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Repetita iuvant, dicevano i Latini

Repetita iuvant, dicevano i Latini
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sicurezza informatica

06/03/2019

I rischi collegati alla navigazione in Internet vengono periodicamente segnalati su tutte le pubblicazioni di settore. A quali problemi può andare incontro un utente di internet che non presta grande attenzione alle sue attività in rete?

Credo che non esista alcun manuale della sicurezza informatica che non illustri, in ampio dettaglio, a quali problemi può andare incontro un navigatore, che non presti grande attenzione alle sue attività in rete.

 

Eppure le statistiche ci dicono che questa attività di sensibilizzazione e formazione spesso lascia il tempo che trova, non solo perché i malviventi diventano sempre più abili, utilizzando tecniche di phishing sempre più sofisticate, ma anche perché i navigatori sono in genere piuttosto pigri.

Ecco la ragione per la quale ritengo inutile ancora una volta ricordare a tutti coloro che navigano su Internet di prestare estrema attenzione a determinate attività.

  • Vi capita di acquistare prodotti in rete o collegabili alla vostra banca on-line?
  • Utilizzate normalmente Internet per rimanere collegati con amici e con componenti familiari?

 

Sappiate che tutte le aziende che offrono servizi via Internet sistematicamente raccolgono e condividono informazioni personali sugli utenti, come ad esempio la loro ubicazione, le parole utilizzate nelle ricerche sui motori di ricerca, i collegamenti effettuati in precedenza, le informazioni di contatto ed i dati finanziari. Sulla base di questi dati vengono costruiti dei profili, con procedure automatizzate e non pubblicizzate, che permettono di inquadrare con estrema accuratezza il profilo del navigatore coinvolto.

 

Nel 2018, la Federal Trade Commission americana ha accertato che PayPal dava informazioni non corrette ai propri clienti, circa le modalità con cui venivano trattate le transazioni finanziarie. Nel 2017, la stessa agenzia americana ha accertato che Vizio, una società che produce tv intelligenti, analizzava e memorizzava tutte le visualizzazioni effettuate dagli utenti, senza dare adeguata informazione e senza ottenere consenso. Queste informazioni venivano poi vendute a caro prezzo alle aziende, che producevano o trasmettevano le immagini in questione.

 

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Ecco il motivo per cui, secondo una recente indagine, sta crescendo in modo significativo il numero di cittadini che evita di effettuare transazioni finanziarie via Internet, per timori legati alla violazione dei propri dati o all’utilizzo improprio per finalità criminali.

 

Inoltre la è situazione diversa, in varie parti del mondo, in quanto nei paesi europei è in vigore il regolamento generale sulla protezione dei dati 679/ 2016, mentre, ad esempio, negli Stati Uniti esistono varie leggi, ma che non sono inquadrate in modo organico, sia a livello federale, sia a livello statale.

 

Per questo motivo tutti, e soprattutto coloro che viaggiano spesso all’ estero, devono essere estremamente prudenti nei collegamenti ad Internet, perché le regole che tutelano il navigatore, in vigore in un paese, potrebbero non essere in vigore o potrebbero addirittura essere ignorate in un altro paese.

 

Esistono già numerose ricerche, sviluppate da soggetti che godono di sufficiente affidabilità, che hanno analizzato i mille rischi cui si va incontro, navigando su Internet. Questi rischi vengono moltiplicati, quando la navigazione avviene in paesi dove la tutela dei dati personali è di basso livello o addirittura inesistente.

 

Internet of Things: mano a mano che aumenta il numero degli apparati, che vengono collegati in un’architettura Internet of Things, le opportunità di violare i dati personali trasmessi, offerte ai criminali, crescono in modo esponenziale.

 

I dati disponibili a bordo dei veicoli intelligenti: ormai sono numerose le dimostrazioni pubbliche di come sia possibile per un hacker assumere il controllo di una autovettura, dotata di applicativi intelligenti di guida, se non proprio in grado di operare in modalità di guida autonoma. In questo caso i dati che possono essere catturati fanno riferimento ai movimenti della autovettura, allo stile di guida, perfino al fatto che sia presente una o più persone a bordo, rilevando i dati afferenti all’allacciamento delle cinture di sicurezza. Tutti questi dati possono essere inseriti in algoritmi che effettuano una valutazione automatizzata e sono in grado di mettere a disposizione dei soggetti interessati profili tanto invasivi, quanto accurati.

 

I dati di localizzazione dei dispositivi mobili: anche in questo caso, sono numerosissime le aziende che catturano i dati relativi allo spostamento di smartphone, raccogliendo questi dati in archivi storici, che permettono di predire con eccezionale accuratezza i movimenti e, in certi casi, perfino i contatti sviluppati dal titolare dello smartphone. Il blocco dei dispositivi di tracciamento dovrebbe essere una opzione di default, mentre invece in molti casi è possibile bloccare il tracciamento solo con complesse operazioni sul software dello smartphone, che l’utente per pigrizia o per ignoranza finisce per non effettuare.

 

Gli assistenti vocali: durante il Consumer Electronic Show di Las Vegas, nel 2019, Amazon ha dichiarato di aver venduto più di 100 milioni di assistenti vocali Alexia; a questo comunicato ha reagito Google, informando che il suo assistente vocale ormai è presente su 1 miliardo di dispositivi. È bene ricordare al lettore che gli assistenti vocali possono essere preziosi strumenti di analisi del comportamento di un soggetto, in quanto analizzano i comandi impartiti e possono estrarre dell’informazioni, sulla base delle quali è possibile costruire dei profili, che vengono trasmessi a distanza, grazie alla presenza costante della connessione ad Internet. La relativa novità di questi dispositivi non ha quindi permesso ancora i navigatori di raggiungere un sufficiente livello di sensibilità sui riflessi negativi, che potrebbero essere presenti nell’utilizzo di questi dispositivi, che spesso vengono utilizzati nei momenti più intimi della propria vita, in azienda, della propria abitazione ed in albergo.

 

 

 

Adalberto Biasiotti

 



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