Siamo pronti ad affrontare un attacco NBCRE?
Per dare un’idea della facilità con la quale è possibile mettere a punto nuove tecnologie di attacco terroristico, ricordiamo ai lettori quanto accaduto nel mese di febbraio 2017, presso l’aeroporto di Amburgo.
L’intero edificio è stato evacuato per più di un’ora, dopo che una sessantina di persone, presenti nell’aeroporto, hanno denunciato malori di vario tipo, per lo più legati all’apparato respiratorio.
Durante le indagini successive le forze dell’ordine hanno potuto trovare traccia di una bombola contenente le sostanze gassose nocive, che evidentemente erano state diffuse nell’ambiente.
Lo scenario potrebbe essere ben più pericoloso, ove i malviventi, oppure terroristi, possano avere accesso alle bocchette di presa dell’impianto di trattamento dell’aria dell’intero complesso. In questo caso è evidente che la diffusione capillare della sostanza gassosa nociva potrebbe portare a conseguenze sulla abitabilità dell’edificio.
Chi scrive, quando conduce un’analisi di rischio terroristico legato ad un edificio direzionale, oppure un centro commerciale, non manca mai di analizzare con attenzione la posizione di queste prese d’aria ed eventualmente introdurre difese, che possano segnalare ritardare un tentativo di avvicinarsi alle prese stesse.
Il tema è stato sollevato durante un recente corso di aggiornamento per responsabili del servizio prevenzione e protezione, cui compete la responsabilità di analizzare i rischi, cui possono essere soggetti i lavoratori, nell’ambito dell’azienda. Come più volte confermato dalla magistratura giudicante, il fatto che tali rischi siano di origine esterna antropica non ha ragione per non doverli prendere in considerazione, esattamente come non v’è ragione di prendere in considerazione una possibile aggressione ai dipendenti da parte di visitatori e/o terzi.
Ricordo ai lettori che il tema sta diventando talmente importante che, a livello europeo, è stato attivato un comitato tecnico con il preciso compito di analizzare questa tipologia di rischio, estesa non solo alla gestione di sostanze per così dire “tradizionali”, come sostanze in grado di produrre radiazioni, sostanze batteriologiche, chimiche e radiogene, ma inserendo anche una nuova categoria di sostanze, che hanno fatto sì che l’acronimo tradizionale NBCR si trasformasse in NBCRE. L’aggiunta dell’ultima lettera fa riferimento non tanto di esplosivi, quanto a sostanze che vengono utilizzate come precursori, per fabbricare degli esplosivi. Ad esempio, il clorato di potassio, che facilmente reperibile in pastiglie per mettere sotto controllo il mal di gola, costituisce un precursore, che mescolato ad altre sostanze può permettere di realizzare un potente esplosivo.
La mia esortazione a tutti i lettori, che hanno la responsabilità di proteggere i dipendenti aziendali, è quella di esaminare attentamente anche in questa categoria di rischi, i quali in un passato recente potevano forse essere ritenuti alquanto remote, ma che al giorno d’oggi sembra invece che acquistino una probabilità e credibilità assai più elevate.
La foto allegata, scattata durante un’esercitazione effettuata nel contesto di un sito archeologico di rilevanza mondiale, vede un vigile del fuoco, debitamente protetto, che interviene in una area dove si sospetta siano state diffuse sostanze nocive.
Adalberto Biasiotti
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Rispondi Autore: Gian Michele Accomasso - likes: 0 | 03/04/2017 (08:47:55) |
Al rischio meterorite, non ha ancora pensato? |
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0 | 05/04/2017 (08:32:52) |
...strepitoso puntosicuro, ora sfociamo anche nell'antiterrorismo; c'è qualcuno che almeno ha fatto il militare? |