LEGIONELLA SUGLI AEREI ITALIANI?
La notizia è passata in silenzio ma è una di quelle che possono far passare notti insonni a molti lavoratori e viaggiatori aerei. Il Corriere della Sera del 30 gennaio riporta che il germe della Legionella pneumophila, causa di infezioni con esiti anche mortali, è stato trovato in tre aerei dell'Alitalia e due della Meridiana dai tecnici dell'Arpa (l'Agenzia regionale per l'ambiente) del Piemonte all'aeroporto di Torino Caselle. I tecnici hanno prelevato campioni dell'acqua dai rubinetti dei bagni e della zona preparazione cibi.
L’indagine che a portato a questa scoperta era in realtà stata aperta dal procuratore di Torino Raffaele Guariniello per la verifica delle condizioni di lavoro per piloti, hostess e steward imbarcati: rumore, radiazioni elettromagnetiche, inquinamenti chimici e biologici e appunto, microclima. La Procura ha quindi avviato una seconda inchiesta, soprattutto perché il pericolo ora riguarda anche i passeggeri.
Secondo le linee guida riconosciute a livello internazionale vi sarebbero tre fasce di valori: fino a 100 UFC/litro (unità formanti colonie) di legionella nessun intervento, tra mille e 10 mila UFC/l non si può ancora parlare di contaminazione, sopra i 10 mila è contaminazione con obbligo di attuare misure di decontaminazione. Questi i risultati dell'Arpa: nei campioni Alitalia i valori andrebbero da 11 mila a 25 mila UFC/l, con punte anche superiori a 200 mila. Per la Meridiana i campioni hanno dato valori di 34-36.
La legionella è un germe ubiquitario che si acquisisce per via respiratoria che vive dove l' acqua ristagna e dove la temperatura supera i 25-30 gradi, fino ai 55. Muore quando il calore supera i 60. Può causare la legionellosi, una polmonite, con una incubazione di 2-10 giorni: prima un malessere poi febbre alta. Nel 15% dei casi è mortale (maggiori informazioni nel sito www.legionellaonline.it).
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