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Un importante profilo professionale nella security: il disaster manager

Un importante profilo professionale nella security: il disaster manager
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

23/02/2022

Il comitato tecnico UNI/CT 043/GL6 “Protezione civile” sta elaborando un importante aggiornamento di una norma esistente, applicabile ad una professione di grande rilevanza: il disaster manager. Vediamo i tre previsti profili.

La norma UNI 11656:2016, per il disaster manager, è stata per la prima volta pubblicata nel 2016 e stabilisce, in Italia ed a livello europeo, i requisiti di competenza, abilità e conoscenza di questo importantissimo profilo professionale.

 

Orbene, l’esperienza maturata da quando questa norma è stata pubblicata ha suggerito all’ente normativo la opportunità di provvedere ad un aggiornamento, anche alla luce delle crescenti esigenze di professionalità di questo critico profilo.

 

La norma è stata costruita secondo l’ormai consolidato schema EQF-European Qualification framework, che costituisce una linea guida per tutti coloro che vogliono sviluppare norme afferenti a profili professionali, non inquadrati in ordini, come ad esempio architetti, ingegneri, e simili.


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Per sviluppare ragionare questa norma si utilizza una traccia, messa a disposizione da UNI, che inquadra tutte le varie aree che la norma deve prendere in considerazione. Il grande vantaggio di fare riferimento a questo schema è che una norma, così articolata e sviluppata, può facilmente ottenere il riconoscimento anche a livello europeo.

 

La proposta di aggiornamento della norma prevede la definizione di tre distinti livelli professionali, con compiti attività specifiche, rispettivamente:

  • disaster manager di primo livello,
  • disaster manager di secondo livello,
  • disaster manager di terzo livello

 

Come è intuitivo, l’attribuzione dei compiti ai tre livelli rappresenta una scala crescente di impegno, che deve essere sostenuto da adeguata formazione ed esperienza.

 

Ad esempio, al disaster manager di primo livello viene affidato il compito di gestire una specifica funzione organizzativa ed essere coinvolto nell’allestimento di esercitazioni di Protezione civile. Inoltre egli deve dare un contributo alla preparazione dei piani di emergenza e adoperarsi per il ripristino di condizioni di normalità, al termine dell’emergenza.

 

I compiti del disaster manager di secondo livello sono più impegnativi, in quanto a questo manager viene affidata anche la responsabilità di coordinare i piani di Protezione civile e sovrintendere alle esercitazioni di Protezione civile.

 

Il terzo livello, come naturale, deve essere in grado di fornire direttive per realizzare i piani di Protezione civile e per condurre esercitazioni.

 

Si tratta quindi di un graduale passaggio da un ruolo esecutivo, ad un ruolo di programmazione ed infine ad un ruolo di strategia e pianificazione avanzata, compresi i risvolti economici di tale pianificazione.

 

È bene comunque sottolineare che il ruolo del disaster manager non è inquadrato solo in attività legate alla protezione civile, ma può essere inquadrato anche in attività aziendali di significativa rilevanza, quando ad esempio un evento accidentale, nell’ambito di una raffineria, può portare ad una situazione critica, che coinvolge non solo l’azienda stessa, ma anche le attività vicine e la popolazione residente nelle immediate vicinanze.

 

Ecco perché la conoscenza della logistica nell’assistenza alla popolazione rappresenta un aspetto significativo, che caratterizza in modo specifica un disaster manager.

 

Il crescente impegno dei vari disaster manager, ai vari livelli, viene confermato dal fatto che sono richiesti da 4 a 12 anni di esperienza specifica.

 

In sintesi, la norma vuole aggiornare e potenziare questo ruolo, di cui aziende private ed istituzioni pubbliche avranno sempre più bisogno.

 

Adalberto Biasiotti

 




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