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Come stanno gli Italiani?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

31/07/2003

In aumento la speranza di vita, malattie professionali in calo. On line il testo completo della “Relazione sullo stato sanitario del Paese 2001-2002”.

Sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato ieri il testo completo della “Relazione sullo stato sanitario del Paese 2001-2002” che valuta gli obiettivi raggiunti in relazione agli anni precedenti e al nuovo contesto europeo.

Dai dati si evidenziano risultati positivi in generale per quanto attiene la speranza di vita e il rapporto tra salute e malattie.
La speranza di vita alla nascita è cresciuta dal 1999 al 2002 passando da 75.8 anni per gli uomini e 82 per le donne, rispettivamente a 76.7 e 82.9.
Dal 1999 al 2002 si stima una costante diminuzione dei decessi con una media pari al 1.25% annuo. La prima causa di morte, nel complesso della popolazione è imputabile alle malattie cardiovascolari.
Nell’ambito delle malattie infettive, va segnalata l’efficacia della copertura vaccinale per l’epatite virale B, la cui incidenza totale nel 2001 è diminuita di circa il 70% rispetto al dato del 1992.

Per quanto riguarda le malattie Professionali, il Ministero registra una progressiva diminuzione, dal 1997 al 2001 sono passate rispettivamente da 26.879 casi a 21.988 con una diminuzione di circa 5.000 casi.

Alcuni indicatori inerenti gli stili di vita mostrano invece un quadro stabile o in aumento per quanto concerne le dipendenze (alcool, fumo), soprattutto nei giovani.

Riguardo al fumo, nel 2001 i fumatori stimati nella popolazione italiana sono circa 12 milioni e 330 mila. La prevalenza è maggiore per gli uomini ma si è stabilizzata, mentre tra le donne ha subìto un aumento.
Purtroppo a fumare si inizia da giovani, il 43,5% dei fumatori ha iniziato a fumare tra i 14 e i 17 anni ed il 38,2% tra i 18 e i 21 anni.
Molti gli italiani a rischio di fumo passivo; si stima infatti che coloro che non fumano ma convivono con almeno un fumatore sono circa 12 milioni e 500 mila, pari al 21.9% della popolazione, di cui oltre 4 milioni sono bambini.

Putroppo nel biennio 2001-2002 è cresciuto il numero dei soggetti che abusano di alcol, una tendenza già evidenziata nel corso dell’ultimo decennio in cui è passato dallo 0.9 degli anni ’90 all’1.4 nel 2000.
I giovani consumatori di bevande alcoliche dai 15 ai 24 anni sono passati dal 74% al 77% dal 1991 al 2000 e tra loro i soggetti che hanno abusato, ubriacandosi più di una volta in tre mesi, sono passati dall’1.8% nel 1994 al 3.2% nel 2000.

Il Rapporto analizza inoltre i seguenti ambiti: l’attività di assistenza ospedaliera ed extra ospedaliera, la sicurezza trasfusionale, la sicurezza alimentare, le liste di attesa, l’Educazione Continua in Medicina, l’accreditamento, la farmaceutica.

Al termine del Rapporto viene tracciato il bilancio delle azioni nell’ambito dell’emergenza bioterrorismo. In Italia, tra il 2001 e il 2002, sono state intraprese iniziative volte a fronteggiare le conseguenze di un eventuale impiego deliberato di aggressivi biologici e chimici, che si sono articolate in tre fasi:
-gestione dell’emergenza (Unità di crisi, Numero Verde etc.);
-ricognizione delle risorse;
-elaborazione del Piano Nazionale di Difesa Settore Sanitario.
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