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Infortuni domestici con esito mortale: incide anche la solitudine
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La solitudine incide sulla mortalità relativa agli infortuni in ambito domestico. Questo è solo uno dei dati emersi da una ricerca presentata dall’Osservatorio epidemiologico nazionale sulla sicurezza e la salute negli ambienti di vita dell’Ispesl, che in un convegno ha fatto il bilancio dei primi due anni di attività.
L’importanza di diffondere la cultura della sicurezza è stata espressa anche dal Presidente della Repubblica Ciampi, che ha fatto giungere il suo augurio ai partecipanti al Convegno tramite un telegramma: "Occorre promuovere e valorizzare una cultura della tutela degli ambienti di lavoro, domestici e di ritrovo sociale. – ha sottolineato il Presidente - La nascita dell’Osservatorio è una risposta concreta alla diffusa e crescente domanda di sicurezza e garanzia da rischi ambientali e tecnologici”.
L’Osservatorio, costituito presso il Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl, intende essere uno "strumento per l'analisi e per le proposte di tipo prevenzionale aventi per oggetto le tematiche connesse con le differenti tipologie di rischio domestico: strutturali, chimiche e fisiche,ecc.”
L’Osservatorio non studia solo le caratteristiche di sicurezza, ma grazie a studi epidemiologici mette in luce un mondo ancora poco conosciuto di situazioni "patologiche" sia a livello personale che sociale.
Ad esempio sotto la dizione di infortuni domestici si celano spesso numerosi casi di violenza domestica come sta emergendo da un'indagine che l'ISPESL sta conducendo in collaborazione con magistrati e medici legali del Nord-Est. In altri casi gli infortuni domestici servono a coprire infortuni avvenuti in ambienti lavorativi, ma in nero.
Al di là dei numeri, l’osservatorio ha indagato un fattore “sociale” della mortalità per infortunio domestico: la solitudine. L’Osservatorio ha stimato che in Italia avvengano circa 4.500.000 per anno di infortuni domestici. Su numero degli infortuni domestici mortali vi sono stime diverse; secondo l’Istat vi sono 2000 casi, mentre l’Ispesl stima che siano 8000. Una indagine dell’Unione Europea ritiene invece che in ogni Paese europeo si verifichino circa 18000 infortuni domestici mortali.
Un’indagine multicentrica che il Dipartimento di Medicina del Lavoro, per il tramite dell’Osservatorio, sta conducendo su una base di nove regioni rivela che la solitudine costituisce un fattore determinante negli infortuni mortali nel 30-40% dei casi. In altre parole non è tanto e non solo l'infortunio di per sé il maggiore responsabile dell'evento nefasto, quanto la mancanza di assistenza e di pronti ed adeguati soccorsi.
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La solitudine incide sulla mortalità relativa agli infortuni in ambito domestico. Questo è solo uno dei dati emersi da una ricerca presentata dall’Osservatorio epidemiologico nazionale sulla sicurezza e la salute negli ambienti di vita dell’Ispesl, che in un convegno ha fatto il bilancio dei primi due anni di attività.
L’importanza di diffondere la cultura della sicurezza è stata espressa anche dal Presidente della Repubblica Ciampi, che ha fatto giungere il suo augurio ai partecipanti al Convegno tramite un telegramma: "Occorre promuovere e valorizzare una cultura della tutela degli ambienti di lavoro, domestici e di ritrovo sociale. – ha sottolineato il Presidente - La nascita dell’Osservatorio è una risposta concreta alla diffusa e crescente domanda di sicurezza e garanzia da rischi ambientali e tecnologici”.
L’Osservatorio, costituito presso il Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl, intende essere uno "strumento per l'analisi e per le proposte di tipo prevenzionale aventi per oggetto le tematiche connesse con le differenti tipologie di rischio domestico: strutturali, chimiche e fisiche,ecc.”
L’Osservatorio non studia solo le caratteristiche di sicurezza, ma grazie a studi epidemiologici mette in luce un mondo ancora poco conosciuto di situazioni "patologiche" sia a livello personale che sociale.
Ad esempio sotto la dizione di infortuni domestici si celano spesso numerosi casi di violenza domestica come sta emergendo da un'indagine che l'ISPESL sta conducendo in collaborazione con magistrati e medici legali del Nord-Est. In altri casi gli infortuni domestici servono a coprire infortuni avvenuti in ambienti lavorativi, ma in nero.
Al di là dei numeri, l’osservatorio ha indagato un fattore “sociale” della mortalità per infortunio domestico: la solitudine. L’Osservatorio ha stimato che in Italia avvengano circa 4.500.000 per anno di infortuni domestici. Su numero degli infortuni domestici mortali vi sono stime diverse; secondo l’Istat vi sono 2000 casi, mentre l’Ispesl stima che siano 8000. Una indagine dell’Unione Europea ritiene invece che in ogni Paese europeo si verifichino circa 18000 infortuni domestici mortali.
Un’indagine multicentrica che il Dipartimento di Medicina del Lavoro, per il tramite dell’Osservatorio, sta conducendo su una base di nove regioni rivela che la solitudine costituisce un fattore determinante negli infortuni mortali nel 30-40% dei casi. In altre parole non è tanto e non solo l'infortunio di per sé il maggiore responsabile dell'evento nefasto, quanto la mancanza di assistenza e di pronti ed adeguati soccorsi.
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