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Prosiel: italiani ottimisti ma poco consapevoli sulla sicurezza elettrica

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

12/03/2008

Il 92% degli italiani ritiene sicuro il proprio impianto, ma sono invece ancora 12 milioni le case fuori norma. Ad esempio: chi sa come verificare il corretto funzionamento di un interruttore differenziale?

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“Il mio impianto elettrico è sicuro”.
 
Non ha dubbi la stragrande maggioranza degli italiani (il 92%) certa che il proprio impianto funzioni bene e disposta a mettere in dubbio questo assunto solo di fronte a significative e tangibili evidenze.
 
Ma la forte esigenza di sicurezza non trova un adeguato riscontro negli effettivi comportamenti degli abitanti del nostro Paese: le abitazioni con impianti non a norma sono 12 milioni (due su tre) e sono circa 45.000 gli incidenti domestici - anche mortali - che ogni anno sono originati da problemi all’impianto elettrico, con danni sociali per milioni di euro.
 
Insomma, in Italia è ancora allarme sicurezza elettrica. Il preoccupante quadro emerge da un’indagine presentata da Prosiel - Associazione italiana per la promozione della cultura e dell’uso sicuro ed efficiente dell’energia elettrica - che rileva nuovamente, a tre anni dalla prima indagine, la situazione degli impianti elettrici nelle case degli italiani.
 
La situazione in Italia è decisamente a rischio – commenta Domenico Bosatelli, Presidente PROSIEL – e nonostante gli sforzi la situazione degli impianti elettrici risulta nel complesso invariata rispetto al passato.”
 
I dati dell’indagine, realizzata da Demoskopea, sono allarmanti: il 92,0% del campione preso in esame reputa il proprio impianto “sicuro” e dichiara di non avere avuto inconvenienti, il 44,8% degli intervistati dichiara di conoscere la legge 46/90 ma circa la metà (51,5%) non ne sa indicare i contenuti. Nonostante questo il 72,7% del campione attribuisce, in termini di adeguatezza alle norme, voti maggiori di 8 (su una scala da 1-10) al proprio impianto.
 


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Il comune atteggiamento può essere quindi definito di “fatalismo ottimistico” anche alla luce di un significativo esempio: il 98,3% di coloro che dispongono di un interruttore differenziale di sicurezza confidano in un suo adeguato funzionamento, ma, in realtà, solo il 42,9% conosce l’esistenza dell’apposito tasto T per verificarne il corretto utilizzo e appena il 24,1% del campione lo ha usato almeno una volta.
 
Questo atteggiamento, ottimista e incosciente, desta ancora più preoccupazione considerando che in Italia 2/3 delle abitazioni costruite prima del 1990 (anno di entrata in vigore della legge 46/90), non rispettano la legislazione sulla sicurezza elettrica.
 
Il 73% delle abitazioni che non hanno subito interventi sull’impianto negli ultimi 10 anni presenta situazioni di rischio, il 52% degli impianti rischi di fulminazione per presenza di apparecchiature inadeguate o danneggiate, il 13% rischi di incendio per motivi elettrici.
 
Per un approfondimento si può consultare la sintesi della ricerca sulla “Sicurezza degli impianti elettrici” (formato PPT, 433 kb).
 
 
 


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