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Hacker a caccia di impiego
Erano a caccia di lavoro ed ora rischiano il carcere. E’ la vicenda, riportata dal quotidiano “La Stampa”, di due consulenti informatici che nel gennaio di due anni fa attaccarono il sito di una banca on line non per “prelevare” denaro, ma per...essere assunti.
Gli hacker, dopo essere entrati nella rete del CNR, hanno sfruttato le potenzialità di questa rete per sferrare l’attacco alla banca on line, sperando di rendere in seguito indispensabile la loro consulenza per bloccare e riparare i danni arrecati al sistema informatico.
Non tutto è andato secondo i piani. Un tecnico della banca, rilevato l’attacco, ha sporto denuncia. Le indagini, che hanno seguito le “tracce informatiche” lasciate dai due hacker, hanno portato alla loro individuazione.
La procura ora si prepara a chiedere il rinvio a giudizio dei due consulenti; tra i reati ipotizzati l’accesso abusivo ad un sistema informatico e l’attentato ad impianti di pubblica utilità (la rete informatica del CNR).
Gli hacker, dopo essere entrati nella rete del CNR, hanno sfruttato le potenzialità di questa rete per sferrare l’attacco alla banca on line, sperando di rendere in seguito indispensabile la loro consulenza per bloccare e riparare i danni arrecati al sistema informatico.
Non tutto è andato secondo i piani. Un tecnico della banca, rilevato l’attacco, ha sporto denuncia. Le indagini, che hanno seguito le “tracce informatiche” lasciate dai due hacker, hanno portato alla loro individuazione.
La procura ora si prepara a chiedere il rinvio a giudizio dei due consulenti; tra i reati ipotizzati l’accesso abusivo ad un sistema informatico e l’attentato ad impianti di pubblica utilità (la rete informatica del CNR).
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Rispondi Autore: Lucia Bronzieri - likes: 0 | 27/02/2015 (10:39:38) |
Mah, credo che se l'hanno fatto con l'intento di mostrare che erano bravi per avere un lavoro, accertato questo, credo che la legge dovrebbe aiutarli e non condannarli. Perché distruggere queste capacità con una condanna? Le grosse aziende nel loro interesse hanno bisogno di questi elementi. Certo bisogna stare molto attenti ma una volta accertati i reali intenti, perché non dar loro la possibilità di rifarsi? |
Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0 | 27/02/2015 (11:26:25) |
Basterebbe condannarli ad una pena alternativa consistente in due anni di "lavori forzati" per supporto al miglioramento della rete informatica del Ministero della Giustizia. |