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Al riparo dai...morsi

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

16/09/2003

Difficoltà applicative della ordinanza emanata dal Ministro della Salute riguardo alla prevenzione di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi?

Ancora polemiche attorno all’ordinanza emessa il 9 settembre 2003 dal Ministro della Salute, prof. Sirchia, riguardante la “tutela dell'incolumità pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi”.

Il provvedimento, emesso in seguito ai frequenti episodi di aggressione da parte di cani di razze “potenzialmente pericolose”, prevede il divieto di addestramento “inteso ad esaltare la naturale aggressività o potenziale pericolosità di cani pit-bull e di altri incroci o razze con spiccate attitudini aggressive”.

Il possesso di questi cani “potenzialmente pericolosi”, vietato ad alcune categorie di persone ad esempio i minorenni o i delinquenti, obbliga i proprietari a stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi.

L’ordinanza ha dato adito a polemiche da parte di animalisti, allevatori e proprietari di cani. Tra i cani ai quali si applica l’ordinanza, cioè incroci o razze appartenenti ai gruppi 1° e 2° della classificazione della Federazione cinologica internazionale, vi sono anche collie e terranova considerati innocui nell’immaginario collettivo.

“Se da un punto di vista scientifico è corretto parlare di cani potenzialmente pericolosi, è totalmente errato - afferma Sergio Berlato europarlamentare e Commissario straordinario dell'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana- riferirsi a razze potenzialmente pericolose accomunando quindi nel giudizio negativo tutti i cani. E' ancor più errato e fuorviante individuare come razza potenzialmente pericolosa il cosiddetto pitbull che non appartiene ad alcuna razza canina e che non è altro che una sorta di meticcio selezionato ed impiegato a fini che sono contrari alla cinofilia ed al vivere civile”.

Alcuni vigili urbani hanno invece manifestato difficoltà applicative dell’ordinanza.
Nel caso si debba valutare l'applicazione dell'ordinanza da parte del proprietario di un cane, è in primo luogo necessario stabilire se il cane rientri nei gruppi indicati; ma riconoscere la razza di un cane o di che incrocio si tratti non è cosa semplice, o meglio richiede una specifica formazione sull’argomento.
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