Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Se la casa miete vittime (1/2)

A causa di infortuni domestici ogni giorno muoiono 15 persone; in molti casi si tratta di bambini.
Il "4° Rapporto Nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza", curato da Eurispes e Telefono Azzurro, non ha trascurato questo tema in quanto tali incidenti sono la maggiore causa di morte tra bambini e ragazzi.
Un recente studio della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ha calcolato infatti che circa l’80% dei bambini deceduti in Italia ogni anno è vittima di incidenti in casa.

Il numero di bambini al di sotto dei sei anni che ha subìto un incidente domestico di significativa rilevanza è pari al 22,2 per mille, mentre il valore riscontrato nelle bambine della stessa età è di poco superiore alla metà: 13,6 per mille.
Nella fascia di età successiva (dai sei ai quattordici anni) per i maschi totalizzano la frequenza di incidenti è circa del 13 per mille, per le bambine della stessa fascia d’età il tasso di incidentalità decresce fino a raggiungere un esiguo 5,1 per mille.

Il rapporto Eurispes ha preso in esame, per la popolazione infantile, le più frequenti cause di infortunio domestico mortale.
Il pericolo più diffuso consiste nell’ingestione di cibo che può provocare episodi di soffocamento e, se non si attuano immediate contromisure di espulsione, può condurre alla morte del bambino: questa causa rappresenta il motivo di circa la metà dei decessi.
Le cadute accidentali rappresentano un altro dei pericoli più incombenti per i minori (circa un caso di morte su cinque è imputabile a tale evento).
Meno frequenti, ma comunque pericolosi, sono gli episodi di incendio (che causano il 6% dei decessi), gli avvelenamenti accidentali (il 3%) e altre cause, che, complessivamente, costituiscono un quinto circa del totale; rientrano in tale categoria gli annegamenti, gli urti accidentali contro oggetti o persone, le folgorazioni da corrente elettrica e altre possibili voci di pericolo.

La considerazione delle classi di età consente ulteriori riflessioni. La classe di età in cui si verifica il numero maggiore di incidenti è quella che va dai 5 ai 14 anni.
Se si considera anche l’ampiezza della classe, tuttavia, è possibile valutare come la fascia d’età da 0 a 1 anno sia quella che presenta un “tasso di pericolosità” maggiore; dunque, in termini proporzionali, è quella che richiede maggiore attenzione.

Gli episodi di avvelenamento sono più frequenti quando il bambino raggiunge una maggiore autonomia motoria ed è in grado di avvicinarsi alle sostanze pericolose presenti normalmente nelle abitazioni (medicinali, detersivi ecc.); così, il 67,2% degli incidenti mortali per avvelenamento, avvenuti tra il 1991 e il 1998 accade a bambini di età superiore a cinque anni, mentre i casi di neonati deceduti per questo motivo sono piuttosto rari (si tratta generalmente di una confusione accidentale tra contenitori pericolosi e normali oggetti utilizzati per nutrire il bambino).

Nel caso delle cadute, gli episodi aumentano al crescere dell’età: un caso su due è infatti registrato nella classe 5-14 anni, mentre circa uno su tre nella fascia 1-4 e un non trascurabile rapporto di uno su dieci nel primo anno di vita.
Stessa tendenza è rilevata nel caso degli incendi e in quello della sommersione accidentale.

Nei casi di ingestione di cibo con soffocamento e quelli di ingestione scomposta di oggetti estranei, la prevalenza dei decessi è registrata nel primo anno di vita (il 73,2% nel caso del cibo, il 52,4 in quello degli oggetti), ma è da rilevare che un incidente mortale su quattro a causa dell’ingestione di oggetti viene registrato nella fascia di età – apparentemente più sicura – dei bambini tra i cinque e i quattordici anni.

Considerando i dati relativi al 2000, occorre rilevare come, dal punto di vista della ripartizione per classi di età degli incidenti con conseguenze letali, gli avvelenamenti siano avvenuti per metà nella fascia 1-4 anni e per l’altra nell’intervallo 5-14; le cadute accidentali hanno coinvolto per un caso su dieci anche bambini con meno di un anno, mentre la metà dei casi interessa nuovamente la fascia di età 5-14. Gli incendi hanno coinvolto in special modo – circa tre casi su quattro – minori di età compresa tra uno e quattro anni.

[...] continua
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!