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L'utilizzo del telefono cellulare puo' determinare danni all'apparato uditivo?
In un'intervista rilasciata a Repubblica, il professor Colletti, noto per aver impiantato un orecchio bionico su un bimbo di quattro anni privo di nervo uditivo, ha illustrato i primi risultati dei suoi studi riguardo all'effetto dei telefoni cellulari sull'apparato uditivo.
Per svolgere le sue ricerche, il professore ha sfruttato le operazioni chirurgiche, da lui effettuate, che richiedono l'apertura della scatola cranica nelle quali, per verificare se l'intervento chirurgico arrechi danno all'udito, si espone il nervo uditivo per osservare eventuali variazioni.
Durante l'intervento, con il consenso del paziente, il professore simulava una telefonata poggiando il cellulare sull'orecchio del paziente ed osservava gli effetti sul nervo.
Colletti ha cosi' osservato variazioni dell'attivita' del nervo, tali che dopo due minuti di telefonata simulata si e' visto costretto ad interrompere l'esperimento.
Tutto tornava normale dopo circa otto minuti.
''Le radiofrequenze realizzano un effetto biologico sul nervo dell'udito'', ha affermato il professore durante l'intervista, ora si deve scoprire ''come questi effetti evolvano''.
Il professor Colletti invita ad un uso intelligente del cellulare, precisamente telefonate brevissime e con intervalli tra una chiamata e l'altra, e consiglia l'utilizzo dell'auricolare, per ridurre l'esposizione alle radiofrequenze.
Una parte della ricerca e' dedicata inoltre all'analisi comparativa dei vari modelli di cellulare; sui risultati finora ottenuti il professore non ha pero' fornito anticipazioni, li rendera' noti solo al termine dello studio.
Per svolgere le sue ricerche, il professore ha sfruttato le operazioni chirurgiche, da lui effettuate, che richiedono l'apertura della scatola cranica nelle quali, per verificare se l'intervento chirurgico arrechi danno all'udito, si espone il nervo uditivo per osservare eventuali variazioni.
Durante l'intervento, con il consenso del paziente, il professore simulava una telefonata poggiando il cellulare sull'orecchio del paziente ed osservava gli effetti sul nervo.
Colletti ha cosi' osservato variazioni dell'attivita' del nervo, tali che dopo due minuti di telefonata simulata si e' visto costretto ad interrompere l'esperimento.
Tutto tornava normale dopo circa otto minuti.
''Le radiofrequenze realizzano un effetto biologico sul nervo dell'udito'', ha affermato il professore durante l'intervista, ora si deve scoprire ''come questi effetti evolvano''.
Il professor Colletti invita ad un uso intelligente del cellulare, precisamente telefonate brevissime e con intervalli tra una chiamata e l'altra, e consiglia l'utilizzo dell'auricolare, per ridurre l'esposizione alle radiofrequenze.
Una parte della ricerca e' dedicata inoltre all'analisi comparativa dei vari modelli di cellulare; sui risultati finora ottenuti il professore non ha pero' fornito anticipazioni, li rendera' noti solo al termine dello studio.
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