Farmaci generici e sconti: sanzioni e iniziative di orientamento
La discussione sui farmaci generici e sugli sconti in farmacia è sempre al centro dell’attenzione pubblica.
La regione Lombardia in collaborazione con Federfarma e Confservizi Lombardia ha realizzato il progetto “Salute e risparmio”
A partire dai primi di agosto nelle farmacie lombarde arriverà un opuscolo contenente informazioni sui farmaci. Le copie stampate saranno un milione.
L’opuscolo spiega infatti che nei medicinali è più importante il principio attivo che contengono più che il nome riportato sulla confezione, e che quindi è possibile scegliere quello che, a parità di principio attivo, costa meno. Oppure quelli dall’effetto equivalente, a meno che il medico non precisi che la ricetta non può essere sostituita. L’iniziativa prevede anche che le 2.600 farmacie lombarde interessate possano preparare un proprio paniere, contenente i farmaci per l'automedicazione (quelli acquistabili senza ricetta medica) scontati fino ad un massimo del 20%.
Per avere maggiori chiarimenti, sul sito di Federfarma è possibile consultare una banca dati con un elenco dei farmaci e dei costi.
Oltre che nelle farmacie, il volumetto verrà distribuito anche negli ospedali, nelle Asl e nelle sedi della Regione.
A Torino, invece, il procuratore Guariniello annuncia che «Serve una sanzione per chi non consiglia i farmaci generici».
Il procuratore aggiunto torinese ha infatti fatto presente l’opportunità di introdurre nella norma di conversione del decreto legge una sanzione che, in caso di recidiva del farmacista, possa tradursi nella misura della temporanea chiusura dell’esercizio.
Questo per evitare che i farmacisti non rispettino l’obbligo di informare i clienti della possibilità di acquistare farmaci di fascia C con lo stesso principio attivo di quelli prescritti loro, ma dal minor costo.
A Torino i carabinieri dei Nas stanno compiendo accertamenti e predisponendo una prima relazione da consegnare a Guariniello, l’esito deciderà l’apertura dell’inchiesta giudiziaria.
Secondo il magistrato torinese il reato sarebbe configurabile come «interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità», punito con la reclusione sino a un anno.
Una sentenza della Cassazione ha infatti stabilito che la farmacia rientra nell’elenco dei servizi pubblici. Per il procuratore aggiunto, un farmacista che non garantisca a un paziente un farmaco meno costoso può «turbare» la regolarità del servizio pubblico.
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