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Bollette telefoniche gonfiate: 200mila denunce nel 2003
Nel corso del 2003 si è assistito alla diffusione e all’evoluzione dei dialer truffaldini, programmi che, senza l’autorizzazione dell’utente, modificano la connessione internet verso costosissimi numeri a tariffazione maggiorata.
I primi dialer deviavano verso numeri 899; una volta esploso il caso ed essendo stata offerta agli abbonati telefonici la possibilità di bloccare queste numerazioni, i dialer si sono spostati verso il numeri 709 ed ora verso alcuni numeri che iniziano con 2.
Le “vittime accertate” delle bollette "gonfiate" in Italia nel 2003 sono oltre 200mila; a tanto ammontano infatti denunce le presentate per frodi legate a collegamenti con numeri telefonici a tariffa maggiorata.
In media il danno stimato per ogni utente è di circa 100 euro. Tuttavia le cifre potrebbero essere maggiori in quanto vi sono anche utenti che non hanno denunciato l’accaduto.
Inoltre in alcuni casi la truffa potrebbe anche non essere ancora stata individuata visto che alcuni numeri a tariffazione speciale non sono facilmente riconoscibili.
A tracciare il bilancio delle frodi è stato direttore della polizia postale Domenico Vulpiani nel corso di un convegno sulla sicurezza informatica, organizzato insieme al ministero delle Comunicazioni.
I primi dialer deviavano verso numeri 899; una volta esploso il caso ed essendo stata offerta agli abbonati telefonici la possibilità di bloccare queste numerazioni, i dialer si sono spostati verso il numeri 709 ed ora verso alcuni numeri che iniziano con 2.
Le “vittime accertate” delle bollette "gonfiate" in Italia nel 2003 sono oltre 200mila; a tanto ammontano infatti denunce le presentate per frodi legate a collegamenti con numeri telefonici a tariffa maggiorata.
In media il danno stimato per ogni utente è di circa 100 euro. Tuttavia le cifre potrebbero essere maggiori in quanto vi sono anche utenti che non hanno denunciato l’accaduto.
Inoltre in alcuni casi la truffa potrebbe anche non essere ancora stata individuata visto che alcuni numeri a tariffazione speciale non sono facilmente riconoscibili.
A tracciare il bilancio delle frodi è stato direttore della polizia postale Domenico Vulpiani nel corso di un convegno sulla sicurezza informatica, organizzato insieme al ministero delle Comunicazioni.
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