Gli attacchi alle vetrine, utilizzando i tombini: esistono rimedi
Le cronache quotidiane ormai ci aggiornano, in diverse parti d’Italia, di attacchi portati contro vetrine di gioiellerie, di farmacie, tabaccherie e simili, che i malviventi perpetrano con questa tecnica: sollevano un tombino, presente sulla pubblica via, e lo lanciano con violenza contro la vetrina. La massa del tombino di ghisa, l’energia acquisita durante il lancio e la scarsa resistenza di una tipica vetrina contribuiscono a far sì che la vetrina, o la porta a vetri dell’insediamento commerciale, vada in mille pezzi, facilitando l’ingresso dei malviventi. Questo attacco può essere perpetrato sia di notte, sia di giorno.
Per quanto riguarda l’attacco notturno, è evidente che esso è assai più frequente, anche perché trasforma il reato da rapina in furto, con pene proporzionalmente minori, nel raro caso che i malviventi vengano catturati.
Ecco la ragione per la quale è indispensabile che i professionisti della security sensibilizzino i titolari degli esercizi potenzialmente a rischio, offrendo loro delle soluzioni, oltremodo efficaci e di costo relativamente contenuto.
Una fotografia legata a questa notizia mette in evidenza quale sia il danno che può provocare un tombino lanciato con forza contro una vetrata, mentre la seconda fotografia mostra una possibile soluzione, che ha numerosi vantaggi.
Tanto per cominciare, la presenza di aperture di limitate dimensioni, oppure, in altre soluzioni, di piccoli fori, consente di tenere accesa la luce all’interno dell’esercizio commerciale, consentendo quindi ai passanti di dare un’occhiata ai prodotti in mostra, anche quando l’esercizio è chiuso al pubblico.
Un altro vantaggio di questa struttura difensiva sta nel fatto che viene diminuito in maniera drammatica il rischio di imbrattamenti, come ad esempio graffiti, che richiedono un tempo non indifferente per un’accurata pulizia.
Ad esempio, quando nelle vicinanze dell’esercizio commerciale si sta svolgendo una manifestazione di piazza, spesso i commercianti chiudono l’esercizio, almeno temporaneamente. In una soluzione a vetrina non protetta è evidente che lo spazio per danneggiamenti, anche se non intrusioni vere e proprie, è ampio e quindi l’esercizio commerciale è comunque esposto a imbrattamenti e danneggiamenti. Abbassando invece la serranda avvolgibile o installando dei cancelli in lamiera, con piccoli fori, si blocca qualsiasi possibilità di imbrattamento, o perfino di lancio di molotov, contro le vetrine.
La soluzione è relativamente economica e può essere installata con rapidità.
Una volta effettuato questo intervento, raccomando caldamente al progettista di far presente al titolare dell’esercizio commerciale che egli può rivolgersi al proprio assicuratore, facendo presente che questa installazione diminuisce sensibilmente il rischio di danneggiamenti della struttura e questo fatto deve avere adeguato riflesso nel premio o nelle condizioni di polizza.
Adalberto Biasiotti
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