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Difendere gli occhi dalle radiazioni solari
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Un nuovo simbolo per identificare gli occhiali “Non adatti all’uso in strada e alla guida”.
È una delle novità introdotte dalla nuova norma UNI (Ente nazionale italiano di Unificazione) EN 1836 “Protezione personale degli occhi – Occhiali da sole, filtri per la protezione contro le radiazioni solari per uso generale e filtri per l’osservazione diretta del sole”, nata per accrescere ulteriormente gli standard qualitativi degli occhiali da sole.
Per verificare che gli occhiali da sole (o le lenti) siano a “norma” sarà quindi necessario controllare che riportino almeno le seguenti informazioni (vedi anche PuntoSicuro del 05/06/2002.
- il riferimento di questa norma (UNI EN 1836)
- l’identificazione del fabbricante o del fornitore
- il numero della categoria del filtro
- il tipo di filtro (es. fotocromatico, ecc.), il numero e l’anno della norma tecnica di riferimento
- le istruzioni per la cura, la manutenzione e la pulizia.
La norma specifica le caratteristiche (meccaniche, ottiche, etc) degli occhiali da sole e dei filtri solari che non siano lenti correttive ma che abbiano solo la funzione di proteggere gli occhi contro le radiazioni solari. La norma si applica alle lenti di uso comune (incluse quelle che vengono utilizzate in strada durante la guida) mentre non riguarda le lenti per la protezione dalle radiazioni da sorgenti di luce artificiali (ad esempio solarium) o le lenti di protezione degli occhialoni da sci.
Per rispettare i requisiti fondamentali definiti dalla norma, gli occhiali da sole “sicuri” devono essere privi di parti sporgenti, di spigoli vivi che possono causare disagio o addirittura lesioni all’utilizzatore. Inoltre, i materiali con i quali vengono prodotti, sia lenti che montature, non devono in alcun modo causare irritazioni o reazioni tossiche alla pelle dell’utilizzatore.
La norma specifica anche i requisiti delle lenti che devono proteggere l’occhio dell’utilizzatore dalla trasmissione dei raggi solari (UV, UVA e UVB). Le lenti da sole devono sempre mantenere le caratteristiche necessarie per proteggere l’occhio dell’utilizzatore ad esempio dai raggi infrarossi, dagli ultravioletti e dalla luce blu, che potrebbero danneggiare anche in modo permanente l’occhio esposto - senza protezioni - a tali radiazioni.
La norma indica ben cinque categorie di filtri con differenti caratteristiche: si va dalla categoria 0 (trasparente o colore chiaro) fino alla categoria 4 (colore molto scuro). Quest’ultima non è adatta ad essere utilizzata durante la guida, informazione che deve essere fornita al consumatore mediante l’apposizione dell’apposito simbolo approvato, con altezza minima di 5 mm. Questo perché in condizioni di luce ridotta i filtri solari, destinati a proteggere gli occhi dalla luce forte del giorno, riducono la percezione visiva.
I filtri solari fotocromatici (cioè quelli che a seconda dell’intensità della luce si schiariscono o si scuriscono) possono invece esssere considerati adatti anche ad un uso notturno se, sottoposti ad una specifica prova, dimostrano di schiarirsi a sufficienza per permettere una buona visione.
La norma definisce infine le caratteristiche e i requisiti dei filtri che possono essere utilizzati per l’osservazione diretta del sole, ad esempio durante un’eclissi.
Un nuovo simbolo per identificare gli occhiali “Non adatti all’uso in strada e alla guida”.
È una delle novità introdotte dalla nuova norma UNI (Ente nazionale italiano di Unificazione) EN 1836 “Protezione personale degli occhi – Occhiali da sole, filtri per la protezione contro le radiazioni solari per uso generale e filtri per l’osservazione diretta del sole”, nata per accrescere ulteriormente gli standard qualitativi degli occhiali da sole.
Per verificare che gli occhiali da sole (o le lenti) siano a “norma” sarà quindi necessario controllare che riportino almeno le seguenti informazioni (vedi anche PuntoSicuro del 05/06/2002.
- il riferimento di questa norma (UNI EN 1836)
- l’identificazione del fabbricante o del fornitore
- il numero della categoria del filtro
- il tipo di filtro (es. fotocromatico, ecc.), il numero e l’anno della norma tecnica di riferimento
- le istruzioni per la cura, la manutenzione e la pulizia.
La norma specifica le caratteristiche (meccaniche, ottiche, etc) degli occhiali da sole e dei filtri solari che non siano lenti correttive ma che abbiano solo la funzione di proteggere gli occhi contro le radiazioni solari. La norma si applica alle lenti di uso comune (incluse quelle che vengono utilizzate in strada durante la guida) mentre non riguarda le lenti per la protezione dalle radiazioni da sorgenti di luce artificiali (ad esempio solarium) o le lenti di protezione degli occhialoni da sci.
Per rispettare i requisiti fondamentali definiti dalla norma, gli occhiali da sole “sicuri” devono essere privi di parti sporgenti, di spigoli vivi che possono causare disagio o addirittura lesioni all’utilizzatore. Inoltre, i materiali con i quali vengono prodotti, sia lenti che montature, non devono in alcun modo causare irritazioni o reazioni tossiche alla pelle dell’utilizzatore.
La norma specifica anche i requisiti delle lenti che devono proteggere l’occhio dell’utilizzatore dalla trasmissione dei raggi solari (UV, UVA e UVB). Le lenti da sole devono sempre mantenere le caratteristiche necessarie per proteggere l’occhio dell’utilizzatore ad esempio dai raggi infrarossi, dagli ultravioletti e dalla luce blu, che potrebbero danneggiare anche in modo permanente l’occhio esposto - senza protezioni - a tali radiazioni.
La norma indica ben cinque categorie di filtri con differenti caratteristiche: si va dalla categoria 0 (trasparente o colore chiaro) fino alla categoria 4 (colore molto scuro). Quest’ultima non è adatta ad essere utilizzata durante la guida, informazione che deve essere fornita al consumatore mediante l’apposizione dell’apposito simbolo approvato, con altezza minima di 5 mm. Questo perché in condizioni di luce ridotta i filtri solari, destinati a proteggere gli occhi dalla luce forte del giorno, riducono la percezione visiva.
I filtri solari fotocromatici (cioè quelli che a seconda dell’intensità della luce si schiariscono o si scuriscono) possono invece esssere considerati adatti anche ad un uso notturno se, sottoposti ad una specifica prova, dimostrano di schiarirsi a sufficienza per permettere una buona visione.
La norma definisce infine le caratteristiche e i requisiti dei filtri che possono essere utilizzati per l’osservazione diretta del sole, ad esempio durante un’eclissi.
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