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Allarme udito
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Più di 28 milioni di americani hanno in qualche misura problemi di udito, da lievi disturbi alla sordità, ed il loro numero è destinato a raggiungere i 78 milioni, da qui al 2030.
Lo sostiene il settimanale Newsweek che ha dedicato la copertina al rischio sordità.
Un rischio destinato a crescere, anche in considerazione del fatto che le nuove generazioni, utilizzatrici di telefonini con i più svariati accessori, di dispositivi per l’ascolto della musica (es. i-Pod) ad alto volume con gli auricolari, sono esposte a livelli sonori superiori a quelli considerati a rischio.
Sotto accusa anche la TV, gli spettacoli dal vivo e le proiezioni di film ad alto volume.
Uno studio riportato dalla rivista stima infatti che 5,2 milioni di ragazzi statunitensi tra i 6 ed i 19 anni, quella che Newsweek definisce la i-Pod generation, hanno problemi di udito per l’ascolto di musica amplificata ed per altre fonti di rumore.
Il settimanale ha inoltre considerato il grave problema delle ipoacusie causate dal rumore nei luoghi di lavoro, riportando il caso di un operaio si un'impresa di costruzioni stradali che a 32 anni ha dovuto, purtroppo, constatare di aver un udito di una persona di 80 anni.
Una vera e propria emergenza anche a livello europeo quella del rumore nei luoghi di lavoro, che ha indotto l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro a realizzare una campagna di informazione rivolta a datori di lavoro, istituzioni e lavoratori.
L’esposizione al rumore può avere effetti nocivi che non si limitano ala perdita dell’udito, ma che si concretizza anche in un aumento del rischio di infortuni e dei livelli di stress.
Ma cosa accadrà quando la i-Pod generation, già debole di udito, accederà al mondo del lavoro?
Più di 28 milioni di americani hanno in qualche misura problemi di udito, da lievi disturbi alla sordità, ed il loro numero è destinato a raggiungere i 78 milioni, da qui al 2030.
Lo sostiene il settimanale Newsweek che ha dedicato la copertina al rischio sordità.
Un rischio destinato a crescere, anche in considerazione del fatto che le nuove generazioni, utilizzatrici di telefonini con i più svariati accessori, di dispositivi per l’ascolto della musica (es. i-Pod) ad alto volume con gli auricolari, sono esposte a livelli sonori superiori a quelli considerati a rischio.
Sotto accusa anche la TV, gli spettacoli dal vivo e le proiezioni di film ad alto volume.
Uno studio riportato dalla rivista stima infatti che 5,2 milioni di ragazzi statunitensi tra i 6 ed i 19 anni, quella che Newsweek definisce la i-Pod generation, hanno problemi di udito per l’ascolto di musica amplificata ed per altre fonti di rumore.
Il settimanale ha inoltre considerato il grave problema delle ipoacusie causate dal rumore nei luoghi di lavoro, riportando il caso di un operaio si un'impresa di costruzioni stradali che a 32 anni ha dovuto, purtroppo, constatare di aver un udito di una persona di 80 anni.
Una vera e propria emergenza anche a livello europeo quella del rumore nei luoghi di lavoro, che ha indotto l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro a realizzare una campagna di informazione rivolta a datori di lavoro, istituzioni e lavoratori.
L’esposizione al rumore può avere effetti nocivi che non si limitano ala perdita dell’udito, ma che si concretizza anche in un aumento del rischio di infortuni e dei livelli di stress.
Ma cosa accadrà quando la i-Pod generation, già debole di udito, accederà al mondo del lavoro?
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