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Bambini italiani sicuri...a meta'

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

29/10/2003

I genitori sono attenti solo ad alcuni aspetti della prevenzione. Analizzati cinque importanti indicatori.

I genitori italiani sono attenti alla prevenzione della salute dei loro figli?
Una risposta alla domanda si può trarre dai risultati del progetto ICONA 2003 realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in tutte le Regioni italiane.
L’indagine, effettuata su un campione di 4062 famiglie con bambini di 0-2 anni, aveva l’obiettivo di stimare la copertura vaccinale dei bambini nel secondo anno di vita e di indagare altri indicatori importanti per lo stato di salute dei bambini.
In particolare, è stata valutata la prevalenza e la durata dell’allattamento al seno, l’uso dei seggiolini di sicurezza per le macchine, l’esposizione al fumo passivo, le abitudini alimentari e la conoscenza della SIDS (morte improvvisa del lattante) e delle misure per prevenirla.

I genitori italiani sono stati “promossi a metà”, in quanto per alcuni argomenti la prevenzione risulta essere molto carente.
Una sintesi dello studio è stata illustrata nel sito del Ministero della Sanità.

Copertura vaccinale.
Il calendario vaccinale attualmente in vigore in Italia prevede che tutti i bambini siano vaccinati entro i due anni contro 9 malattie (difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae tipo b [Hib], morbillo, parotite e rosolia), e gli obiettivi del vigente Piano Sanitario Nazionale prevedono di vaccinare per queste malattie il 95% almeno dei nuovi nati.
I risultati di ICONA 2003 mostrano che la percentuale media nazionale di bambini tra i 12 e i 24 mesi vaccinati contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, ed epatite B varia dal 95 al 96%, la percentuale di vaccinati contro l’Hib è pari all’87%, mentre quella per morbillo, rosolia e parotite è pari al 77%, percentuale inferiore all’obiettivo prefissato.
Soprattutto in alcune aree geografiche, l’elevata percentuale di bambini non vaccinati costituisce un rischio per il verificarsi di epidemie. Per il morbillo, questo si è verificato recentemente in alcune regioni del centro e sud Italia, dove sono stati osservati migliaia di casi, centinaia di ricoveri e alcuni decessi.

Alimentazione
La dieta risulta piuttosto equilibrata, la frutta fresca e le verdure/ortaggi vengono consumati tutti i giorni rispettivamente dal 63% e dal 42% del campione. Il pesce fresco e i legumi vengono consumati abitualmente rispettivamente dal 65 e dal 73% dei bambini.
Mentre le bibite gassate ed i “fuori pasto” sono consumate giornalmente rispettivamente dal 3% e dal 74% del campione
Il consumo di cibi preconfezionati e di fuori pasto è più frequente nei bambini più grandi e nelle famiglie a scolarità medio bassa.

Sicurezza stradale.
Ogni anno in Italia oltre 8.000 bambini sono feriti in incidenti stradali e più di cento muoiono.
Morti spesso imputabili al mancato uso del seggiolino; in caso di incidente infatti il rischio di morte è 7 volte superiore per i bambini che non lo utilizzano.
I genitori italiani paiono poco attenti alla sicurezza dei propri figli durante il trasporto in auto, infatti secondo i dati di ICONA 2003, solo il 79% dei genitori riferisce di trasportare il proprio bimbo in un seggiolino.
La motivazione più spesso addotta per "giustificare" questo comportamento è che il "bambino non sopporta di essere legato".

Fumo passivo.
Il 52% dei bambini italiani al di sotto dei due anni è esposto al fumo passivo. Questa percentuale è maggiore al Sud (59% di bambini esposti) e nelle famiglie a scolarità medio bassa (63% di esposti nelle famiglie in cui i genitori hanno un titolo uguale o inferiore alla scuola dell’obbligo).
Forse i genitori fumatori o non attenti all’ambiente nel quale i bambini vivono non sanno che all’esposizione al fumo passivo è associato un rischio elevato di infezioni delle vie respiratorie, otite media ricorrente, SIDS, tumori cerebrali e linfoma?

Morte improvvisa del lattante (SIDS)
La morte improvvisa di un lattante di età compresa fra 1 mese e 1 anno interessa approssimativamente 1 bambino su 1.000. I fattori di rischio modificabili includono la posizione nel sonno, l’ambiente in cui dorme il bambino e l’esposizione al fumo passivo prima e dopo la nascita.
Se il bambino dorme a pancia in su si riduce il rischio di SIDS del 50%.
In base ai dati di ICONA 2003, solo il 27% delle madri italiane mette il bambino a dormire a pancia su.
La percentuale di bambini che dormono a pancia in su diminuisce da Nord a Sud.

Allattamento al seno
L’allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi di vita è raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in quanto giova alla salute del bambino e della madre.
I risultati dell’indagine mostrano che in Italia il 93% dei bambini viene attaccato al seno alla nascita, ma solo il 33% è allattato esclusivamente al seno fino alla fine del 6° mese di vita.
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