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Ferrovie a prova di hacker
La rete informatica delle ferrovie italiane gestisce ogni giorno oltre 16.000 chilometri di binari, oltre 2.700 stazioni e la circolazione di circa 9.000 treni.
Assicurare un adeguato livello di sicurezza è un obiettivo fondamentale. Cosa accadrebbe se un hacker malintenzionato riuscisse a violare tale rete?
Le conseguenze non sono facilmente ipotizzabili…
Per garantire la sicurezza della sua rete informatica il Gruppo FS ha firmato nei giorni scorsi, nella sede del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell'Interno, una convenzione con la Polizia.
In primo piano vi è la formazione del personale in materia di sicurezza informatica; solo la conoscenza e l’aggiornamento costante circa i rischi (in continua evoluzione) e sulle metodologie di protezione consente di affrontare con efficacia il tema della sicurezza informatica.
Una formazione di base dovrebbe essere inoltre prevista a tutti i livelli.
L'accordo – si legge in una nota Ansa – “ha durata triennale e prevede lo sviluppo di programmi formativi mirati, in materia di sicurezza informatica, per il personale della Polizia Postale e di RFI (la società del gruppo che gestisce la rete ferroviaria), favorisce inoltre uno scambio continuo di informazioni tra la stessa Rfi e gli agenti di Polizia Postale per impedire gli attacchi degli hacker e per rendere più incisiva l' attività investigativa delle forze di polizia.”
Sul fronte della sicurezza il Gruppo Fs ha messo in atto negli ultimi anni numerosi interventi, tra i quali sistemi di videosorveglianza, connessi a centrali operative, per proteggere punti sensibili delle stazioni e della rete ferroviaria. In alcune grandi stazioni sono inoltre attivi dispositivi di controllo dei bagagli.
Assicurare un adeguato livello di sicurezza è un obiettivo fondamentale. Cosa accadrebbe se un hacker malintenzionato riuscisse a violare tale rete?
Le conseguenze non sono facilmente ipotizzabili…
Per garantire la sicurezza della sua rete informatica il Gruppo FS ha firmato nei giorni scorsi, nella sede del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell'Interno, una convenzione con la Polizia.
In primo piano vi è la formazione del personale in materia di sicurezza informatica; solo la conoscenza e l’aggiornamento costante circa i rischi (in continua evoluzione) e sulle metodologie di protezione consente di affrontare con efficacia il tema della sicurezza informatica.
Una formazione di base dovrebbe essere inoltre prevista a tutti i livelli.
L'accordo – si legge in una nota Ansa – “ha durata triennale e prevede lo sviluppo di programmi formativi mirati, in materia di sicurezza informatica, per il personale della Polizia Postale e di RFI (la società del gruppo che gestisce la rete ferroviaria), favorisce inoltre uno scambio continuo di informazioni tra la stessa Rfi e gli agenti di Polizia Postale per impedire gli attacchi degli hacker e per rendere più incisiva l' attività investigativa delle forze di polizia.”
Sul fronte della sicurezza il Gruppo Fs ha messo in atto negli ultimi anni numerosi interventi, tra i quali sistemi di videosorveglianza, connessi a centrali operative, per proteggere punti sensibili delle stazioni e della rete ferroviaria. In alcune grandi stazioni sono inoltre attivi dispositivi di controllo dei bagagli.
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