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Un problema sottovalutato: l’illuminazione di ambienti critici

Un problema sottovalutato: l’illuminazione di ambienti critici
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

08/07/2019

La serie normativa EN 50518 offre tutta una serie di indicazioni sulle modalità di progettazione e gestione di una sala operativa. Purtroppo non vengono offerte soddisfacenti indicazioni per quanto riguarda l’illuminazione di questi critici ambienti.


Chi scrive da lungo tempo si occupa della progettazione e realizzazione di sale operative, destinate alla ricezione di allarmi. Queste centrali operative sono tipicamente installate presso istituti di vigilanza privata, ma sono anche numerosi gli enti privati, come le banche, i supermercati, le ferrovie e simili, che si avvalgono di queste sale operative per la gestione di segnalazioni di allarme, impianti di videosorveglianza e simili.

 

Orbene, l’esperienza maturata in parecchi anni ha messo in evidenza come una corretta progettazione dell’impianto di illuminazione dia risultati particolarmente positivi sul benessere dell’operatore. Questa esperienza pratica è stata convalidata da una recente indagine, condotta a livello europeo, che ha messo in evidenza aspetti oltremodo interessanti, raccolti intervistando direttamente gli operatori.

Sono stati complessivamente intervistati 1100 operatori, di nazionalità tedesca, spagnola, italiana e austriaca.

 

Una stragrande maggioranza dei soggetti intervistati ha dichiarato quanto segue:

  • il 90% ha affermato che l’illuminazione influenza il benessere dell’operatore,
  • il 92% ha dichiarato che l’illuminazione influenza il livello di attenzione dell’operatore,
  • l’87% ha dichiarato che una buona illuminazione influenza positivamente la prestazione lavorativa.

Questi dati statistici corrispondono appieno alle esperienze maturate nel progetto delle sale operative, che oltretutto presentano aspetti particolarmente critici, per quanto riguarda il livello di attenzione ed i tempi di reazione dell’operatore.

 

In fase di elaborazione di una nuova norma europea, che aggiorna la precedente serie normativa EN 50518, si sta esaminando la possibilità di inserire un miglioramento progettuale, facendo uno specifico riferimento ad una norma europea, che per definizione costituisce regola d’arte, dal titolo:



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EN 12464-1:2011 -Light and lighting - Lighting of work places - Part 1: Indoor work places.

Questa norma è già nota ai designer di ambienti, ma è ancora poco nota agli specialisti di progettazione di sale operative, per finalità di sicurezza, proprio per il fatto che essa non è esplicitamente inserita nell’elenco delle norme, cui fare riferimento in fase di progettazione di una sala operativa.

 

Di particolare interesse è poi un’analisi un poco più approfondita delle domande e delle risposte poste agli operatori.

 

Ad esempio, il 55% di tutti gli utenti intervistati ha dichiarato che essi gradirebbero un intervento migliorativo dell’illuminazione dell’ambiente di lavoro, e questa valutazione è particolarmente incisiva da parte di operatori full time.

 

Il 40% degli utenti non era soddisfatto del livello di illuminamento presente alle proprie postazioni di lavoro, anche se molti hanno dichiarato che non è sufficiente aumentare il livello di illuminamento, ma anche la qualità.

 

Ancora interessante è il fatto che il 70% degli intervistati ha dichiarato che gradirebbe poter regolare il livello di illuminamento nella propria postazione di lavoro.

 

L’80% degli intervistati vorrebbe addirittura che l’impianto di illuminazione si adattasse automaticamente alle proprie esigenze, ad esempio rilevando la presenza di uno specifico operatore, che si identifica al terminale, installato al posto di lavoro dell’operatore stesso.

 

Infine, e questo fatto non può che ottenere la mia completa approvazione, l’80% degli utenti ha dichiarato che sarebbe oltremodo gradita la installazione di una sorgente luminosa circadiana, vale a dire un impianto in grado di variare sia l’intensità, sia la temperatura di colore, in funzione del ciclo circadiano di ventiquattr’ore, nel cui ambito varia la secrezione di serotonina e melatonina nel corpo umano.

Nelle sale operative, da me progettate, dove questa illuminazione circadiana è stata installata, il riscontro oltremodo positivo da parte di tutti gli operatori presenti è stato un più che soddisfacente conforto, soprattutto confrontato al costo oltremodo contenuto di una tale installazione.

 

In conclusione, si raccomanda caldamente a tutti i progettisti di sale operative, soprattutto dove sono installati impianti di videosorveglianza, di prestare la massima attenzione alla progettazione della componente illuminotecnica della sala, tenendo presente non solo i desideri espressi agli operatori, ma anche il rispetto di cicli fisiologici, ormai ben noti, che possono influenzare in modo positivo il livello di attenzione e la capacità di reazione degli operatori stessi.

 

Adalberto Biasiotti

 



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