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione della criminalità informatica ed in particolare nella lotta contro lo sfruttamento della prostituzione, la pornografia ed il turismo sessuale in danno di minori, attuati tramite l’utilizzo di internet.

Il codice tende a favorire la “navigazione differenziata”, per fornire accesso selezionato a siti e contenuti. Gli aderenti al codice si impegnano, tra l’altro, ad assicurare privacy e trasparenza, a conservare per almeno 6 mesi, e non oltre i limiti previsti dalla legge, i dati degli indirizzi IP che identificano chiunque navighi in Internet.

Il Codice è stato firmato da AIIP (Associazione Italiana Internet Providers), ANFoV (Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione), Assoprovider (Associazione Provider Indipendenti), Federcomin (Federazione delle imprese delle Comunicazioni e dell’informatica), Ministro delle Comunicazioni, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie.

Il Codice.
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