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Verso un’Europa senza fumo

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

01/02/2007

La Commissione europea si interroga sul modo migliore per promuovere ambienti privi di fumo. La situazione nell’UE.

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Il fumo passivo rappresenta una causa diffusa di decessi e malattie evitabili; ogni anno uccide più di 79.000 adulti nell’Unione Europea. L'esposizione cronica al fumo passivo comporta inoltre per i non fumatori un aumento del rischio di contrarre un cancro del 20-30% e di contrarre una malattia cardiovascolare del 25-30%.
Sono questi solo alcuni dei dati contenuti nel libro verde intitolato "Verso un'Europa senza fumo: opzioni per un'iniziativa dell'UE, adottato ieri dalla Commissione europea.
Il Libro verde esamina gli oneri sanitari ed economici legati al fumo passivo, al sostegno pubblico del divieto di fumare e alle misure adottate sinora a livello nazionale e dell'UE.
Si analizzano anche i vantaggi e gli svantaggi dei diversi tipi di misure, compreso il divieto totale del fumo negli ambienti pubblici chiusi nonché esenzioni di diverso tipo (ad es. per i ristoranti e i bar).

Con questo strumento la Commissione intende avviare un'ampia consultazione pubblica sul modo migliore per promuovere ambienti privi di fumo nell'UE
 Il Libro verde sollecita suggerimenti sull'entità delle misure necessarie per affrontare il problema del fumo passivo.
Tutti gli Stati membri dispongono di una qualche forma di regolamentazione volta a limitare l'esposizione al fumo passivo e ai suoi effetti nocivi per la salute. La portata e il carattere di tali normative sono diversi.
Divieti di fumare sul posto di lavoro e in tutti gli ambienti pubblici chiusi, compresi i bar e i ristoranti, sono in vigore in Irlanda e in Scozia, cui si unirà quest'estate il Regno Unito. La Svezia, Italia e Malta hanno una legislazione antifumo che consente di fumare in certi ambienti ristretti dotati di sistemi di ventilazione separati, mentre la Francia applicherà misure analoghe l'anno prossimo e l' Estonia e la Finlandia nel giugno 2007. Belgio, Lituania, Spagna, Cipro, Slovenia e Paesi Bassi concedono eccezioni di diverso tipo per il settore alberghiero e della ristorazione. La maggior parte degli Stati membri vieta o limita il fumo in luoghi pubblici molto frequentati, come ad esempio ospedali, scuole e uffici governativi, teatri, cinema trasporti pubblici.
A livello europeo la questione degli ambienti liberi da fumo è stata affrontata con risoluzioni e raccomandazioni a carattere non vincolante. Diverse direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro coprono anch'esse certe tematiche legate all'esposizione al fumo di tabacco sul posto di lavoro.

Il Commissario responsabile della Salute, Markos Kyprianou ha affermato: " Le prove raccolte nei paesi europei che applicano politiche antifumo generalizzate dimostrano che esse funzionano, producono risultati e sono popolari. Un'indagine Eurobarometro ha riscontrato che più di 80% dei cittadini dell'UE è favorevole a un divieto di fumare sul posto di lavoro e negli ambienti pubblici chiusi. Si tratta ora di vedere in che modo si possa far leva sulla tendenza a assicurare ambienti esenti da fumo manifestatasi negli Stati membri e in che misura l'UE dovrebbe intervenire."

Nel Libro verde, la Commissione chiede inoltre che si formulino pareri in merito all'opzione politica che appare più appropriata per pervenire ad ambienti privi di fumo: mantenimento dello status quo, misure volontarie, coordinamento e scambio di buone pratiche tra gli Stati membri, raccomandazione della Commissione o del Consiglio ovvero legislazione vincolante dell'UE.
In termini di portata, il Libro verde della Commissione conclude che una politica generale antifumo sarebbe in grado di apportare i massimi benefici per la salute della popolazione visto che i successi ottenuti dalle politiche antifumo attuate in vari paesi dimostrano la proficuità e la praticabilità di quest'opzione. La Commissione ritiene che il livello auspicabile di intervento dell'UE a promozione della legislazione antifumo rimane un quesito aperto ed è correlato agli sviluppi che si registrano negli Stati membri.

Link al Libro verde
Link al sito della Commissione Europea dedicato alla salute.


 

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