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Televendite: approvato il codice di autoregolamentazione
Niente piu' imbrogli via TV. E' quanto intende raggiungere il ''Codice di autoregolamentazione delle televendite'' varato nei giorni scorsi dal Ministro delle comunicazioni (Commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo).
Nonostante le regole del codice siano severe, sono state accettate con favore anche dalle TV locali italiane, che devono alle televendite oltre il 60% del fatturato.
Tra le novità vi è l'istituzione del Comitato di controllo, organismo paritetico formato da 6 rappresentanti delle aziende televisive, nazionali e locali, pubbliche e private, da 6 rappresentanti delle istituzioni, quali Ministero, Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Consiglio Nazionale degli utenti, dai Corecom (Comitati Regionali per le Comunicazioni) e dai Coreat (Comitati Regionali Radiotelevisivi).
Il Comitato avrà il compito di vigilare sul corretto rispetto del codice a seguito di segnalazioni da parte di cittadini, associazioni e imprese.
Il codice vuole impedire che abili imbonitori possano sfruttare la superstizione, la credulità e la paura; durante le televendite non potranno più ''effettuare previsioni sul futuro che causino timori o paure all'utente, al fine di soggiogarlo psicologicamente''.
Particolare attenzione nella stesura delle regole è stata rivolta alla tutela degli utenti psicologicamente vulnerabili e dei minori.
Non potranno essere trattati argomenti relativi a malattie degli utenti o richiesto denaro per risolvere problemi personali di varia natura e, in ogni caso, le televendite non devono ingannare gli utenti e ''pregiudicare la libera autodeterminazione, anche economica degli utenti, in particolare di quelli psicologicamente vulnerabili''.
Le televendite saranno riservate solo ai maggiorenni e non dovranno costituire una minaccia, anche indiretta, per la sicurezza e la salute dei minori.
Tutte le televendite, con segnalazioni acustiche o visive, dovranno chiaramente indicare che si tratta di trasmissioni ''vietate ai minori''.
Nonostante le regole del codice siano severe, sono state accettate con favore anche dalle TV locali italiane, che devono alle televendite oltre il 60% del fatturato.
Tra le novità vi è l'istituzione del Comitato di controllo, organismo paritetico formato da 6 rappresentanti delle aziende televisive, nazionali e locali, pubbliche e private, da 6 rappresentanti delle istituzioni, quali Ministero, Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Consiglio Nazionale degli utenti, dai Corecom (Comitati Regionali per le Comunicazioni) e dai Coreat (Comitati Regionali Radiotelevisivi).
Il Comitato avrà il compito di vigilare sul corretto rispetto del codice a seguito di segnalazioni da parte di cittadini, associazioni e imprese.
Il codice vuole impedire che abili imbonitori possano sfruttare la superstizione, la credulità e la paura; durante le televendite non potranno più ''effettuare previsioni sul futuro che causino timori o paure all'utente, al fine di soggiogarlo psicologicamente''.
Particolare attenzione nella stesura delle regole è stata rivolta alla tutela degli utenti psicologicamente vulnerabili e dei minori.
Non potranno essere trattati argomenti relativi a malattie degli utenti o richiesto denaro per risolvere problemi personali di varia natura e, in ogni caso, le televendite non devono ingannare gli utenti e ''pregiudicare la libera autodeterminazione, anche economica degli utenti, in particolare di quelli psicologicamente vulnerabili''.
Le televendite saranno riservate solo ai maggiorenni e non dovranno costituire una minaccia, anche indiretta, per la sicurezza e la salute dei minori.
Tutte le televendite, con segnalazioni acustiche o visive, dovranno chiaramente indicare che si tratta di trasmissioni ''vietate ai minori''.
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