Internet, tv e cellulari: giovani a rischio nel mondo della comunicazione digitale
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“31.500: è questo il numero di spot pubblicitari che mediamente un bambino guarda in un anno attraverso la televisione. La media è dunque di 90 spot commerciali al giorno, un numero superiore, probabilmente, ai gesti di affetto che un genitore può manifestare a suo figlio durante la giornata”.
“Camilla, la nipote di 12 anni di un importante giornalista italiano (Vittorio Ravà), un giorno ha confessato: “non ho il fidanzato perché non ho il telefono cellulare”. Per tantissimi giovani questo telefono è diventato lo strumento più importante per comunicare, per fare amicizia, per superare la propria timidezza. Se non hai un telefono cellulare, in pratica, è come se tu non esistessi.”
Questo sono solo alcuni dei risultati dei più recenti studi e delle ricerche dell’Eurispes sui rischi di Internet, delle nuove tecnologie e dei messaggi veicolati dai mass media che sono stati presentati a Riyadh, nel corso della Prima Conferenza internazionale sul rapporto fra il mondo dei media e il mondo dell’educazione promossa dal Ministero dell’Educazione del Regno dell’Arabia Saudita, in collaborazione con il Gruppo europeo di ricerca Mentor che fa riferimento all’Università di Barcellona.
Il Segretario generale dell’Eurispes, Prof. Marco Ricceri, ha illustrato nel corso della Conferenza, dati e risultati emersi da importanti lavori dell’Eurispes, in particolare dal Rapporto Italia 2007, dal 7° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza e dal 4°Rapporto sulla Pornografia in Italia.
I rischi delle nuove tecnologie e dell'uso dei cellulari sono sottolineati dalla relazione Eurispes: “È chiaro che con questo telefono e con i messaggio SMS è nato un nuovo tipo di comunicazione, sintetica, concisa, veloce. Ma che tipo di comunicazione, di dialogo, di relazioni sociali, di cultura si esprime attraverso i messaggi SMS di un telefono cellulare? In primo luogo gli specialisti – medici, psicologi, neuropsichiatri – denunciano che ormai anche con SMS siamo di fronte a fenomeni gravi di dipendenza che ha effetti negativi sulle relazioni sociali di un ragazzo, sul suo carattere con irascibilità e disturbi all’umore. Per avere un’idea della vastità del fenomeno bisogna considerare che in Italia, ad esempio, il 56% dei bambini tra i 9-10 anni ha un telefono cellulare, il 38,7% lo utilizza soprattutto per inviare dei messaggi sms, il 30,2% fa in media da una a tre telefonate al giorno, il 32,5% lo spenge solo prima di andare a dormire. I giovani fra i 16 ed i 24 anni si inviano in media 15 messaggi al giorno.
Di fronte a tutto Ricceri conclude: ”Ecco perché l’educazione e la formazione hanno un ruolo chiave nell’aiutare l’uomo a mantenere una situazione di equilibrio, di controllo.”
Link a “ I rischi nel media world: internet, tv, mobilephone - esperienze internazionali a confronto” (file PDF, 124 kb) di Marco Ricceri, Eurispes.
Indice:
1- INTERNET
1.1.- I rischi di dipendenza da Internet e la diffusione di nuove patologie
1.2 I siti pericolosi
1.3 – Proposte di governace della rete Internet
2 - TV
2.1 -La influenza della TV su bambini e giovani: quale rapporto fra TV e scuola?
2.2 – Un riflessione sulle implicazioni culturali delle strategie di marketing e pubblicitarie
3 – MOBILEPHONE
3.1. Rischi di isolamento. Una società dal “pensiero corto”?
3. 2 - Verso la nuova era dell’“unimedia”
First International Conference on Media Education, Riyadh, 4-7 marzo 2007
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