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Prevenzione di atti terroristici nelle strutture sanitarie
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”Di fronte all'eventualità del verificarsi di un evento anomalo di questo tipo, - affermano i curatori della pubblicazione - non bisogna solo opporre un valido atteggiamento difensivo caratterizzato da risposte dinamiche e aggiornate, ma occorre un attento e professionale esame dei rischi, al fine di prevenire la minaccia, ovvero di minimizzare il rischio.”Pubblicità
Anche le strutture sanitarie sono chiamate alla prevenzione di eventuali minacce di matrice terroristica, con particolare attenzione agli elementi di vario genere e/o natura che, se utilizzati strumentalmente a tale fine, possono di per se stessi costituire armi di offesa.
Una minaccia è costituita ad esempio dall’uso in maniera impropria le sorgenti di radiazioni ionizzanti normalmente impiegate a scopo medico, che potrebbero essere sottratte per fini criminosi, o anche disperse nell’ambiente ovvero colpite in modo doloso a fine di offesa.
I dati dell'I.A.E.A. (International Atomic Energy Agency) dimostrano come almeno il 10% degli incidenti occorsi negli ultimi 50 anni nel settore delle radiazioni ionizzanti avvenga in campo medico.
Il tema della sicurezza intesa come prevenzione di eventi incidenti dolosi basati sull'uso improprio di sorgenti di radiazioni ionizzanti è affrontato anche a livello internazionale,
Al tema l’Ispesl ha dedicato una linea guida dedicata alla sicurezza nucleare, curata Gruppo di Lavoro "Gestione in sicurezza delle fonti di rischio radiologico in campo medico".
”Di fronte all'eventualità del verificarsi di un evento anomalo di questo tipo, - affermano i curatori della pubblicazione - non bisogna solo opporre un valido atteggiamento difensivo caratterizzato da risposte dinamiche e aggiornate, ma occorre un attento e professionale esame dei rischi, al fine di prevenire la minaccia, ovvero di minimizzare il rischio.”
Le linee Guida applicano il metodo della "gestione del rischio” alle strutture sanitarie impieganti radiazioni ionizzanti.
Indicando con “gestione del rischio” un'attività professionale complessa e articolata che raggiunga lo scopo di ridurre il margine di rischio attraverso una triplice azione: pianificare, prevenire, proteggere.
”I dispositivi e gli strumenti di protezione passiva e/o attiva volti a conseguire tale risultato possono in realtà essere i più diversi: dal semplice impianto d'allarme a un sofisticato apparato di sicurezza che comprenda sia l'utilizzo di apparecchiature elettroniche sia l'impiego di personale specializzato addetto alla protezione di beni e/o edifici.
Ognuno di essi, tuttavia, per complesso o articolato che sia, rischia, in assenza di un'adeguata fase preventiva basata sull'analisi e sullo studio del rischio, di risultare inutile, o comunque non adeguato al compito richiesto.”
”I dispositivi e gli strumenti di protezione passiva e/o attiva volti a conseguire tale risultato possono in realtà essere i più diversi: dal semplice impianto d'allarme a un sofisticato apparato di sicurezza che comprenda sia l'utilizzo di apparecchiature elettroniche sia l'impiego di personale specializzato addetto alla protezione di beni e/o edifici.
Ognuno di essi, tuttavia, per complesso o articolato che sia, rischia, in assenza di un'adeguata fase preventiva basata sull'analisi e sullo studio del rischio, di risultare inutile, o comunque non adeguato al compito richiesto.”
Fermi restando gli obblighi connessi al D.Lgs. 230/95 in materia di principi generali di protezione dalle radiazioni ionizzanti, nelle linee Guida sono fornite indicazioni che potrebbero essere utili alla prevenzione di atti di matrice terroristica, realizzando così un “Sistema Sicurezza” più calzante rispetto al particolare momento storico.
Il documento “Indicazioni per l'applicazione di una strategia di sicurezza finalizzata alla prevenzione di eventi anomali a fini di minaccia nelle strutture sanitarie che utilizzano radiazioni ionizzanti” è consultabile qui.
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