Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per i cd pirata si rischieranno fino a tre anni di carcere
Il 14 gennaio è stata approvata alla Camera la proposta di legge C.2442 che modifica il decreto legislativo 15 novembre 2000, n. 373, in tema di tutela del diritto d'autore.
Il nuovo provvedimento introdurrà pene più severe per coloro fabbricano, importano, distribuiscono, vendono, noleggiano, installano, fanno manutenzione o sostituiscono a fini commerciali dispositivi illeciti, cioè‘’apparecchiatura o programma per elaboratori elettronici concepiti o adattati al fine di rendere possibile l'accesso ad un servizio protetto in forma intelligibile senza l'autorizzazione del fornitore del servizio’’.
In particolare l'articolo 6 del decreto legislativo 15 novembre 2000, n. 373, emanato in attuazione della direttiva n. 98/84 della Comunità europea sulla tutela dei servizi ad accesso condizionato e dei servizi di accesso condizionato, comportava, di fatto, un'abrogazione delle sanzioni penali già previste dalla legge n. 633 del 1941, dando luogo ad un incremento notevole del fenomeno abusivo in materia, con grande pregiudizio degli operatori del settore.
Con il nuovo provvedimento si è inteso ‘’sopperire a tale errore di coordinamento’’, ripristinando - come in precedenza - la sanzione penale già contenuta sia nella previsione comunitaria sia in quella ordinamentale interna.’’
Oltre alla sanzione amministrativa (che può arrivare fino a 30 milioni delle vecchie lire), in caso di violazione si potrà avere la condanna fino a tre anni di carcere.
Ora il provvedimento passa all’esame del Senato.
Il nuovo provvedimento introdurrà pene più severe per coloro fabbricano, importano, distribuiscono, vendono, noleggiano, installano, fanno manutenzione o sostituiscono a fini commerciali dispositivi illeciti, cioè‘’apparecchiatura o programma per elaboratori elettronici concepiti o adattati al fine di rendere possibile l'accesso ad un servizio protetto in forma intelligibile senza l'autorizzazione del fornitore del servizio’’.
In particolare l'articolo 6 del decreto legislativo 15 novembre 2000, n. 373, emanato in attuazione della direttiva n. 98/84 della Comunità europea sulla tutela dei servizi ad accesso condizionato e dei servizi di accesso condizionato, comportava, di fatto, un'abrogazione delle sanzioni penali già previste dalla legge n. 633 del 1941, dando luogo ad un incremento notevole del fenomeno abusivo in materia, con grande pregiudizio degli operatori del settore.
Con il nuovo provvedimento si è inteso ‘’sopperire a tale errore di coordinamento’’, ripristinando - come in precedenza - la sanzione penale già contenuta sia nella previsione comunitaria sia in quella ordinamentale interna.’’
Oltre alla sanzione amministrativa (che può arrivare fino a 30 milioni delle vecchie lire), in caso di violazione si potrà avere la condanna fino a tre anni di carcere.
Ora il provvedimento passa all’esame del Senato.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.